Sicilia, bando per la valorizzazione delle zone rurali - QdS

Sicilia, bando per la valorizzazione delle zone rurali

Francesco Torre

Sicilia, bando per la valorizzazione delle zone rurali

giovedì 26 Ottobre 2017

Promulgato dall’Assesssorato regionale dell’Agricoltura, prevede finanziamenti per imprese extra agricole connesse al territorio. Definizione, obiettivi e linee guida sono diretta emanazione delle Direttive europee

PALERMO – Con decreto dirigenziale del 25 settembre scorso, l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea ha promulgato un nuovo bando in regime de minimis (azione denominata 6.4.C) per il “Sostegno per la creazione e lo sviluppo di imprese extra agricole nei settori commercio – artigianale – turistico – servizi – innovazione tecnologica”.
La definizione, gli obiettivi e le linee guida dell’avviso sono diretta emanazione delle Direttive Europee, e in particolar modo del Regolamento per lo Sviluppo rurale del 2013, che la Regione Siciliana ha recepito istituendo e adottando, con trafila burocratica durata due anni, il Psr Sicilia 2014/2020.
Genesi dello strumento a parte, il bando si prefigura come una potenziale grande occasione per la diversificazione delle economie agroalimentari nelle zone rurali della Sicilia. Innanzitutto per la dotazione finanziaria, pari a 20 mln di euro (di cui 12,1 dai fondi comunitari). In secondo luogo, perché la misura prevede contributi a fondo perduto pari al 75% dei costi ammissibili di ogni singolo progetto, il cui investimento minimo sarà di 30.000 e massimo di 266.000 euro.
Sebbene l’avviso venga promosso e comunicato come il nuovo bando regionale per la realizzazione di strutture turistiche nelle zone rurali (in special modo B&B), la misura prevede anche il finanziamento di altre attività rivolte al completamento di filiere locali e alla valorizzazione delle specificità culturali e enogastronomiche connesse alle produzioni agricole e alimentari di qualità. Ciò perché gli obiettivi su cui si fonda l’azione sono “incentivare la creazione, l’avvio e lo sviluppo di attività economiche extra-agricole, in particolare per giovani e donne”, “favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché l’occupazione”, “contribuire al raggiungimento dell’obiettivo trasversale dell’innovazione” e, tra le linee, contrastare lo spopolamento delle zone rurali.
A proposito di queste ultime, va detto che l’avviso riguarda le zone classificate come C (svantaggiate) e D (molto svantaggiate) del territorio siciliano. L’elenco dei comuni e delle frazioni che rientrano nella casistica è pubblicato, così come l’avviso e la modulistica, sul sito del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014/2020 (www.psrsicilia.it).
Quanto invece ai requisiti di partecipazione, beneficiari dei finanziamenti possono essere gli agricoltori (imprenditori agricoli) ed i coadiuvanti familiari, le persone fisiche, le microimprese e le piccole imprese. Gli investimenti riguarderanno, come già detto, le attività legate all’apertura di B&B, ma solo se si possiede già l’immobile che si vuole destinare a tale scopo; la valorizzazione di prodotti artigianali e industriali e relativi punti vendita; gli interventi per la creazione e lo sviluppo di attività commerciali; servizi turistici e ricreativi, per l’integrazione sociale e la manutenzione ambientale; interventi per la divulgazione della civiltà rurale come spazi espositivi, archivi fotografici, audiovisivi.
Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale Sian di Agea (www.sian.it) esclusivamente dal 27 ottobre 2017 al 20 febbraio 2018. L’avviso è “a sportello”, quindi le domande verranno valutate in ordine di arrivo. Il che non è sempre un buon principio per premiare le idee migliori. Non solo: se si pensa che il punteggio minimo per ottenere il contributo è 30 su 100 (facilmente ottenibile se si hanno tutti i pre-requisiti richiesti) si fa presto a immaginare come l’azione possa rivelarsi un’ennesima mangiatoia pubblica per alimentare interessi personali, familiari o di parte.

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