Ars a passo di lumaca e attività ferma al palo - QdS

Ars a passo di lumaca e attività ferma al palo

Raffaella Pessina

Ars a passo di lumaca e attività ferma al palo

venerdì 16 Marzo 2018

Le incertezze nate dopo le elezioni nazionali si ripercuotono anche sulla Sicilia. Da circa 15 giorni soltanto una seduta ogni settimana 

PALERMO – Sono passati quasi quattro mesi dall’insediamento del nuovo governo e della 17^ legislatura, e ben poco ancora si è visto in termini di lavori d’Aula a Palazzo dei Normanni. L’opposizione guidata da Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale, attribuisce a una crisi all’interno della maggioranza questa stasi, che appare la fotografia della precedente legislatura. “La crisi della maggioranza – ha detto Lupo – che lo stesso Musumeci ha sancito durante la conferenza stampa sui cento giorni di ‘inattività’ del suo Governo, sta paralizzando l’Ars. Il presidente della Regione ha il dovere di riferire in Aula come intenda andare avanti, dal momento che ancora non sappiamo neppure quando sarà presentata la manovra economica”.
 
Lupo ha sottolineato come la Sicilia abbia bisogno “di certezze, di misure concrete per il rilancio del lavoro e dell’economia, ma fino a ora l’unica certezza è la paralisi di questo Governo e di una coalizione sempre più avvitata in laceranti guerre interne. Il Pd farà le proprie proposte da forza di opposizione responsabile, ma in queste condizioni è davvero difficile portare avanti l’attività parlamentare”.
 
In effetti, complice anche una serie di impedimenti, i lavori di Palazzo dei Normanni hanno segnato il passo. Il Parlamento si è insediato il 5 dicembre e per eleggere le cariche interne, che non sono poche, si sono utilizzati i giorni precedenti alle festività natalizie. Quindi, alla ripresa nel nuovo anno, i partiti hanno richiesto la presenza dei propri deputati sul territorio per occuparsi della campagna elettorale per le elezioni nazionali. Anche in questo caso l’attività si è interrotta.
 
Nel frattempo a fine dicembre è stato approvato un esercizio provvisorio di tre mesi, che oggi probabilmente diventerà di quattro. È stato incardinato uno stralcio di norme che inizialmente erano contenute nel Ddl sull’esercizio provvisorio e oggi scadrà il termine per la presentazione dei relativi emendamenti.


Da quindici giorni a questa parte si è tenuta una seduta alla settimana, e si è in attesa di una sostanziosa ripresa. Sembra però che vi siano delle nubi all’orizzonte, così come suggerito da Lupo del Pd, una crisi nella maggioranza, o addirittura uno stallo in attesa delle decisioni sulla modifica della Legge elettorale nazionale.
 
Così come in tutta Italia, anche in Sicilia si vive una condizione politica praticamente di parità tra il Movimento 5 stelle e il centrodestra. Il tutto mentre l’attività legislativa siciliana resta al palo, perdendo tempo che la Sicilia non si può più permettere di perdere, con un forte gap accumulato rispetto alle altre regioni, soprattutto del Nord.
 
In più si aggiungono le previsioni sui fondi Ue che la Sicilia potrebbe perdere. Gilbert Morin, capo unità Italia-Malta della Dg della Commissione Ue, intervenuto a Palermo nel corso del Comitato di sorveglianza del Po Fesr 2014-2020 ha detto che “a oggi non ci sono i presupposti per raggiungere i target di fine anno e questo vuole dire perdere i fondi destinati alla Regione siciliana”. “Oggi – ha sottolineato Morin – è un momento chiave per il programma operativo, ma dobbiamo guardare oltre al 2018, riflettere e trovare soluzioni sul perché ci ritroviamo, programmazione dopo programmazione, sempre nelle stesse condizioni. Sarà in parte dovuto alle regole che sono sempre più complesse, ma sicuramente anche alla incapacità di una Regione di assorbire e implementare con i risultati le risorse comunitarie”.

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