Efficienza energetica, fondi per imprese e Pa - QdS

Efficienza energetica, fondi per imprese e Pa

Rosario Battiato

Efficienza energetica, fondi per imprese e Pa

mercoledì 03 Gennaio 2018

Firmato il decreto che istituisce un Fondo nazionale per riqualificare gli edifici e ridurre i consumi nell’industria e nei servizi

PALERMO – Atteso da almeno tre anni, è finalmente arrivato alla fine dell’anno scorso il decreto di costituzione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Lo strumento permetterà di agevolare interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà della Pa, realizzazioni di reti per il teleriscaldamento, efficienza energetica dei servizi e infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione pubblica, efficientamento energetico di interi edifici destinati a uso residenziale (inclusa l’edilizia popolare), efficienza energetica e riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi.
 
Le firme sul provvedimento sono state di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, con il concerto di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, rispettando in ritardo quanto previsto dal decreto legislativo 102/2014 che aveva previsto il Fondo in tempi assai più ristretti, già per l’ottobre del 2014. L’azione governativa attiva un Fondo che “favorisce il finanziamento di interventi di efficienza energetica – si legge sulla nota del Mise – realizzati dalle imprese e dalla Pubblica amministrazione su edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi”.
 
Lo strumento, che ha natura rotativa, sarà gestito da Invitalia e permetterà di offrire garanzie e finanziamenti a tasso agevolato promuovendo “il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati, sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi”. In tal senso è destinato a sostenere il ricorso anche a forme di partenariato pubblico-privato, società di progetto o di scopo appositamente costituite, tramite due sezioni destinate alla concessione di garanzie, su singole operazioni o su portafogli di operazioni finanziarie, e all’erogazione di finanziamenti, direttamente o indirettamente tramite banche e intermediari finanziari.
 
In campo, almeno per l’avvio della fase operativa, ci saranno a disposizione 150 milioni di euro, che saranno forniti dal Mise. Inoltre, sempre il ministero dello Sviluppo economico destinerà anche un ulteriore introito annuale di circa 35 milioni di euro nel triennio 2018-2020. Altre risorse arriveranno dal ministero dell’Ambiente. Tra le opportunità concesse dal Fondo ci sarà anche una specifica sezione dedicata all’ecoprestito, che servirà appunto per sostenere e potenziare l’efficacia dell’ecobonus nazionale.
Insomma, uno strumento che si inserisce a pieno titolo nel campo degli interventi volti a rispettare gli obiettivi di risparmio energetico che sono stati inseriti all’interno della Strategia energetica nazionale.

Adesso si attendono le prossime tappe, prima che il meccanismo diventi ufficialmente operativo. Bisognerà, infatti, passare dal controllo preventivo della Corte dei Conti e poi potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. A quel punto “il meccanismo sarà operativo entro 60 giorni dall’entrata in vigore con la pubblicazione delle regole applicative per la presentazione delle domande”.
 
Per le imprese e le istituzioni isolane è un’altra grande occasione nel campo della sostenibilità energetica. Il flusso più imponente, di certo, attende la definizione del nuovo piano energetico regionale, da cui dipenderà anche la spesa dei fondi europei della programmazione comunitaria 14-20, che registrano un quarto della spesa totale, che ammonta a 4,4 miliardi, per le azioni relative all’energia.

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