Migranti: Medici Senza Frontiere attacca governi Ue - QdS

Migranti: Medici Senza Frontiere attacca governi Ue

redazione

Migranti: Medici Senza Frontiere attacca governi Ue

mercoledì 21 Marzo 2018

Ostacolerebbero i soccorsi salvavita. Citando il sequestro della nave Proactiva Open Arms, ormeggiata a Pozzallo, viene espressa preoccupazione per la criminalizzazione delle ong e per la collaborazione con i guardiacosta della Libia

Medici Senza Frontiere si appella al governo italiano e agli altri governi europei e condanna tutte le azioni che ostacolano i soccorsi salvavita nel Mediterraneo centrale e riportano le persone in Libia.
 
"Il recente caso del sequestro della nave di Proactiva, Open Arms, da parte delle autorità italiane, dopo il soccorso e lo sbarco di 216 persone, è l’ultima di una lunga serie di azioni attuate per ostacolare le Ong impegnate nell’azione salvavita in mare" ha dichiarato Annemarie Loof, responsabile delle operazioni di Msf.
 
"Dalla ricostruzione dei fatti – ha aggiunto la Loof – emerge che Open Arms stava soccorrendo persone in acque internazionali. In uno degli interventi, a 73 miglia nautiche dalla costa libica, la Guardia costiera libica ha minacciato con violenza il team dei soccorritori. C’è un preoccupante livello di collaborazione tra i governi europei e la Guardia costiera libica, dall’aver fornito formazione e risorse materiali, all’aver aperto per la Guardia costiera libica la strada delle acque internazionali, con l’obiettivo di riportare le persone in Libia" ha aggiunto.
 
Mentre i dettagli del soccorso e del sequestro della Open Arms devono ancora essere pienamente accertati, "queste azioni – secondo Msf – portano il segno della campagna di criminalizzazione contro le ong impegnate in attività di ricerca e soccorso".
"Vediamo un’allarmante tendenza da parte del governo italiano e di quelli europei, che stanno cercando di criminalizzare e fermare le Ong, compresa Msf, nelle loro attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Dall’estate 2017 – ha detto Loris De Filippi, presidente di Msf – le autorità italiane, supportate dall’Unione Europea, hanno ostacolato sempre di più l’azione delle Ong nel salvare vite in mare: da un mal concepito Codice di condotta, a investigazioni giudiziarie strumentalizzate dalla politica, che hanno alimentato il sospetto verso le Ong e colpito la loro capacità di continuare il proprio lavoro. Con il recente sequestro della Open Arms in Sicilia, la nave Aquarius, gestita in collaborazione da SOS Mediterranee e Msf, è oggi l’unica nave di ricerca e soccorso rimasta in mare".
 
"Mentre alle Ong viene impedito di salvare vite in mare e le persone non hanno alcuna via sicura o alternativa legale per fuggire da terribili livelli di violenza, abusi e sfruttamento, i governi europei stanno rafforzando le politiche di deterrenza e contenimento in Libia. Per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere rimandati o intrappolati in Libia. È chiaro che i governi europei – conclude De Filippi – non stanno dando la giusta priorità alla sicurezza di queste persone. Al contrario, continuano a giocare sporco con le loro politiche, a cui le vite delle persone restano appese".

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