Regione inchiodata, ora capire e copiare - QdS

Regione inchiodata, ora capire e copiare

Carlo Alberto Tregua

Regione inchiodata, ora capire e copiare

sabato 02 Dicembre 2017

Adesso obiettivi concreti

Il Presidente Musumeci ha nominato gli assessori Gaetano Armao, Edy Bandiera, Totò Cordaro, Marco Falcone, Vincenzo Figuccia, Bernadette Grasso, Mariella Ippolito, Roberto Lagalla, Sandro Pappalardo, Ruggero Razza, Vittorio Sgarbi e Girolamo Turano.
Ed ora tocca al programma i cui punti sono stati elencati nel Forum che è stato pubblicato il 23 settembre e che noi, per memoria, abbiamo pubblicato più volte nelle pagine interne .
Abbiamo già ribadito che, se si vogliono raggiungere gli obiettivi nei tempi prestabiliti occorre usare ordine e metodo per stabilire le tappe di un cronoprogramma per ogni iniziativa che non debba subire ritardi di sorta, per cui il Presidente, affidando un incarico ad ogni assessore e direttore generale, dovrà esigere che lo portino a compimento senza ritardo alcuno.
La Sicilia, oltre ad avere un tasso infrastrutturale molto più basso della media nazionale, è anche l’Isola delle incompiute che gridano vendetta perché sono stati spesi miliardi e miliardi delle vecchie lire dei contribuenti senza alcun risultato per i cittadini.
 
Ed è proprio questo stridente contrasto fra gli oneri che gravano sui contribuenti e i benefici di cui dovrebbero godere, ma che invece non vedono, che si poggia l’arretratezza della nostra Isola, ed anche di tutto il Meridione.
Le cose da fare si conoscono. Se non si fanno, la responsabilità è del ceto politico e di quello burocratico che, in combutta con alcune parti della Classe dirigente professionale e imprenditoriale, alimentano una corruzione infinita che esclude i meritevoli e privilegia coloro che inzuppano le mani nella marmellata.
Se la Regione inizierà a funzionare esclusivamente in base al merito, se il Presidente Musumeci metterà nei posti chiave quei bravissimi dirigenti che del servizio fanno lo scopo della loro attività, si potrà ribaltare questa situazione deprecabile.
Già avere nominato Maria Mattarella come segretario generale è una garanzia e un buon viatico per tutta la Burocrazia regionale. Bisogna proseguire su questa strada, nominando dodici direttori generali, fra cui alcuni dirigenti già in carica, che rientrino in quello spirito di corpo, in quella orchestra che suoni all’unisono sotto la direzione ferma e incontrovertibile di Musumeci.
 
Per realizzare gli obiettivi nei tempi previsti ci vuole una legge di Bilancio 2018 snella e funzionale che preveda 5 dei 16 miliardi delle uscite destinate agli investimenti. Scusate la noiosa ripetizione, ma come dice il vecchio proverbio siciliano: Senza piccioli non si canta missa e mancu li parrino ti confessa.
Ricordiamo, inoltre, anche qui noiosa ripetizione, che la Regione ha disponibili risorse ulteriori per 17,6 miliardi come più volte sottolineato su queste colonne. La questione, quindi è usare ordine e metodo per fare le cose.
Noi, sommessamente, suggeriamo di capire e copiare quello che fanno le Regioni che marciano: dalla Baviera in Germania all’Ile de France in Francia, alla Lombardia in Italia.
Se in quelle regioni, il reddito procapite e il pil procapite sono il doppio di quelli siciliani, se in quelle regioni l’occupazione è doppia rispetto a quella dell’Isola, si tratta di vedere come è possibile che vi siano queste macroscopiche differenze. Per colmarle, dunque, basta capire e copiare.
 
Noi facciamo un’apertura di credito a Musumeci, come la facemmo a suo tempo a Cuffaro, a Lombardo e a Crocetta. L’apertura di credito ha valenza un anno. I primi tre Presidenti hanno profondamente deluso queste aspettative, portando la Sicilia in una condizione socioeconomica mai raggiunta in questi 70 anni. Ovviamente, una condizione socio-economica paragonata a quella delle regioni del Nord Italia e Nord Europa.
Siamo convinti, però, che a differenza dei tre precedenti presidenti, Musumeci saprà far valere le sue doti di buon amministratore e di incensurato, basate su quei pilastri dei no che potrà dire a consorterie e privilegiati.
Noi prenderemo nota dei suoi atti, come abbiamo preso nota che il buongiorno si vede dal mattino. Avanti a tutta birra, senza tentennamenti, chiedendo l’appoggio della Classe dirigente sana e di quella parte dei siciliani che vuole il benessere dell’Isola a vantaggio delle future generazioni, verso le quali abbiamo il dovere di impegnarci a fondo.
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017