Turismo debole, troppe le carenze - QdS

Turismo debole, troppe le carenze

Michele Giuliano

Turismo debole, troppe le carenze

mercoledì 06 Gennaio 2010

Le organizzazioni di categoria lanciano l’allarme sul calo dei flussi dell’industria blu nell’Isola indicandone le cause. Cassarà: “Si continuano a registrare problemi specifici che penalizzano lo sviluppo del settore”

PALERMO – Sicilia incardinata nel contesto di un Mezzogiorno d’Italia che, nonostante la ricchezza di beni monumentali e la favorevole posizione geografica, continua ad arrancare sul piano del turismo. Ci sono problemi infrastrutturali, nei trasporti, nei collegamenti e anche di mentalità. Ne è convinto Giuseppe Cassarà, già vice presidente nazionale di Confturismo, che appena indossato i panni di responsabile per il Mezzogiorno da parte del Comitato Direttivo Nazionale, affronta in pieno la questione dello scarso rendimento turistico per l’Isola. “Nonostante questo territorio – ha commentato Cassarà – costituisca il più importante polo turistico italiano, ancora oggi è evidente che si è la necessità di essere sviluppato anche perché contribuisce fortemente alla determinazione del Pil e al valore positivo della bilancia dei pagamenti. Inoltre la felice posizione geografica, che pure nel passato ne ha penalizzato lo sviluppo a causa della sua marginalità, gli assegna oggi un ruolo importante nell’area del Mediterraneo”.
 
Analizzando più complessivamente la situazione delle regioni meridionali Cassarà dice che è assolutamente da tenere in conto il fatto che questa area geografica raccoglie ogni anno 2 miliardi di presenze turistiche. “Nonostante questi fattori importanti – aggiunge il neoresponsabile del Mezzogiorno di Confturismo –  si continuano tuttavia a registrare problemi specifici che penalizzano ancora lo sviluppo turistico pur disponendo del più vasto patrimonio culturale e artistico-monumentale. In questo senso promuoveremo un confronto serrato con le istituzioni al fine di tentare la rimozione dei diversi ostacoli che si frappongono allo sviluppo e di identificare gli obiettivi per la crescita concreta del settore”.
 
A richiamare la Regione ad una maggiore attenzione verso il turismo e verso le imprese del settore, e dell’intero indotto, è la Confcommercio siciliana: “La Regione continui a puntare sui comparti produttivi – dice il presidente regionale Pietro Agen – che rappresentano il cuore pulsante dell’economia siciliana”. Partendo da un’analisi della grave crisi nazionale e internazionale e dalla necessità di contenere la spesa e concentrare le risorse, Confcommercio chiede al presidente della Regione e alla sua Giunta di non perdere di vista gli obiettivi della propria azione di Governo.
 
“Un investimento nei settori del Commercio, dei Servizi alla persona o alle imprese, o del Turismo ha un effetto moltiplicatore da uno a sette. Questo – spiega Agen – non avviene in altri settori. Così come un piano di investimenti finalizzati alla riconversione, ristrutturazione e adeguamento degli edifici pubblici della Regione costituirebbe un volano di risorse e di investimenti per l’indotto”. Il messaggio appare abbastanza chiaro anche se non esplicito: si deve fare attenzione a non investire eccessive risorse su settori che di fatto non sono tipici della Sicilia. Come dire, abbandonare gli investimenti nell’industria pesante e puntare tutto su quella “blu”.
 

 
Confcommercio: “Imprese turistiche da tenere in considerazione”
 
PALERMO – La Confcommercio siciliana, pur condividendo l’opportunità di dare impulso all’economia siciliana in tutti i suoi comparti produttivi, con una pluralità di interventi che diano linfa al sistema economico nel suo complesso, manda dei chiari diktat al governo: “La Regione non perda di vista – sostiene l’associazione – la necessità di concentrare le risorse, che siano provenienti dai fondi Fas, o del Po-Fesr, su quelle realtà imprenditoriali necessariamente territoriali e che non possono essere de-localizzate, quali sono quelle turistiche”. Confcommercio Sicilia ritiene validi e necessari gli ammortizzatori sociali ed altri strumenti di tutela del reddito e gli incentivi all’occupazione, ma non ritiene “condivisibili azioni di sostegno o di compartecipazione ad iniziative della grande impresa che negli anni si sono rivelate fallimentari e che continueranno ad esserlo, malgrado gli aiuti, illudendo ancor più i lavoratori”. “Stiamo promuovendo non soltanto una grande azione di promozione, aiutata dai fondi europei, che partirà da gennaio – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Nino Strano – con diverse decine di milioni di euro finalizzata alla promozione del nostro territorio all’estero. Non vogliamo più disperdere le risorse in mille rivoli ma concentrale su azioni concrete che migliorino l’immagine del territorio soprattutto a livello internazionale.

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