In Italia 300 mila giovani tra 12 e 25 anni dipendenti da Internet - QdS

In Italia 300 mila giovani tra 12 e 25 anni dipendenti da Internet

redazione

In Italia 300 mila giovani tra 12 e 25 anni dipendenti da Internet

venerdì 23 Febbraio 2018

Gli psichiatri Mencacci e Migliarese affrontano il problema. Ragazzi vittime di una vera e propria soprastimolazione sensoriale

MILANO – Il 3,7% degli adolescenti ha un uso problematico dei mezzi tecnologici e circa 300 mila giovani tra i 12 e i 25 anni soffrono di dipendenza di internet. Di questi dati si è parlato a Milano durante la presentazione di “Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza”, il libro degli psichiatri Claudio Mencacci e Gianni Migliarese edito da Pacini sull’impatto che lo sviluppo delle tecnologie, l’utilizzo della rete e degli smartphone possono avere in periodi sensibili dello sviluppo cerebrale come il periodo adolescenziale.
 
“Gli adolescenti di oggi sono stati correttamente definiti ‘nativi digitali’ – spiega Claudio Mencacci, Direttore Dipartimento Neuroscienze e salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano -. Questa terminologia sottolinea che l’adolescente vive il proprio sviluppo identitario in un mondo in cui uno degli aspetti centrali è rappresentato dalla tecnologia. Diviene quindi fondamentale cercare di comprendere quale possa essere l’effetto di questi strumenti nel percorso di modellazione cerebrale adolescenziale”.
 
L’utilizzo della tecnologia è ormai ubiquitario negli adolescenti italiani. I dati ISTAT segnalano che quasi il 95% dei ragazzi tra i 14 e 19 anni utilizza internet. Gli studi internazionali segnalano che l’utilizzo della tecnologia può diventare problematico in una percentuale compresa tra l’1 e il 4% circa di questi ragazzi.
 
“La presenza ubiquitaria della tecnologia provoca quella che potremmo definire come una vera e propria sovrastimolazione sensoriale – spiega Mencacci -. I ragazzi sono sempre esposti a micro-stimolazioni attraverso gli smartphone. Alert, messaggi, like tendono a creare uno stato di allerta, con conseguenze che si riscontrano sull’attenzione, sulla memoria e sui ritmi del sonno. Quasi il 90% dei ragazzi riferisce di aver sperimentato il fenomeno della ‘vibrazione fantasmà ovvero del falso allarme di ricezione di un messaggio sul cellulare”. “La tecnologia permette enormi vantaggi sul versante dell’acquisizione delle conoscenze, specialmente di conoscenze settoriali e tecniche, mentre rischia di non aiutare nella creazione delle competenze emotive, affettive e relazionali. L’aspetto centrale dell’adolescenza, che potremmo anche definire come l’età delle scelte, risulta proprio quella di non lasciare irrisolte problematiche emotive, relazionali e affettive. è quindi centrale la necessità di prestare attenzione ai ragazzi che mostrano un pattern problematico di utilizzo di questi mezzi”, conclude Migliarese.

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