Teatro Massimo, il 2019 l'anno del rilancio - QdS

Teatro Massimo, il 2019 l’anno del rilancio

Gaspare Ingargiola

Teatro Massimo, il 2019 l’anno del rilancio

mercoledì 31 Gennaio 2018

Il Consiglio di indirizzo ha approvato il bilancio di previsione per quest’anno e per il triennio 2018-2020. Situazione dei precari da definire: chiesto il sostegno del Governo nazionale

PALERMO – Il Consiglio di indirizzo del Teatro Massimo ha approvato il bilancio di previsione per il 2018 e il bilancio di previsione triennale per il 2018-2020. Si tratta del quinto bilancio in equilibrio consecutivo ma soprattutto del bilancio che sancirà, come si legge in una nota diffusa dall’Ente “l’uscita dal Piano di risanamento che ha imposto limitazioni e sacrifici ma che è stato essenziale per creare le premesse per uscire dalla condizione di emergenza, secondo una visione progettuale di rilancio di tutte le attività del teatro”.
 
Il presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione, il sindaco Leoluca Orlando, ha espresso soddisfazione. “Con l’approvazione del bilancio di previsione per il 2018 – ha detto – si conclude in modo positivo una fase delicata che è stato possibile realizzare con l’apporto di tutti coloro che hanno a cuore il Teatro: i dipendenti, gli artisti tutti, le organizzazioni sindacali e gli organi di amministrazione. Un apprezzamento particolare al sovrintendente e al direttore operativo per aver presentato un bilancio pienamente validato, anche nelle modalità di costituzione, dal collegio dei revisori”.
 
“Un bilancio – ha aggiunto Orlando – che prefigura col primo gennaio 2019 un giro di boa che dovrà essere occasione di rilancio organizzativo e produttivo del Massimo. Il 2018 sarà l’anno nel quale creare le coerenti condizioni perché questo rilancio venga messo in sicurezza. Confermo l’attenzione del Comune, auspicando, così come già richiesto, un adeguato coinvolgimento da parte del Governo nazionale e regionale e da parte degli investitori privati”.
 
“È un bilancio molto importante – ha commentato il sovrintendente Francesco Giambrone – che arriva in una fase significativa della vita della Fondazione e che ne conferma l’impegno nell’incrementare ulteriormente i ricavi propri, una voce che già negli ultimi anni ha avuto importanti riscontri, e nel mantenere in equilibrio e in sicurezza l’intera Fondazione. Tutto ciò all’interno di un progetto complessivo che persegue alta qualità ed eccellenza delle produzioni artistiche e un progressivo investimento sulle risorse umane”.
 
Chiusa la partita dei numeri, però, ora si apre quella del personale. Dopo anni di sacrifici per i lavoratori, i sindacati stanno passando all’incasso: si torna a trattare per la stabilizzazione dei precari, un virus che sta azzoppando l’intera Amministrazione comunale visto quello che sta succedendo negli impianti sportivi (si pensi alla piscina comunale), nelle scuole o negli spazi culturali.
 
In una nota l’Slc Cgil ha chiesto, “nella consapevolezza della necessità di un quadro di sostenibilità economica, di dare priorità a tutte quelle fasce di lavoratori che da troppo tempo aspettano una risposta, per fare crescere e capitalizzare l’enorme patrimonio umano e culturale rappresentato dalle nostre preziose maestranze, in tutti i reparti, compresi gli uffici amministrativi. Dopo i sacrifici sostenuti dai lavoratori per favorire il rilancio di immagine del teatro e il suo percorso virtuoso nel panorama nazionale, e con le difficoltà di una politica ministeriale penalizzante per le Fondazioni lirico-sinfoniche, la Slc Cgil annuncia che per non vanificare gli sforzi fatti non esiterà a intraprendere ogni sorta di azione di lotta qualora le relazioni industriali dovessero risultare, già dal prossimo incontro, aleatorie ed effimere”.
 
“Terminato il tempo della semina – ha avvertito Monica Piazza, componente della segreteria territoriale Slc Cgil Palermo – arriva il momento tanto atteso della raccolta”.
 
Dopo la cerimonia di apertura dell’anno di Palermo Capitale italiana della Cultura il premier Paolo Gentiloni e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini hanno incontrato, insieme a Orlando e Giambrone, i rappresentanti dei sindacati della Fondazione. “Il 2018 – hanno promesso il sindaco e il sovrintendente al termine dell’incontro – dovrà essere utilizzato per mettere in sicurezza per il prossimo anno tanto gli aspetti organizzativi quanto gli aspetti funzionali, con una particolare attenzione alla politica del personale”.
Poi la richiesta al Governo nazionale: “Per far questo occorreranno anche interventi specifici da parte del ministero, che potranno essere contenuti nei decreti attuativi del codice dello spettacolo di recente approvato”.
 
“Il ministro – hanno concluso Orlando e Giambrone – ha confermato il suo massimo impegno per il reperimento delle risorse necessarie, impegno che già si iscrive nell’incremento per gli stanziamenti per la cultura che il Governo ha già realizzato. Ha anche confermato che i decreti attuativi conterranno certamente norme che premieranno tutte le fondazioni virtuose”.

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