Più solare, niente eolico e petrolio - QdS

Più solare, niente eolico e petrolio

Rosario Battiato

Più solare, niente eolico e petrolio

venerdì 08 Gennaio 2010

Energia. L’Isola scopre finalmente la prima risorsa naturale.
L’attualità. La Sicilia è la regione italiana più irradiata (2.800 ore di sole l’anno), ma la produzione di energia solare, per lo più da fotovoltaico, è pari al 3,8% sul dato nazionale: 1,5 GWh (Gigawattora).
La svolta. Nell’Isola incentivi più alti per produrre energia solare e due grandi iniziative per realizzare pannelli fotovoltaici: il futuro. Affossata la corsa all’eolico, è il momento di riconvertire i grandi impianti industriali.

PALERMO – La Sicilia si riscopre regina del sole d’Italia. Dopo il  travagliato periodo del predominio eolico sulle fonti rinnovabili, Raffaele Lombardo detta la priorità fotovoltaica nella agenda energetica della Regione. I grandi gruppi industriali si lanciano alla conquista degli incentivi del conto energia che sono molto appetitosi nell’isola, promettendo occupazione e l’alternativa verde alla produzione da idrocarburi che sinora ha devastato la salute dei siciliani. 
La questione energetica si lega a doppio con filo con gli altri grandi temi che riguardano la politica isolana a partire dalla questione ancora irrisolta del rigassificatore di Priolo-Melilli.
 
La Sicilia rilancia il solare scoprendo finalmente di essere la regione col maggiore irradiamento d’Italia, 2800 ore all’anno, come più volte sottolineato dalle inchieste del Quotidiano di Sicilia. In questo senso va intesa la nascita della più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici d’Italia, come da accordo sottoscritto lo scorso 4 gennaio da Enel Green Power, Sharp e StMicroelectronics.
Sul fronte della politica, intanto, dopo il via libera di Raffaele Lombardo, le grandi firme dell’energia fanno a gara per disputarsi i preziosi incentivi – si parla complessivamente di 7 miliardi di euro – che dovrebbero giungere al fotovoltaico. E scoppia la polemica tra Salvatore Moncada – che dopo esser stato il nume tutelare dell’eolico è pronto a puntare sul fotovoltaico – e l’assessore regionale Venturi per questioni legate alla lentezza burocratica nel rilascio delle autorizzazioni. Adesso sulle questioni strategiche dell’energia si gioca il futuro dell’isola tra lo sviluppo modello “idrocarburi”, ormai accantonato nei progetti del governatore, il nodo del rigassificatore di Priolo-Melilli ancora sospeso, e le potenzialità da scoprire della Green Energy.
Sembra davvero finita l’era dell’eolico, che dopo la grande abbuffata del periodo cuffariano, si è imbattuto nello stop imposto da Raffaele Lombardo, che contro i “mostri eolici” ha lanciato, quasi immediatamente dopo il suo insediamento a governatore, una pesante campagna a favore della tutela del paesaggio, spalleggiato da nomi illustri come Vittorio Sgarbi e da associazioni ambientaliste come Italia Nostra. L’ultimo tassello del mosaico si configura a Catania dove dal 2011 sorgerà un colosso industriale per la produzione di pannelli fotovoltaici da 160 Mw all’anno e richiederà un investimento totale di 320 milioni. L’impianto di Catania si stabilirà nello stabilimento industriale esistente M6 che verrà conferito da Stm e produrrà in particolare pannelli a film sottile a tripla giunzione. Una linea ideale che congiunge mondo industriale, sono sull’uscio della Regione o stanno già dentro grandi nomi come Eni, Enel, Sorgenia, il gruppo Mangiatorella, l’Airon, il gruppo Moncada, e le prospettive di politiche energetiche che l’isola vorrebbe sfruttare attendendo il regolamento attuativo del Piano energetico ambientale regionale siciliano che Lombardo dovrebbe portare a breve in giunta.
Tutto oro che luccica? Il rischio, come spesso accade in questi casi, è che gli appetiti dei grandi gruppi internazionali non siano dovuti alla meravigliosa prospettiva di un futuro verde per l’isola, ma perché in Sicilia un impianto fotovoltaico può regalare incentivi come in nessuna altra parte d’Italia. Si parla degli incentivi del conto energia che sono 0,44 centesimi a chilowattora e altri 0,11 centesimi a chilowattora pagati dal gestore della rete. Inoltre l’energia nell’Isola costa carissima, mediamente circa il 25% in più che nel resto dell’Italia, quindi un affare che continua a restare assolutamente appetitoso. Alla Regione intanto continuano a giungere richieste, 1198 se ne contavano a fine ottobre, di cui ben 1004 di solo fotovoltaico, circa l’84% del totale, segno che la strada tracciata dalla giunta regionale, sin dal primo governo Lombardo, sta adeguando anche la domanda industriale.
Dal 2005 a fine ottobre 2009, secondo dati dell’assessorato all’Industria, nel campo dell’energia alternativa sono stati autorizzati 1.269 MW, di cui 130 da biomasse, 5,8 MW da cogenerazione, 6 MW da solare termodinamico, 96, 5 MW da fotovoltaico e ben 1.031 MW dall’eolico. Nel periodo targato Marco Venturi, adesso passato a capo delle Attività produttive, si sono svolte 60 conferenze dei servizi tra settembre e dicembre, un record assoluto per l’Isola. “Sono state concesse – ha dichiarato Marco Venturi al nostro giornale quando era assessore all’Industria – 12 autorizzazioni nel periodo che va da giugno ad ottobre: 8 relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici, 3 per le biomasse ed uno per un impianto eolico”. Intanto Salvatore Moncada ha attaccato la gestione Venturi per la lentezze burocratiche e per lo scarso controllo effettuato su presunte infiltrazioni mafiose nella compravendita delle licenze. La risposta di Venturi si è basata citando gli atti compiuti durante il suo assessorato.

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