Per diventare Santi bisogna prima morire - QdS

Per diventare Santi bisogna prima morire

Carlo Alberto Tregua

Per diventare Santi bisogna prima morire

giovedì 21 Dicembre 2017
La Chiesa di Roma in questi venti secoli ha proclamato migliaia e forse decine di migliaia di Santi, nonostante la ripulitura di qualche anno fa. Nelle altre religioni monoteiste non vi è la stessa cultura dei Santi.
Santo è colui o colei che nella vita si sia comportato bene e che abbia realizzato almeno un miracolo, cioè un evento straordinario non giustificato dalla conoscenza e dalla scienza umana. Il processo di beatificazione è lungo, ma quando viene deciso che una persona sia santificata, quella lo diventerà.
C’è un requisito fondamentale perché qualcuno possa diventare Santo. Ed è che prima debba morire. Infatti, non ci risulta che un essere vivente sia mai stato proclamato Santo.
Qualche volta la beatificazione avviene dopo secoli e qualche altra dimenticata, a seconda dell’esigenza del capo del Vaticano, che guida il suo vasto impero, con oltre un miliardo di adepti, con capacità e, si dice, guidato dallo Spirito Santo.
 
Perché affrontiamo questo argomento? Non per le implicazioni religiose che ai laici interessano poco e meno che mai agli atei, ma perché vi sono situazioni concatenate che spingono in una direzione piuttosto che in un’altra. E questo vale non solo per il caso in ispecie, ma per tanti altri di cui vi facciamo di seguito qualche esempio.
In primo luogo, l’anello che unisce la morte e la conseguente liberazione dello Spirito alla possibilità che esso entri nel novero dei Santi è indispensabile. Da lì non si sfugge.
E poi, occorrono testimonianze che nel processo, molto costoso, portino all’emissione di un provvedimento papale che determini la santità.
In questo clima sembra improbabile la giravolta del Vaticano relativamente alle apparizioni di Medjugorje. Francesco, a suo tempo, aveva mostrato perplessità, dicendo che era difficile accettare le apparizioni della Madonna a tempo. Non si sa perché abbia cambiato parere.
La fede è credere nell’irrazionale o in ciò che non si può spiegare ed è un patrimonio individuale su cui nessuno può discettare. Tuttavia non si deve tentare di provare razionalmente ciò che non è.
 
Si usa dire che non bisogna fare mai il passo più lungo della gamba. Tradotto significa che bisogna stare con i piedi a terra e non sbilanciarsi in operazioni che possano rivelarsi controproducenti.
Perciò è necessario comprendere quello che accade, come accade, perché accade. Insomma, è necessario avere cognizione di quanto ci circonda, in modo da potersi muovere adeguatamente, con prudenza ma anche con determinazione.
Ciò non significa che non si deve guardare lontano. Ma per raggiungere obiettivi anche impossibili è indispensabile tracciare un percorso preciso che tenga conto di quanto può succedere, anche se nei limiti della nostra modesta capacità.
C’è un detto: il diavolo si nasconde nei particolari, cioè nei dettagli. Sono proprio quest’ultimi che ci fanno capire il quadro di riferimento e le prospettive. Pochi hanno cura dei dettagli, pochi li cercano e pochi completano le proprie attività, personali e lavorative, con i dettagli.
 
Se vogliamo, ogni quadro che noi tentiamo di raffigurare è fatto da tantissimi dettagli, i quali ne determinano la qualità. Senza di essi, qualunque materia è grossolana e non si può sviluppare adeguatamente.
In qualche caso, i dettagli, ossia i particolari, nascondono fatti diabolici, non tanto perché si riferiscono al diavolo, che non esiste, quanto perché occorre una mente acuta per individuarli.
Ed è l’acutezza del ragionamento e la logica ferrea sottostante che aiutano a capire meglio ciò che accade. Se non si capisce, non si vive con qualità mentre i dettagli aiutano lo svilupparsi della qualità.
Ma tornando ai Santi, la cui proclamazione è un’azione degli uomini, dobbiamo ricordare Qoèlet: “Dio lasciò agli uomini la discussione sul mondo”.
Ecco perché se gli uomini possono occuparsi delle questioni terrene, sembra improbabile che sappiano cosa accade nel mondo dello Spirito e dell’Energia, che sconoscono totalmente.

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