Pil, quel bluff delle percentuali - QdS

Pil, quel bluff delle percentuali

Carlo Alberto Tregua

Pil, quel bluff delle percentuali

martedì 28 Novembre 2017

Si allarga la forbice Nord Sud

Siamo alle solite: vengono strombazzati dati percentuali che non riflettono la realtà dei valori, ingannando così l’opinione pubblica che viene a sapere fatti che non esistono.
Ci riferiamo a uno dei tanti rapporti che paragonano il dato del Prodotto interno lordo per macroaree e per regioni. La Svimez ha comunicato che il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1% mentre quello del Centro-Nord dello 0,8%, seppure confermino che il Pil del primo vale un terzo di quello del secondo.
Tutti i dati si riferiscono al 2016 e ve li indichiamo: Mezzogiorno 356,3 miliardi, Centro-Nord 1.210,7 miliardi, con un Pil totale Italia di 1.568,7 miliardi, a prezzi di mercato.
La Lombardia ha prodotto 342.068,4 miliardi di Pil, la Sicilia 81,9, cioè un quarto. Altro che il restringimento della forbice, che invece continua ad allargarsi facendo retrocedere, rispetto alla media nazionale, la Sicilia e tutto il Sud.
 
La situazione per la nostra Isola è sempre più drammatica perché, in coincidenza del calo della ricchezza prodotta nel quinquennio di Crocetta (2012-16) da 85 a 82 miliardi, è aumentata la disoccupazione e il numero di poveri viene stimato fra 700 e 800mila unità. E ciò in presenza di una ventina dimiliardi di fondi diversi, non spesi, il che ha contribuito a fare calare il tasso infrastrutturale rispetto a quello medio nazionale.
Dobbiamo poi sottolineare il casino combinato da Crocetta e dall’Ars in ordine alle Province regionali, prima sostituite con i Liberi consorzi e le Città metropolitane e poi con l’improvvida legge regionale (n. 17/2017 impugnata dal Consiglio dei ministri), che ha ripristinato lo status quo. Proprio ieri il Tar ha sospeso il decreto che disponeva la decadenza dei sindaci metropolitani.
Cosicché, le istituzioni intermedie sono nel limbo, commissariate, svolgono a malapena l’ordinaria amministrazione, che significa pagare stipendi a vuoto.
Infatti, le due attività principali, manutenzione delle strade provinciali e delle scuole di secondo grado, non vengono effettuate anche perché la Regione non ha trasferito i relativi fondi, limitandosi a pagare gli stipendi (ripetiamo, a vuoto).
La situazione è ormai insostenibile, per cui l’attesa del lavoro che dovrà svolgere il Presidente della Regione, Nello Musumeci, è cresciuto a dismisura, anche se, ovviamente, egli non ha la bacchetta magica.
 
Con la Leopolda a Firenze per il Pd, con #IdeeItalia a Milano per Forza Italia e il continuo girovagare dei grillini per l’Italia, la campagna elettorale di fatto si è già aperta e si attendono le decisioni del Presidente della Repubblica in ordine allo scioglimento delle Camere ed alla data delle elezioni, probabilmente domenica 11 marzo 2018.
Il Parlamento sta esaminando la legge di Bilancio 2018, forse ultimo atto, anche se vi sono spinte per approvare in via definitiva le leggi sul biotestamento e lo ius soli.
La legge di Bilancio 2018 non ha elementi di novità in ordine alla diminuzione della forbice tra Nord e Sud. Vi sono somme distribuite a destra e a manca, alcune corrette altre che hanno il sapore elettorale.
Ci dobbiamo augurare che l’assalto alla diligenza venga respinto dalla maggioranza la quale, in ultimo, come è prassi di questi anni, voterà un maxi emendamento del Governo, ponendo la questione di fiducia.
 
La campagna elettorale dovrebbe fondarsi su progetti non fumosi e non propagandistici. Ma dalle prime avvisaglie, si capisce che la concretezza non è di casa in nessuno dei tre poli. Essi continuano a comunicare che intendono raggiungere il consenso del 40% dei votanti e qualcuno si spinge a ritenere probabile il raggiungimento della maggioranza dei parlamentari, alla Camera e al Senato.
Ma questo è altamente improbabile, mentre sembra possibile dopo le elezioni, una grosse koalition fra Renzi e Berlusconi, sul modello tedesco, laddove la stessa grosse koalition ha governato per una decina di anni e ora, di fronte all’impossibilità di un’alternativa, sembra sia ritornata all’ordine del giorno.
Infatti, Martin Schultz, leader del Spd, è stato quasi costretto dal Presidente federale della Germania, Frank-Walter Steinmeier, a tornare sui suoi passi e a cercare un accordo con la Merkel.
La campagna elettorale dovrà essere affrontata con consapevolezza dai siciliani i quali, dopo il ridisegno dei collegi, potranno eleggere 52 parlamentari (19 senatori e 33 deputati).
Occorre che essi siano scelti bene non tanto per il colore politico ma per qualità personali, come capacità, onestà ed esperienza.

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