Rapporto Verdi: danni complessivi da 2,5 mld in Italia tra ripristino e spegnimento - QdS

Rapporto Verdi: danni complessivi da 2,5 mld in Italia tra ripristino e spegnimento

Rosario Battiato

Rapporto Verdi: danni complessivi da 2,5 mld in Italia tra ripristino e spegnimento

venerdì 24 Novembre 2017

Terza edizione Stati generali del verde, parla il generale Ricciardi: “Coinvolti Sud e Sicilia”. Rapporto Verdi: danni complessivi da 2,5 mld in Italia tra ripristino e spegnimento

PALERMO – Un’attività criminosa a tutti gli effetti che assume un peso specifico in termini ambientali ed economici, determinando decine di migliaia di ettari percorsi dal fuoco e un danno complessivo stimato in oltre 800 milioni di euro soltanto nell’ultima stagione. Gli incendi sono un’emergenza regionale e per il nuovo presidente si tratta dell’ennesima sfida da affrontare prima della prossima estate.
 
L’occasione per fare il punto della situazione è stata la terza edizione degli Stati generali del verde pubblico a Firenze. Il generale Antonio Ricciardi, comandante dei Carabinieri forestali, ha fornito il quadro relativo all’impegno dei suoi uomini che ha determinato l’arresto, in flagranza di reato per incendi dolosi, di “oltre 100 persone” e la denuncia di “circa mille persone, per colpa o per dolo, responsabili di questi episodi”. Molto specifica anche l’area di intervento geografica: “quest’anno gli incendi si sono sviluppati maggiormente in Sicilia e nel sud”. Una concentrazione molto alta in appena 16 province, ha aggiunto il comandante, che sono localizzate per la maggior parte “nel sud dell’Italia e questo non è un fatto di oggi ma di sempre, dovuto anche alla dislocazione dei boschi, delle foreste e anche un pochino alla cultura che vive in questi luoghi”.
 
Il malaffare, del resto, ha accompagnato l’intera stagione degli incendi. Ci sono stati i casi che hanno fatto scalpore mediatico, esemplare quello dei volontari che nel ragusano avrebbero appiccato incendi e lanciato falsi allarmi per percepire la retribuzione straordinaria legata all’intervento, e altri potenzialmente legati a strategie criminose di ampio respiro, come l’incendio di diversi centri raccolta differenziata.
 
Atti specifici che si associano a un fenomeno di grande portata, che sembra ormai inarrestabile e conferma una tendenza di lungo corso. Lo certifica l’ultimo rapporto dei Verdi, presentato all’inizio di settembre, che ha censito una copertura del fuoco, a livello nazionale, stimata in circa 124.735 ettari, cioè 1.247 kmq. Nella distribuzione regionale, la Sicilia risulta la più coinvolta con 40.976 ettari, seguita dalla Calabria (con 32.809 ha), dalla Campania (con 18.177 ha) e dal Lazio (con 9.602 ha). In queste quattro regioni si è registrato l’80% di tutti gli incendi dell’estate, un dato impressionante. Il caso è particolare perché la Sicilia associa una superficie boschiva abbastanza contenuta, soltanto 3.810 kmq (circa il 15% del totale della superficie regionale), appena un terzo di quella della Toscana, e un numero complessivo di operai forestali pari superiore a oltre 20 mila unità, sebbene operino soltanto in determinati giorni dell’anno.
 
I verdi, nel loro rapporto, si sono spinti ancora oltre, stimando il costo degli incendi, tramite una serie di combinazioni di fattori che riguardano il patrimonio andato a fuoco, il costo degli spegnimenti e il costo per il ripristino della situazione. In tutta Italia la cifra letteralmente “andata a fuoco” ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro. La Sicilia è la tra le regioni che ha contribuito in maniera maggiore: 819,5 milioni di euro, pari a un terzo del totale nazionale. Il dato isolano è nettamente il più alto, seguono la Calabria (656 milioni) e la Campania (363 milioni).

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