De Luca esulta: il Tribunale del Riesame annulla misure restrittive e dissequestra beni - QdS

De Luca esulta: il Tribunale del Riesame annulla misure restrittive e dissequestra beni

redazione

De Luca esulta: il Tribunale del Riesame annulla misure restrittive e dissequestra beni

venerdì 24 Novembre 2017

Il deputato regionale dell'Udc era stato arrestato subito dopo le elezioni e scarcerato quattro giorni fa. Stessa decisione anche per l'ex presidente della Fenapi, Carmelo Satta

MESSINA – Il tribunale del Riesame  di Messina ha annullato le misure interdittive nei confronti di Cateno De Luca, il deputato regionale dell’Udc arrestato subito dopo le elezioni del 5 novembre e scarcerato quattro giorni fa dal Gip. Stessa decisione nei riguardi dell’ex presidente della Fenapi, Carmelo Satta. L’interdizione consisteva nel divieto di ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta per evasione fiscale. Disposta anche la restituzione dei beni immobili della Fenapi ancora sequestrati.
 
De Luca: “Non dovevo essere arrestato”. Depositerà la terza denuncia contro i giudici
 
"De Luca e Satta non potevano essere arrestati. Ora a maggior ragione depositeremo non solo la terza denuncia contro il verminaio che nel tribunale di Messina ha fatto il bello e il cattivo tempo, condizionando il lavoro degli organi inquirenti e magistrati onesti, ma pretenderemo che il Csm e il ministero di Giustizia dispongano delle ispezioni per far cessare la mafia giudiziaria praticata da alcuni personaggi dello stato". Lo dice su Facebook il neodeputato Cateno De Luca, commentando la decisione del tribunale del Riesame.
 
“Non mi attendo le scuse di nessuno”
 
"Non mi attendo le scuse di nessuno – prosegue De Luca – perché nella vita prima di ogni cosa bisogna essere e saper essere uomini: il mondo politico purtroppo è infestato da quaraquaquà ed è governato da ominicchi che non hanno l’umiltà dei veri uomini di chiedere scusa a fronte degli evidenti errori ed orrori commessi. Io chiedo scusa a Carmelo Satta e agli altri otto indagati, e rispettive famiglie, ed a tutti gli amici della Fenapi per tutto ciò, che per l’ennesima volta, ci è successo: è tutta colpa mia nel senso che avete pagato anche voi la mia colpa di volere fare politica onesta”.
 
Gli avvocati difensori: “C’è una mano nera negli uffici giudiziari” di Messina
 
"L’assoluzione di Cateno De Luca da tutti i reati contestatigli in relazione al cosiddetto ‘Sacco di Fiumedinisi‘ e l’azzeramento di tutte le misure cautelari personali e reali da due organi giurisdizionali nello stesso Tribunale, dimostrano senza il minino dubbio che una ‘mano nera’ si aggira negli uffici giudiziari di Messina, la quale da tempo ha deciso che l’opera antimafia e antimassonica del deputato siciliano debba essere fermata". Lo dicono gli avvocati Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, difensori di Cateno De Luca. "Bisogna dare atto – proseguono – alla magistratura illuminata di quel Tribunale di aver avuto il coraggio di elevare barricate di onestà contro questi inverecondi attacchi perpetrati verso un uomo delle istituzioni che ha il torto di fare politica solo con la buona amministrazione e che ha avuto l’ardire di volersi impegnare per la ripulitura del verminaio messinese che abbraccia centri di potere, università e uffici giudiziari".
 
“Iniziativa giudiziaria criminalmente ideata”
 
"C’è da augurarsi – aggiungono Micalizzi e Taormina – che si comprenda come, dopo l’abbattimento di ogni iniziativa giudiziaria criminalmente ideata per far fuori Cateno De Luca, il deputato regionale sia esposto all’unica cosa contro la quale la storia siciliana dimostra che è impossibile combattere: un attentato mafioso che, ove si dovesse verificare non potrà essere negato che sia stato ‘ordinato’ dagli stessi ambienti che da sette anni muovono ‘la mano nera giudiziaria".
 
De Luca lotterà per mandare in galera “chi gli ha imposto l’onta del carcere”
 
"Rimarrà nella storia della Repubblica – concludono i legali nella nota – l’arresto di un parlamentare dopo due giorni dalla sua elezione a dimostrazione di quel metodo mafioso che ha lasciato tanti cadaveri sulle vie della Sicilia. Rimarrà, altresì, nella storia la persecuzione penale che Cateno De Luca non si stancherà di attuare, fino a quando non vadano in galera coloro che gli hanno imposto l’onta del carcere".

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