Governo: Mattarella e le consultazioni brevi - QdS

Governo: Mattarella e le consultazioni brevi

redazione

Governo: Mattarella e le consultazioni brevi

martedì 03 Aprile 2018

Domani e dopodomani, durante il primo giro soltanto un'ora ciascuno di colloquio. La brevità farebbe presupporre un secondo giro di incontri. M5s e Lega si dichiarano vincitori delle elezioni, ma in realtà nessuno ha i numeri per fare un governo. A loro il Capo dello Stato chiederà se hanno individuato una maggioranza, formata da quali forze politiche e su quali punti programmatici. Domande sulle quali, al momento, non sembra esserci risposta

Domani mattina, alle 10,30, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inizierà i colloqui nel suo studio "alla Vetrata" sentendo prima di tutto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e, dopo un’ora, quello della Camera Roberto Fico. Alle 12,30, poi, incontrerà il presidente emerito Giorgio Napolitano.
 

 
Nel pomeriggio di domani prenderanno il via le consultazioni dei gruppi politici. Si comincerà alle 16 nel Palazzo dei Papi con la delegazione del gruppo Per le Autonomie (SVP-PATT, UV) del Senato, presieduta dalla senatrice di Merano, Juliane Unterbergher (Svp). Dopo 45 minuti sarà la vota del Gruppo Misto di Palazzo Madama, presieduto da Loredana De Petris (Liberi e Uguali). Alle 17,30, seguirà il Gruppo Misto della Camera, presieduto da Federico Fornaro (LeU). Un’ora dopo, alle 18,30, come ultimo appuntamento del giorno, saliranno al colle i presidenti dei gruppi Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli e Stefano Bertacco, assieme alla leader Giorgia Meloni.
 
Il giorno cinque Mattarella riprenderà le consultazioni alle 10 con la delegazione del Pd, con i capigruppo, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, il segretario e il presidente del Partito, Maurizio Martina e Matteo Orfini. Alle 11,00 sarà di scena Forza Italia con i capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi come presidente del partito. Alle 12 toccherà ai presidenti dei gruppi della Lega, Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio, assieme al segretario federale, Matteo Salvini. Il programma prevede la chiusura, il giorno cinque alle 16,30 con la delegazione pentastellata, con i capigruppo, Danilo Toninelli, Giulia Grillo e Luigi Di Maio.
 
Concluso l’insolitamente veloce primo giro di consultazioni, Mattarella potrà, sulla base dell’esito degli incontri potrà affidare un incarico, pieno o esplorativo, o, come sembra più probabile, avviare un secondo giro di consultazioni.
C’è anche la possibilità di un periodo di pausa per avviare contatti informali.
 
Ma la cadenza degli incontri al Colle – un’ora a gruppo o poco più – la dice lunga su questo primo giro, che servirà soltanto a prendere atto di ciò che è già emerso dalle cronache di stampa, ossia che non c’è, per il momento, alcuna soluzione al rebus governo.
 
M5s e Lega, infatti, si dichiarano vincitori delle elezioni, ma in realtà nessuno ha i numeri per fare un governo. E, dopo la schiarita con l’accordo sull’elezione dei presidenti delle Camere, le posizioni si stanno radicalizzando: Di Maio dice "o io o nessuno" e Salvini pone il veto a Di Maio.
 
Durante le consultazioni il Capo dello Stato chiederà a ciascuno dei protagonisti, a cominciare da Salvini e Di Maio, se individuano una maggioranza, formata da quali forze politiche, su quali punti programmatici e soltanto dopo chi può essere il capo del governo.
Domande sulle quali, al momento, non sembra esserci risposta.
 
Le consultazioni insomma serviranno a mettere di fronte non soltanto Di Maio e Salvini, ma soprattutto i loro elettori, di fronte alla realtà dei fatti, alle regole del gioco che a questo punto diventano stringenti.
 
I due leader – e il loro elettorato – dovranno dunque passare da quel muro contro muro che ha dato loro il successo elettorale, alle intese possibili.
 
Quelle che potrebbero, come è stato sottolineato, "snaturarne" l’identità, costruita finora sulla diversità dalle altre forze politiche.

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