"Forse via a maggio" ed è bufera su Vittorio Sgarbi - QdS

“Forse via a maggio” ed è bufera su Vittorio Sgarbi

Gabriele Patti

“Forse via a maggio” ed è bufera su Vittorio Sgarbi

venerdì 16 Febbraio 2018

L’assessore ai Beni culturali è in campagna elettorale. M5s: “Si dimetta e si dedichi alle politiche”

PALERMO – Nella giornata di ieri Vittorio Sgarbi – assessore regionale ai Beni culturali – si è reso protagonista con alcune dichiarazioni che hanno sollevato polemiche da tutte le parti. In prima battuta, lascia intendere, neanche tanto velatamente, che lascerà l’Ars a maggio, e alla domanda dei giornalisti risponde: “Sarà un tempo breve quello dedicato al mio mandato, ma non tanto breve da non dare delle linee guida. Queste sono le mie ultime volontà” – e ha aggiunto – “dopo il 4 marzo avremo un limbo, ma qualunque sarà il mio destino penso di sopravvivere come assessore almeno fino a metà maggio, poi si capirà se mi dovrò separare dalla Regione”. Questo è quanto dichiarato dall’assessore, candidato alle prossime elezioni politiche del 4 marzo, a margine di una conferenza stampa sulle iniziative promosse per Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.
 
L’ex sindaco di Salemi, non si ferma qui e sulla contemporanea visita di Gentiloni a Messina, ha dichiarato: “Oggi tutti i big sono corsi a Messina per vedere Gentiloni: il presidente della Regione, il sindaco e tutti i giornalisti, sono tutti a bere alla fonte di Gentiloni, tanto che ci siamo chiesti come facciamo a organizzare una conferenza stampa se tutti sono a Messina?”- ha proseguito – “È un ragazzo molto simpatico, amato da ogni parte, da Renzi a Berlusconi e forse anche dai Cinquestelle, ma tanto perderà sicuramente le elezioni”.
 
Il critico d’arte, che è già in campagna elettorale, non ha risparmiato nessuno, additando Claudio Fava come professionista dell’Antimafia e con lui anche Crocetta, Antoci e Di Matteo.
 
Da più fronti sono state mosse critiche per la polemica, non proprio consona a un personaggio istituzionale sorta con la figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency. I primi ad attaccarlo i pentastellati, i quali, riferendosi alle offese rivolte a Cecilia Strada attraverso un post pubblicato sul proprio profilo facebook, lo invitano a dimettersi: “Recitare una parte non lo autorizza a mancare di rispetto alle persone. Si dimetta oggi stesso, così magari potrà dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale, visto che fino a ora, in Sicilia, si è distinto solo per le sue assenze”.

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