Rifiuti, stretta nei grandi Comuni. Ma è polemica sui nuovi impianti - QdS

Rifiuti, stretta nei grandi Comuni. Ma è polemica sui nuovi impianti

Rosario Battiato

Rifiuti, stretta nei grandi Comuni. Ma è polemica sui nuovi impianti

venerdì 02 Febbraio 2018

Palermo e Catania intensificano controlli e sanzioni sulla raccolta differenziata, ancora ai minimi. Due centri “tecnologici” a Gela e Messina. M5s: “Servono ad ampliare discariche”

PALERMO – In attesa di notizie dal prossimo Consiglio dei ministri, previsto per oggi e nel corso del quale Musumeci si aspetta il via libera del premier Gentiloni ai poteri speciali almeno per l’emergenza idrica – “non escludo che almeno uno dei due provvedimenti possa essere adottato” e “quella più immediata sembra essere sul fronte idrico”, ha spiegato il governatore – l’impiantistica siciliana sui rifiuti ha mosso un timido passo, nei giorni scorsi, con l’aggiudicazione dell’appalto per due impianti tecnologici per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti a supporto della raccolta differenziata a Gela e in contrada Pace a Messina. Le due strutture, che dovrebbero permettere il pretrattamento del rifiuto indifferenziato e il compostaggio della frazione organica derivante dalla raccolta indifferenziata, garantirebbero, secondo i piani della Regione, un conferimento ridotto della quantità finale di rifiuti che finiscono in discarica.

Per Musumeci “i due nuovi impianti si inseriscono nel progetto sul riciclo dei rifiuti che il governo ha avviato e che vede come prioritario l’aumento della raccolta differenziata e la costruzione di nuovi centri di compostaggio”.
Previsto anche un altro intervento, in contrada Cozzo, a Enna, nel tentativo di mettere “le basi per far funzionare la raccolta differenziata e creare, quindi, le condizioni per avviare, anche in Sicilia, il comparto industriale relativo all’economia circolare”.

Una posizione duramente smentita dalle opposizioni. La capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana e i deputati regionali Giampiero Trizzino e Antonio De Luca hanno chiesto lo stop degli iter autorizzativi in attesa che la Regione trasmetta alla commissione Territorio e ambiente dell’Ars il nuovo piano dei rifiuti: “Sostenere che i nuovi impianti per il trattamento meccanico biologico (Tmb) della spazzatura a Gela e in contrada Pace a Messina serviranno a potenziare la differenziata è una volgare mistificazione della realtà, che non faremo passare sotto silenzio”. Gli impianti, sostengono gli stellati, sono “un atto propedeutico ad ampliare la discarica o in alternativa costruirne di nuove”.
 
Il punto fondamentale della questione, ha aggiunto Trizzino, è che “la presenza nelle discariche di impianti di Tmb è previsto dalla legge” e “hanno la funzione di trattare l’indifferenziato in modo grossolano con interventi di selezione e frazionamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica”. Per il M5S la ricetta deve essere un’altra: “la differenziata si potenzia implementando le piattaforme di recupero, che in Sicilia sono poche e quasi tutte private, ad eccezione degli ormai obsoleti, impianti di compostaggio normativo”.
 
La differenziata, snodo cruciale per il riciclo, resta comunque un problema ancora da risolvere, nonostate la crescita generale verificata di recente dalla Regione. E sono proprio i comuni che hanno fatto registrare le difficoltà maggiori nella raccolta – Catania e Palermo su tutti – a essere in prima linea nella sensibilizzazione dei cittadini, anche con le sanzioni. Nel capoluogo regionale, nel solo mese di gennaio, si sono verificati 146 controlli e 75 multe. “Stiamo intensificando le azioni sinergiche con la Polizia Municipale e Palermo Ambiente – ha spiegato Sergio Vizzini, presidente della Rap – per sensibilizzare i cittadini a una raccolta dei rifiuti corretta”.

Anche a Catania si lavora duramente per contrastare il fenomeno delle microdiscariche (si veda l’approfondimento a pagina 10): “in soli tre giorni la speciale squadra della Polizia municipale del Comune – ha dichiarato Rosario D’Agata, assessore alla Viabilità – ha inviato ben 52 verbali ai proprietari delle auto inquadrate nei filmati registrati dalla prima telecamera di sorveglianza puntata sulle microdiscariche, quella di via Borgese, nella zona di San Nullo, a poca distanza da Misterbianco”. Negli ultimi tre anni il numero delle multe per i controlli diretti della Polizia municipale è salito da mille del 2015 a quasi 1.500 nel 2017.

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