"Naufragio dei bambini", una strage tutta da chiarire - QdS

“Naufragio dei bambini”, una strage tutta da chiarire

redazione

“Naufragio dei bambini”, una strage tutta da chiarire

lunedì 13 Novembre 2017

 Il Gip va avanti con nuove indagini per capire le responsabilità sulla morte di 268 persone e circa 60 bambini nel 2013 al largo di Lampedusa

LAMPEDUSA (AG) – "No" alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta e nuove indagini da eseguire: lo ha disposto il gip di Roma, Giovanni Giorgianni, sulla vicenda del naufragio di un’imbarcazione di siriani avvenuto l’11 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, nel quale morirono 268 persone, tra queste una sessantina di bambini. Il gip si è pronunciato in sede di opposizione alla richiesta di archiviazione. Nell’inchiesta sono coinvolti sette tra ufficiali e sottufficiali della Marina militare e della Guardia costiera. 
 
ACERBO E GALIENI (PRC) – La notizia ha scatenato numerose reazioni, perché il caso ai tempi destò molto clamore. Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, e Stefano Galieni, responsabile Immigrazione del partito, hanno dichiarato: "Ora che il Giudice ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, mentre anche da parte della Procura Militare sono partite nuove indagini, speriamo che almeno giunga tardiva giustizia, in Italia e in Europa, e che si arrivi a stracciare gli accordi con la Libia e con tutti i governi produttori di morte. In un paese decente, lo splendido documentario realizzato dal giornalista Fabrizio Gatti, "Un unico destino", dovrebbe prendere in prima serata il posto dei talk show con Salvini. Una strage, ricordiamo, quella del 2013, come documentato da indagini e registrazioni, avvenuta a causa anche del mancato e ritardato soccorso delle forze navali italiane presenti nel Mediterraneo Centrale. A morire soprattutto minori, colpevoli di aver cercato un futuro diverso. Da allora ad oggi, anche grazie ai nefasti accordi presi con i carcerieri libici, da ultimo quello firmato dal ministro Minniti, sono tante le vittime di naufragi e ancora di piu’ coloro che sono stati ricondotti a forza nei centri di detenzione pagati dall’UE, in cui abuso e tortura sono la norma", hanno concluso i due vertici di Prc-Se.
 
 
 
GONNELLA (CILD): "AFFERMARE LE RESPONSABILITA’" – "Ci auguriamo che la decisione di oggi del Gip possa portare all’apertura di un processo nel quale tutti i testimoni possano essere ascoltati e gli atti acquisiti e si possano chiaramente affermare le responsabilità di questa strage": ha affermato Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (CILD). "L’episodio – ricorda Gonnella – avvenne l’11 ottobre del 2013 al largo di Lampedusa,quando persero la vita 268 persone, tutte siriane, delle 480 che viaggiavano su un peschereccio. Fra i morti c’erano almeno anche 60 bambini. La Nave della Marina Militare non avrebbe risposto alle continue e disperate richieste di soccorso inviate dai naufraghi e, via radio, dall’equipaggio di un aereo militare maltese. Dopo 5 ore – aggiunge – il barcone carico di migranti affondò, nonostante la Libra si trovasse a meno di un’ora di navigazione".
 
Per entrambi i procedimenti aperti sulla vicenda il Pm di Roma Giuseppe Pignatone aveva avanzato la richiesta di archiviazione adesso respinta dal Gip, "dando ragione ai familiari delle persone decedute nel naufragio, assistite dagli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni e Mario Angelelli, e dall’avvocata Alessandra Ballerini, che si erano opposti a questa richiesta. Secondo i legali delle famiglie – riferisce Gonnella – i magistrati non avrebbero ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti ne’ chiesto all’autorita’ maltese i rapporti sul naufragio che tanto potrebbero dire su questa strage. Non possiamo non continuare a far notare – sottolinea Gonnella – quanto questo naufragio rappresenti una delle più gravi tragedie occorse nel Mediterraneo e come sia frutto delle politiche migratorie europee". 
 
IL GIORNALISTA FABRIZIO GATTI – "Era davvero poco civile che in Italia non si riuscisse a far valere la giustizia rispetto ad un fatto tanto grave e di fronte alle famiglie delle vittime": esprime "sollievo" per le decisioni del gip di Roma il giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti, che ha lavorato a lungo, spesso anche con notizie esclusive, su quel naufragio. Insieme alla "compassione per quelle vittime", Gatti esprime "apprezzamento per il lavoro svolto" dal gip Giorgianni, "il quale – dice il giornalista – ha voluto ricostruire tutte le fasi di quel naufragio, fin dai primi momenti, proprio come è stato fatto nel lungometraggio esclusivo dell’Espresso e Repubblica ‘Un unico destino’; e, inoltre, ha voluto ascoltare le testimonianze dei genitori dei bambini morti in quel terribile naufragio".
 
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017