Un solo addetto stampa per due Teatri, il "no" dei giornalisti - QdS

Un solo addetto stampa per due Teatri, il “no” dei giornalisti

redazione

Un solo addetto stampa per due Teatri, il “no” dei giornalisti

lunedì 13 Novembre 2017

Per il "Bellini" e lo "Stabile" si cerca un responsabile del settore Comunicazione. Gus-Assostampa: "La spending review non può essere scaricata sui giornalisti"

CATANIA – "Il Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ di Catania ha avviato la nuova stagione concertistica senza avere ancora sciolto il nodo dell’ufficio stampa. Tra poche settimane saranno 4 anni dalla chiusura inspiegabile del rapporto di lavoro, mai più riavviato, con il giornalista professionista che aveva retto per 11 anni consecutivi il settore Comunicazione – e con il quale oggi è aperto un contenzioso – e finora non è stata trovata una soluzione degna dell’importanza di una della maggiori istituzioni culturali siciliane". Lo afferma in una nota il Gus (Gruppo Uffici Stampa) dell’Assostampa Sicilia.
"Poco più di due anni fa – ricorda il Gruppo uffici stampa – sollevammo il problema quando i vertici del Teatro prospettarono la possibilità di un incarico di addetto stampa a titolo gratuito, iniziativa che poi non ebbe seguito. Oggi un’altra novità con l’individuazione, come si legge sul sito ufficiale, di un "responsabile settore comunicazione in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania". A questo punto si pongono alcuni interrogativi e diverse questioni. E’ evidente a tutti che il Massimo (ente presieduto dal sindaco di Catania e sottoposto alla vigilanza della Regione Siciliana) necessita – sottolinea il Gus dell’Assostampa Sicilia – così come lo Stabile, di un’intensa attività di informazione e comunicazione. Quale è stata la ragione di assegnare due incarichi ad un solo addetto stampa? La spending review – se di questo si tratta – non può essere scaricata sui giornalisti, ai quali va garantita un’adeguata retribuzione; ancor più grave sarebbe se l’accordo tra i due teatri fosse solo l’escamotage per celare la riproposizione dell’incarico a titolo gratuito. E’ una pratica – conclude il Gus dell’Assostampa Sicilia – che condanniamo perché mortifica il lavoro e la professione, alla quale i giornalisti hanno il dovere deontologico di sottrarsi". 

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