Progetto greenway, la pista ciclabile che collegherà Palermo e Monreale - QdS

Progetto greenway, la pista ciclabile che collegherà Palermo e Monreale

Gaspare Ingargiola

Progetto greenway, la pista ciclabile che collegherà Palermo e Monreale

domenica 17 Dicembre 2017

L’opera rientra nel Patto per il Sud e vede coinvolti i due Comuni. Costerà 4,7 mln € e sarà lunga 12 km. Il percorso ecosostenibile sarà realizzato lungo la storica strada arabo-normanna

PALERMO – Un’altra opera del Patto per Palermo vede la luce. Dopo le tre nuove linee del tram, è partito l’iter per trasformare un tratto della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo-Camporeale, dal capoluogo fino a Monreale, in una pista ciclabile greenway.
 
Martedì scorso si è insediata, presso l’ex chiesa di San Mattia al Noviziato dei Crociferi, la commissione del concorso internazionale di idee e progettazione, che si terrà in due fasi: la prima scadrà il 22 gennaio, quando si conosceranno i cinque progetti finalisti, la seconda terminerà l’11 maggio con l’annuncio del vincitore.
 
Ai primi cinque concorrenti classificati verranno assegnati premi per complessivi 110mila euro: 40.000 al vincitore, 30.000 al secondo classificato, 20.000 al terzo, 10.000 euro agli ultimi due. Cifre da intendere al lordo dell’Iva. Al vincitore del concorso sarà affidato inoltre l’incarico della progettazione definitiva ed esecutiva, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza.
All’insediamento della commissione hanno partecipato i sindaci di Palermo e Monreale, Leoluca Orlando e Pietro Capizzi, e l’assessore alle Infrastrutture del Comune di Palermo, Emilio Arcuri. La presidente della commissione è Marisa Bellomo, dirigente dell’ufficio Edilizia pubblica, coadiuvata dai commissari Silvia Viviani, Gerardo Longobardi, Patrizia Pozzi e Giuseppe Barbera, ex assessore al Verde nella passata legislatura Orlando. I commissari supplenti sono Silvia Invernizzi e Andrea Foschi.
 
La prima seduta pubblica ha riguardato la lettura dei codici alfanumerici attribuiti dal sistema telematico alle dodici proposte progettuali prevenute al Comune. Dopo un primo esame della documentazione ne sono state scartate subito due: una violava i termini dell’anonimato, nell’altra mancava il quadro economico.
 
“Un altro intervento – hanno ricordato Orlando e Arcuri – finanziato con il Patto per il Sud. Dopo le sei nuove linee di tram, adesso la greenway, un collegamento tra Palermo e Monreale che ripercorre un collegamento storico con il recupero di aree abbandonate e la realizzazione di un percorso ecosostenibile che abbiamo definito greenway proprio perché vogliamo che sia il simbolo della condivisione tra le due città, unite dal circuito arabo-normanno, ma anche dall’innovazione ecologica”.
 
“La greenway – ha detto Capizzi – rappresenterà un asse importante tra le due città che valorizzerà il nostro patrimonio culturale e paesaggistico in un rapporto di collaborazione e sinergia, dando ulteriore slancio all’economia delle nostre città. Ringrazio ancora una volta il sindaco Orlando che ci ha coinvolti nella realizzazione di questa prestigiosa opera inserita nel Patto per Palermo, che prevede l’investimento di oltre 700 milioni, 332 dei quali a carico dello Stato, per la realizzazione di alcune importanti opere di mobilità e viabilità”.
 
La “strada verde” costerà 4,7 milioni di euro e sarà lunga 12 chilometri. Partirà dalla Stazione Notarbartolo, attraverserà l’istituendo parco di villa Turrisi, scavalcherà viale Regione siciliana (all’altezza di piazzale John Lennon) e viale Leonardo da Vinci (da definire la soluzione architettonica, nel bando il Comune ha proposto due ponti ciclopedonali muniti di ascensore), taglierà poi verso Passo di Rigano, Baida e Boccadifalco (dove incontrerà un viadotto e una galleria), e poi su fino alla stazione di Monreale.
 
Per l’intero percorso si cercherà di restare fedeli al tracciato dell’ex infrastruttura ferroviaria ma non sempre sarà possibile: in alcuni punti la linea ferroviaria non è più visibile e bisognerà verificare la solidità di alcuni manufatti che fanno (o dovrebbero fare) parte del percorso, come la galleria o il viadotto di Boccadifalco. Inoltre vanno recuperate le vecchie stazioni, le case cantoniere e i caselli, che il Comune vorrebbe destinare a musei, infopoint, officine per le biciclette e spazi espositivi. Prima però bisognerà liberare le strutture occupate abusivamente.
 
Insomma, tanto lavoro e tempi lunghi per la realizzazione: la gara d’appalto e l’affidamento dei lavori sono previsti per l’estate 2018 mentre il cantiere si porterà via per intero 2019, 2020 e una buona metà del 2021, con il collaudo e l’inaugurazione fissati per fine 2021.

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