Per la Città metropolitana, sotto l'albero ci sono 58 milioni di euro - QdS

Per la Città metropolitana, sotto l’albero ci sono 58 milioni di euro

redazione

Per la Città metropolitana, sotto l’albero ci sono 58 milioni di euro

giovedì 21 Dicembre 2017

"Patto per le periferie": interventi a San Giovanni Galermo, Trappeto Nord, Camporotondo, Paternò e San Giovanni La Punta 

CATANIA – "Un Natale importante per Catania e la Città metropolitana dopo la firma a Palazzo Chigi con il presidente Gentiloni del contratto che prevede per il nostro territorio ben 58 milioni di euro: questa somma ingente garantirà il lavoro a molte centinaia di persone e rappresenterà un aiuto formidabile in termini di ripresa dell’attività edilizia e non solo". Cosi’ Enzo Bianco, sindaco di Catania e metropolitano, ha aperto la presentazione dei progetti finanziati dal Governo per il Bando delle periferie durante un’affollata riunione nell’auditorium del plesso centrale della Scuola Petrarca di San Giovanni Galermo.
 
Il principale progetto del Comune di Catania, per 18 milioni di euro, riguarda infatti i quartieri di San Giovanni Galermo e Trappeto nord e prevede una riqualificazione di vari edifici, tra cui un plesso della scuola, e azioni mirate all’inclusione sociale e alla cura di bambini e anziani. Quaranta dei 58 milioni riguardano invece opere in vari Comuni della Città metropolitana, come la riqualificazione del plesso sportivo di Camporotondo etneo (nove milioni e mezzo) e della stazione ferroviaria dismessa di San Marco, in territorio di Paternò (due milioni e mezzo), e la rifunzionalizzazione della piscina del Polivalente di San Giovanni La Punta (un milione).
 
All’incontro di oggi erano presenti infatti, oltre all’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania Salvo Di Salvo e al presidente della Municipalità Emanuele Giacalone, anche i sindaci di Camporotondo Filippo Privitera e di Paternò Nino Naso.
 
"Siamo riusciti a ottenere queste somme – ha ricordato il sindaco Enzo Bianco – perché, sia alla Città metropolitana e sia al Comune, avevamo dei progetti già pronti o che stavamo per completare. Non presentarli per tentare di dar vita ad altri progetti appositamente costruiti avrebbe significato rischiare di perdere i finanziamenti. La filosofia dell’intervento prevedeva poi che i progetti riguardassero aree omogenee, come quelle individuate".

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