Promulgato dall’Assesssorato regionale dell’Agricoltura, prevede finanziamenti per imprese extra agricole connesse al territorio. Definizione, obiettivi e linee guida sono diretta emanazione delle Direttive europee
PALERMO – Con decreto dirigenziale del 25 settembre scorso, l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea ha promulgato un nuovo bando in regime de minimis (azione denominata 6.4.C) per il “Sostegno per la creazione e lo sviluppo di imprese extra agricole nei settori commercio – artigianale – turistico – servizi – innovazione tecnologica”.
La definizione, gli obiettivi e le linee guida dell’avviso sono diretta emanazione delle Direttive Europee, e in particolar modo del Regolamento per lo Sviluppo rurale del 2013, che la Regione Siciliana ha recepito istituendo e adottando, con trafila burocratica durata due anni, il Psr Sicilia 2014/2020.
Genesi dello strumento a parte, il bando si prefigura come una potenziale grande occasione per la diversificazione delle economie agroalimentari nelle zone rurali della Sicilia. Innanzitutto per la dotazione finanziaria, pari a 20 mln di euro (di cui 12,1 dai fondi comunitari). In secondo luogo, perché la misura prevede contributi a fondo perduto pari al 75% dei costi ammissibili di ogni singolo progetto, il cui investimento minimo sarà di 30.000 e massimo di 266.000 euro.
Sebbene l’avviso venga promosso e comunicato come il nuovo bando regionale per la realizzazione di strutture turistiche nelle zone rurali (in special modo B&B), la misura prevede anche il finanziamento di altre attività rivolte al completamento di filiere locali e alla valorizzazione delle specificità culturali e enogastronomiche connesse alle produzioni agricole e alimentari di qualità. Ciò perché gli obiettivi su cui si fonda l’azione sono “incentivare la creazione, l’avvio e lo sviluppo di attività economiche extra-agricole, in particolare per giovani e donne”, “favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché l’occupazione”, “contribuire al raggiungimento dell’obiettivo trasversale dell’innovazione” e, tra le linee, contrastare lo spopolamento delle zone rurali.
A proposito di queste ultime, va detto che l’avviso riguarda le zone classificate come C (svantaggiate) e D (molto svantaggiate) del territorio siciliano. L’elenco dei comuni e delle frazioni che rientrano nella casistica è pubblicato, così come l’avviso e la modulistica, sul sito del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014/2020 (
www.psrsicilia.it).
Quanto invece ai requisiti di partecipazione, beneficiari dei finanziamenti possono essere gli agricoltori (imprenditori agricoli) ed i coadiuvanti familiari, le persone fisiche, le microimprese e le piccole imprese. Gli investimenti riguarderanno, come già detto, le attività legate all’apertura di B&B, ma solo se si possiede già l’immobile che si vuole destinare a tale scopo; la valorizzazione di prodotti artigianali e industriali e relativi punti vendita; gli interventi per la creazione e lo sviluppo di attività commerciali; servizi turistici e ricreativi, per l’integrazione sociale e la manutenzione ambientale; interventi per la divulgazione della civiltà rurale come spazi espositivi, archivi fotografici, audiovisivi.
Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale Sian di Agea (
www.sian.it) esclusivamente dal 27 ottobre 2017 al 20 febbraio 2018. L’avviso è “a sportello”, quindi le domande verranno valutate in ordine di arrivo. Il che non è sempre un buon principio per premiare le idee migliori. Non solo: se si pensa che il punteggio minimo per ottenere il contributo è 30 su 100 (facilmente ottenibile se si hanno tutti i pre-requisiti richiesti) si fa presto a immaginare come l’azione possa rivelarsi un’ennesima mangiatoia pubblica per alimentare interessi personali, familiari o di parte.