Cibi senza glutine: decreto conferma gratuità per celiaci - QdS

Cibi senza glutine: decreto conferma gratuità per celiaci

redazione

Cibi senza glutine: decreto conferma gratuità per celiaci

martedì 20 Marzo 2018

Sono duecentomila le persone le persone in Italia in cui è stata accertata la celiachia, intolleranza al glutine che provoca gravi forme di malassorbimento, ma si stima che siano cinque volte di più. Confermato che domani nella Conferenza Stato-Regioni la gratuità sarà confermata. Si lavora a buoni digitali spendibili in tutt'Italia

Assistenza garantita ai circa duecentomila celiaci italiani con la conferma al diritto all’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine, sebbene con una riduzione media dei tetti di spesa del 19%. Lo prevede il nuovo decreto sull’assistenza ai celiaci che la cui approvazione è attesa domani in Conferenza Stato-Regioni. Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili, che garantisce ancora gli alimenti definiti "ad alto contenuto di servizio", come piatti pronti e preparati, che consentono anche ai celiaci di adottare i prevalenti stili di vita.
 

 
Soddisfatta l’Associazione italiana celiachia (Aic) che sottolinea come siano stati evitati "tagli choc" e sia stata assicurata ai celiaci una corretta terapia.
 
Il calo dal 2006 a oggi dei prezzi dei prodotti senza glutine del 7% nelle farmacie e fino al 33% nei supermercati, chiarisce l’Aic, ha reso necessaria la revisione dell’assistenza ai malati di celiachia, che in Italia sono oltre 198mila e crescono ogni anno al tasso di circa il 10%. La riduzione del tetto di spesa però, rileva, "non è una sforbiciata lineare alle risorse per i pazienti, ma una revisione razionale che lascia immutata la copertura del 35% dell’apporto calorico giornaliero da carboidrati privi di glutine e che mantiene l’attenzione su specifiche fasce d’età con bisogni particolari".
 
Così, ad esempio, nella primissima infanzia il tetto di spesa cresce del 24% (da 45 a 56 euro) mentre resta pressoché invariato nella fascia adolescenziale.
 
Si sta intanto lavorando alla creazione di buoni digitali spendibili ovunque in Italia, anche al di fuori della propria Regione di residenza, per l’acquisto degli alimenti senza glutine.
"Un obiettivo – annuncia il presidente dell’Aic Giuseppe Di Fabio – cui lavoreranno congiuntamente il ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica".
 
La revisione dei tetti di spesa, spiega Di Fabio, è infatti "solo una parte dei cambiamenti dell’assistenza ai celiaci: il nuovo modello organizzativo voluto da Aic prevede anche un’assistenza più razionale, trasparente e semplice attraverso buoni digitali che possano essere spesi anche fuori dalla Regione di residenza".
 
Già in quattro Regioni i buoni sono digitali e in mezza Italia l’accesso alla terapia senza glutine è possibile nelle farmacie ma anche nei supermercati e nei negozi specializzati.
Il 22 novembre scorso è stato istituito un tavolo di lavoro fra ministero della Salute e ministero della Funzione Pubblica per favorire la spendibilità dei buoni in tutte le Regioni ed è allo studio una campagna di informazione sull’educazione alimentare senza glutine.

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