Governo: i veti di Di Maio sulle Consultazioni - QdS

Governo: i veti di Di Maio sulle Consultazioni

redazione

Governo: i veti di Di Maio sulle Consultazioni

mercoledì 04 Aprile 2018

Vuole l'alleanza con Lega e Pd ma "senza" Berlusconi e Renzi. Settanta giornalisti stranieri e quattrocento italiani seguiranno i colloqui di Mattarella. Viste le condizioni poste dal M5s, che sembrano fatte apposta per farsi chiudere le porte in faccia, gli analisti ipotizzano un incarico addirittura al terzo giro di consultazioni

Luigi Di Maio, ieri in tv, il giorno prima delle consultazioni dunque, ha detto che "Non intendere deludere gli italiani".
O perlomeno di quelli che hanno votato M5s, ossia il 32 e passa per cento. Il rimanente 67 e passa per cento, che hanno votato altro, per lui non conta.
 
E compresi nel 67 per cento ci sono anche coloro i quali hanno votato per Berlusconi e per Renzi, che Di Maio bolla come "sconfitti" sostenendo che dovrebbero essere sacrificati sull’altare del nuovo "rivoluzionario" governo.
 
Salvini risponde "Niente veti" un attimo prima di lanciare il proprio: niente alleanze con il Pd "bocciato dagli italiani".
M5s e Lega, insomma, che si dichiarano vincitori delle elezioni, non hanno i numeri per fare un governo e, dopo la schiarita con l’accordo sull’elezione dei presidenti delle Camere, le posizioni si stanno radicalizzando.

Questo il traballante quadro politico poco prima dell’inizio delle Consultazioni, con settanta giornalisti stranieri e quattrocento italiani pronti a seguire nella Loggia d’Onore, vicino allo Studio del Presidente della Repubblica, i colloqui del capo dello Stato, Sergio Mattarella, con le forze politiche per individuare un percorso che conduca al nuovo governo.
 
Ma, viste le condizioni finora poste dal M5s, che sembrano fatte apposta per farsi chiudere le porte in faccia, gli analisti, che fino a prima dei veti di Di Maio parlavano di un possibile incarico al secondo giro di consultazioni, hanno già spostato tutto al terzo giro.
 
Stamattina, comunque, si comincia e il calendario di oggi e domani è noto.
Alle 10,30 Mattarella inizierà i colloqui nel suo studio "alla Vetrata" sentendo la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Seguiranno quello della Camera Roberto Fico e il presidente emerito Giorgio Napolitano.
Nel pomeriggio prenderanno il via le consultazioni dei gruppi politici con la delegazione del gruppo Per le Autonomie (SVP-PATT, UV) del Senato. Poi sarà la vota dei Gruppi Misti di Senato e Camera e chiuderanno le delegazioni delle due camere di Fratelli d’Italia.
Domani Mattarella riprenderà le consultazioni alle 10 con la delegazione del Pd. Seguiranno Forza Italia, Lega, e, infine i Cinque stelle.
Poi il Capo dello Stato potrà affidare un incarico, pieno o esplorativo, o, come sembra più probabile, avviare un secondo giro di consultazioni. Sempre che, come detto, non si arrivi al terzo giro. E c’è anche la possibilità di una pausa per avviare contatti informali.
 
In questo periodo, con gli occhi del mondo puntati addosso, il M5s, secondo alcuni analisti, potrebbe spogliarsi dall’immagine "rivoluzionaria" per indossare panni "istituzionali" che consentano al Movimento un dialogo con l’Ue.
 
Si parla anche dell’ipotesi che il Movimento sottoponga a Mattarella, per dimostrare di essere pronti a governare, un documento contenente le proprie intenzioni sotto il profilo economico-finanziario.
 
Ma per il momento siamo ancora alle schermaglie iniziali.
 
La Lega, intanto, è in gravi difficoltà per l’arresto di due esponenti del Carroccio in Sicilia, accusati di voto di scambio.

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