Regione, esercizio provvisorio ma l’Ars aumenta le spese - QdS

Regione, esercizio provvisorio ma l’Ars aumenta le spese

Carlo Alberto Tregua

Regione, esercizio provvisorio ma l’Ars aumenta le spese

giovedì 31 Dicembre 2009

Elargizioni a precari, forestali, formatori

Non è perché alcuni definiscono l’Assemblea regionale “Parlamento” (termine che non esiste nello Statuto) che sia possibile giustificare l’enormità dei relativi costi, se paragonati a quelli della Lombardia.
Notiamo, infatti, che nel 2010 il progetto di Bilancio dell’Ars viaggia su 171,3 milioni con un aumento previsto delle uscite totali di ben 5 milioni rispetto al 2009. Il Consiglio regionale della Lombardia, nel 2009, ha speso 72,5 milioni con un un aumento nel 2010 di appena 160 mila euro, come dire quasi zero. I dati relativi ai due Consigli sono emblematici dello sperpero che c’è in Sicilia rispetto alla Regione lombarda, ove il Pil prodotto è quattro volte superiore e nella quale risiedono 9 milioni di cittadini contro i 5 milioni della Sicilia.
Le funzioni di Assemblea e Consiglio sono identiche e cioè legislative ed ispettive. Per conseguenza, non ha alcuna giustificazione una spesa più che doppia dell’Ars rispetto all’omologo lombardo. Sentito il presidente dell’Assemblea, Cascio, ci ha detto che una voce di differenza è la manutenzione di un palazzo storico come quello dei Normanni. Andando a spulciare all’interno del progetto del bilancio, abbiamo visto che essa è di appena 1,5 milioni e non giustifica l’enorme differenza tra i due bilanci di ben 99 milioni di euro. 

Guardando ancora all’interno del bilancio dell’Ars, reca scandalo l’aumento del costo del personale da 36,3 a 39,7 milioni, e quello di spesa per collaboratori  esterni (720 mila euro). Ancora più scandaloso è il concorso per 12 posti, quando l’Ars ha un eccesso di personale strapagato: si pensi che un usciere anziano percepisce 127 mila euro lordi all’anno.
L’Ars ha approvato nella seduta del 17 dicembre, una legge con la quale è stato autorizzato l’esercizio provvisorio, fino al 31 marzo, ma, contestualmente, sono state deliberate spese per 128 milioni, quasi tutte destinate a stipendi, compensi e a formazione professionale. Spese inutili e improduttive, a meno che non si considerino ammortizzatori sociali. In questo caso, la legge inganna i cittadini perché non dice con chiarezza che con i loro soldi, anziché produrre servizi, si fa assistenza e beneficenza.

 
 Ci auguriamo che quando l’Assemblea arrivi ad approvare il bilancio 2010 della Regione, essa stessa faccia un passo indietro annullando i cinque milioni di aumento e, nel complesso, tagli  sperperi, rami secchi e sprechi per dirottare le risorse a investimenti.
Se le istituzioni regionali, Governo e Assemblea, non danno l’esempio con un’inversione della linea disfattista sin qui seguita, non possono pretendere che i cittadini cambino mentalità e passino da un comportamento non costruttivo a uno propositivo.

Diamo atto al Presidente dei siciliani, Raffaele Lombardo, che ha seguito la tabella di marcia come un Normanno, con puntualità e senza alcun ritardo. Chiude l’anno con i dodici assessori in sella e le relative deleghe loro attribuite. Chiude l’anno con i nuovi 26 dg, due dei quali hanno l’incarico doppio in attesa dei nuovi titolari. Questi 26 dg, unitamente ai 17 dg della Sanità, formano il più alto livello dirigenziale cui è affidata la responsabilità da parte del Governo di raggiungere gli obiettivi fissati. Essi hanno l’onere e l’onore di modernizzare in tempi brevissimi la Regione, in modo da tagliare con il macete tutte le procedure e con esse tutte le sacche di perdita di tempo che nullafacenti o incapaci creano ad hoc per trarre profitto personale.
Pubblicheremo frequentemente foto e nomi dei quarantacinque dg in modo che l’opinione pubblica siciliana sappia individuare con chiarezza le loro responsabilità e, con esse, chi fa bene e chi fa male. Indicheremo, soprattutto,  come è nostra abitudine, il rispetto del crono-programma che ognuno di essi deve attuare, nonché il Piano industriale di ogni Dipartimento, Azienda ospedaliera e Azienda sanitaria provinciale, senza del quale una struttura non è organizzata né può funzionare in modo efficiente ed efficace.
Intanto, auguri a Lombardo, ai dodici apostoli e ai 45 dg, perché servano bene i siciliani da cui hanno ricevuto il mandato e dai cui soldi traggono i propri emolumenti.

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