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In Italia sei milioni di stranieri

redazione

In Italia sei milioni di stranieri

giovedì 07 Dicembre 2017

Secondo la Fondazione Ismu all’1 gennaio 2017 aumento di 87 mila unità: “Ma non è un’invasione”. Leggera crescita anche per gli alunni non italiani: sono il 9% degli studenti

MILANO – Sono quasi sei milioni (5 milioni e 958mila) le presenze di cittadini stranieri, regolari e non, all’1 gennaio 2017. La stima è della Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), che riporta un aumento di 87mila unità (+1,5%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto alla componente irregolare (+56mila), che registra una lieve ripresa: al primo gennaio 2017 Ismu stima che non sono in possesso di un valido titolo di soggiorno 491mila stranieri (contro i 435mila alla stessa data dell’anno precedente).
 
L’incidenza degli irregolari sul totale della popolazione straniera presente è quindi dell’8,2%. Per quanto riguarda le provenienze, anche per il 2016, si conferma il primato dei rumeni, che, con quasi un milione e 169mila residenti, rappresentano il 23,2% del totale, cui seguono circa 450mila albanesi (8,9%) e 420mila marocchini (8,3%).
 
Ismu sottolinea una crescita delle acquisizioni di cittadinanza: nel corso del 2016 si contano ben 202mila nuovi italiani (in 4 casi su 10 si tratta di minori). Per quanto riguarda gli arrivi, i dati quantitativi sulla presenza straniera in Italia non sembrano mettere in luce dinamiche e prospettive preoccupanti.
 
Infatti anche se gli sbarchi sulle coste italiane sono passati da 63mila del 2011 a 181mila del 2016 (mentre nel 2017, al 4 dicembre, se ne contano oltre 117mila), non siamo di fronte a un’invasione.
 
Ma quali sono le previsioni sul futuro? In base alle stime di Fondazione Ismu, estrapolando le tendenze in atto nel periodo 2014-2016 (tenuto conto delle crescenti acquisizioni di cittadinanza), nel prossimo ventennio potremmo assistere a un sempre più ridotto incremento della popolazione straniera iscritta nelle anagrafi dei comuni italiani, sino a raggiungere un massimo di 5 milioni e 374 mila unità alla fine del 2033 e a dar vita, da allora in poi, a una fase di sostanziale stabilità (i residenti si assesterebbero quindi sui 5,3 milioni).
 
“La tendenza è di una sostanza stabilizzazione della popolazione straniera – ha spiegato a margine della presentazione Gian Carlo Blangiardo, responsabile statistiche di Fondazione Ismu – non perché manchino gli ingressi, ma perché ci sono anche uscite dal mondo ‘straniero’ attraverso l’acquisizione della cittadinanza italiana”. “Non possiamo parlare di invasione perché la densità è simile a quella di altri Paesi europei” ha precisato Blangiardo, facendo notare “i rallentamenti degli arrivi degli ultimi mesi”.
 
Per quanto riguarda il lavoro, il rapporto segnala che gli stranieri occupati nel 2016 raggiungono la cifra di 2 milioni e 401mila, contro i 2.359.065 del 2015 e rappresentato il 10,5% dell’occupazione complessiva. Il lavoro immigrato resta in netta prevalenza di tipo dipendente (86,6% degli occupati rispetto al 74,8% degli italiani) e operaio (76,6% rispetto al 30,7% degli italiani).
 
Diminuisce la disoccupazione: nel 2017 gli stranieri senza lavoro sono 437mila, contro i 456mila del 2015. Una particolare attenzione merita il fenomeno dell’inattività: nel 2016 sono 1 milione e 181mila gli stranieri inattivi in età lavorativa (ovvero tra i 15 e i 64 anni), di cui il 72% per cento è costituito da donne.
 
In aumento nell’ultimo triennio il numero dei minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste: sono 18.479 (a fronte dei 17 mila del 2016) – di cui il 43,5% nella sola Sicilia – la maggioranza sono maschi (93%) e sono in età adolescenziale (soltanto lo 0,6% ha un’età compresa tra 0-6 anni).
 
Rimangono stabili, invece, i numeri degli alunni stranieri che frequentano scuole italiane: aumentano di 643 ragazzi rispetto allo scorso anno e rappresentano il 9,2% degli studenti. La Lombardia è la regione con il maggior numero di studenti stranieri, con 204 mila ragazzi, seguita da Emilia Romagna e Veneto.
 
Nel corso del convegno sono stati assegnati due premi Ismu 2017, in collaborazione con Fondazione Bracco, uno alla cooperativa Nazareth di Cremona che si occupa di minori stranieri non accompagnati, l’altro a Fondazione Asvi per “Cucinare per Ricominciare”, un progetto di accoglienza e integrazione di richiedenti asilo e rifugiati tramite la formazione e il lavoro.
 
Un terzo premio è stato assegnato da Fondazione Cariplo a Roberta Lo Bianco, una dei primi tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, figura introdotta in Italia dalla Legge n. 47 del 7 aprile 2017.

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