Turismo, anno incoraggiante per i borghi italiani - QdS

Turismo, anno incoraggiante per i borghi italiani

redazione

Turismo, anno incoraggiante per i borghi italiani

martedì 19 Dicembre 2017

Un apposito convegno svoltosi a Roma ha fatto il punto della situazione coinvolgendo istituzioni e operatori del settore

in collaborazione con ITALPRESS
 
ROMA – Si è tenuto all’interno dell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, nell’ambito del convegno “Borghi, mille destinazioni – Investimenti, economia e turismo”, l’evento di chiusura dell’Anno dei borghi 2017, un’occasione di riflessione e di approfondimento sul futuro dei borghi italiani. Nel corso della giornata, aperta dal sottosegretario del Mibact Dorina Bianchi, oltre 25 relatori – esponenti delle istituzioni, del mondo dell’associazionismo e dell’Imprenditoria tra cui Enit, Ance, Slow food, Fondazione Ferrovie dello Stato, Autostrade per l’Italia, insieme ai rappresentanti regionali del Progetto borghi viaggio Italiano e al Comitato dei borghi – hanno presentato dati e buone pratiche che confermano quanto i borghi siano una realtà determinante per il sistema turistico italiano e quanto contribuiscano allo sviluppo economico e occupazionale del Paese.
 
L’Anno dei borghi è parte della strategia indicata dal Piano strategico del turismo 2017-2022 che ha tra i propri obiettivi il rinnovamento e l’ampliamento della offerta turistica, la valorizzazione di nuove esperienze di viaggio più sostenibili e autentiche e la creazione di nuova occupazione.
 
“Dopo il 2016 – ha dichiarato il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – che è stato l’Anno nazionale dei cammini e ha portato un grande successo, anche di numeri, era naturale che il 2017 fosse l’Anno dei borghi, un patrimonio straordinario del nostro Paese”.
“Durante tutto l’anno – ha aggiunto – Stato, Regioni, Enti locali, associazioni ed Enit hanno messo in campo una strategia di promozione unitaria che ha portato i suoi frutti: i numeri parlano chiaro, nel 2017 il turismo rurale e nei borghi è cresciuto a tassi a due cifre. E per incentivare ancora di più questa tendenza il Mibact ha appena approvato un nuovo bando per il 2018 che stanzia 20 milioni di euro per promuovere il turismo nei Borghi italiani che rientrano nell’area del Pon cultura”.
 
Per il presidente dell’Unione nazionale Pro loco d’Italia, Antonino La Spina, quello che si è appena concluso “è stato un anno intenso, che ci ha visti impegnati a fondo in iniziative a breve e medio termine. L’attenzione è stata rivolta alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale che rappresenta uno dei tanti tesori da scoprire dei borghi italiani”.
 
La Spina, che è anche componente del Comitato di coordinamento per i Borghi turistici italiani, ha proseguito sottolineando come “l’azione è stata portata avanti con il supporto delle singole Pro loco impegnate nella raccolta, catalogazione e valorizzazione del patrimonio immateriale, rappresentato da secolari tradizioni, rievocazioni storiche, usi e costumi”.
 
All’evento sono intervenuti, fra gli altri, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini e il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Oltre venticinque i relatori intervenuti a rappresentanza, delle istituzioni, del mondo dell’associazionismo e dell’imprenditoria.
 
“Tutelare e valorizzare adeguatamente i nostri tesori – ha detto il presidente di Federturismo, Gianfranco Battisti – è un dovere oltre che una grande opportunità. Un’importante possibilità per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese, ma anche un modo per scoprire luoghi meravigliosi che rappresentano una realtà determinante nella creazione di attrattività turistica per la crescita di un turismo rispettoso dell’ambiente”.
 
“È indispensabile – ha concluso – lavorare sulla promozione dell’Italia come museo diffuso che deve attirare turismo colto e sostenibile, capace di apprezzare anche il ricco patrimonio meno noto dell’intero territorio nazionale fatto di borghi, piccole città d’arte e parchi naturali. Così come è nostro dovere promuovere itinerari alternativi che decongestionino le grandi città e valorizzino le aeree meno note ripristinando i cammini religiosi, le ferrovie storiche e creando percorsi ciclabili”.

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