Sanatoria edilizia: l'Ars ci prova, la Consulta blocca tutto - QdS

Sanatoria edilizia: l’Ars ci prova, la Consulta blocca tutto

redazione

Sanatoria edilizia: l’Ars ci prova, la Consulta blocca tutto

mercoledì 08 Novembre 2017

Nel recepire il Testo unico sull'edilizia, ad agosto l'Assemblea siciliana aveva "infilato" dentro una leggina-condono per gli abusi, ora cassata dalla Consulta 

PALERMO – Una sanatoria "nascosta" nella legge regionale approvata dall’Assemblea siciliana lo scorso agosto per recepire il testo unico dell’edilizia. Emerge dalla sentenza della Corte costituzionale che ha accolto l’impugnativa di alcune norme promossa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
 
Cassati due commi che prevedevano che "il responsabile dell’abuso, o l’attuale proprietario dell’immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda" e nella parte in cui "si pone un meccanismo di silenzio-assenso che discende dal mero decorso del termine di novanta giorni dalla presentazione dell’istanza al fine del rilascio del permesso".
 
"Questo significava – dice il leader dei Verdi, Angelo Bonelli – che chi aveva commesso l’abuso edilizio avrebbe potuto sanarlo nel caso in cui il Comune avesse modificato il piano regolatore o le norme tecniche edilizie. Un condono edilizio vero e proprio con il voto a favore di Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri e con la responsabilità di Rosario Crocetta. Il governo nazionale, meritoriamente, ha impugnato presso la Corte Costituzionale la legge e noi Verdi avevamo presentato una memoria alla Corte – aggiunge Bonelli – Questa legge avrebbe potuto sanare 2 milioni di metri cubi di cemento abusivi. Attendiamo ora che anche la legge nazionale che blocca le demolizioni sia bocciata. Troppe Regioni in questa materia legiferano fuori dalla costituzione stimolando nuovo abusivismo invece che fermarlo, riconosciamo al governo su questa materia un ruolo rigoroso a tutela della costituzione e dell’interesse pubblico".
 
"E’ una sentenza durissima e simbolica – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – anche per i temi su cui interviene, come abusivismo edilizio, condono, tutela ambientale e paesaggistica, anche perché resa all’indomani dell’elezione della nuova Assemblea. Chiediamo, quindi, al neo Presidente della Regione di dare disposizioni agli Uffici regionali competenti di accertare quante sanatorie hanno rilasciato dal 2016 ad oggi i Comuni in applicazione di tali norme regionali incostituzionali e di chiederne la revoca/annullamento".

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