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Voto di scambio, arrestati due esponenti della Lega in Sicilia

redazione

Voto di scambio, arrestati due esponenti della Lega in Sicilia

mercoledì 04 Aprile 2018

Sono Salvino Caputo, ex deputato regionale ed ex sindaco di Monreale, e il fratello Mario, entrambi esponenti della lista "Noi con Salvini". Indagati anche il segretario del Movimento, Angelo Attaguile, e il deputato eletto Alessandro Pagano. Tra gli arrestati anche un uomo indicato come "procacciatore di voti" nella zona di Termini Imerese. Dodici gli episodi di compravendita di voti.

L’ex parlamentare regionale ed ex sindaco di Monreale di An Salvatore Caputo detto Salvino, avvocato penalista e commissario straordinario per i Comuni della provincia di Palermo del movimento "Noi con Salvini" durante le elezioni amministrative della scorsa primavera, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di voto di scambio insieme al fratello Mario, anche lui avvocato, e candidato alle ultime elezioni all’Ars sempre con la Lega.
 
L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal Gip di Termini Imerese su richiesta della Procura.
 
I carabinieri hanno arrestato anche Benito Vercio, 62 anni, indicato dagli investigatori come "procacciatore di voti nel termitano".
 

Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica avrebbe accertato dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità posti in essere da due degli arrestati insieme ad altri indagati.
 
Angelo Attaguile, segretario di Noi con Salvini in Sicilia, e il neo deputato eletto nell’Isola, Alessandro Pagano, che è anche coordinatore del Carroccio per la Sicilia occidentale, sono tra gli indagati dell’inchiesta sul voto di scambio che vede coinvolta la lista Noi con Salvini, in concorso morale e materiale con i fratelli Salvino e Mario Caputo, e due procacciatori di voti Benito Vercio e Stefano Vinci.
 
Nell’ordinanza i due politici Pagano e Attaguile vengono definiti dal gip di Termini Imerese "istigatori e nei confronti dei quali si procede separatamente".
 
La Procura di Termini Imerese chiederà alla Camera l’autorizzazione all’uso di intercettazioni che riguardano l’on. Alessandro Pagano, coordinatore del movimento leghista per la Sicilia occidentale.
 
Pagano, ha annunciato che darà il consenso all’uso delle intercettazioni.
 
"Salvino Caputo era soggetto aduso ad un’attività sicuramente contra legem il voto di scambio, attività che esercitava in modo sistematico. L’esigenza cautelare per attentato ai diritti politici del cittadino è stata necessaria per impedire la commissione di reati della stessa natura".
Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.
 
Il presidente della Regione Nello Musumeci, commentando la vicenda, ha detto: "Grande rispetto per il lavoro della magistratura, mi auguro che le persone coinvolte possano dimostrare la propria estraneità ai fatti, me lo auguro per loro, per le loro famiglie e per la credibilità della politica".
 
 
Gli indagati nell’inchiesta sono in tutto venti e sono coinvolti inoltre l’assessore comunale alla Pubblica istruzione di Termini Imerese, Loredana Bellavia, il consigliere comunale Michele Galioto e dipendenti comunali fra i quali Agostino Rio, bibliotecario arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di assenteismo. L’indagine è partita da un esposto anonimo dell’aprile del 2017 proprio su questa vicenda.
 
 
 Caputo ha militato sempre nelle fila del centrodestra. Ex attivista del Msi, per due volte sindaco di Monreale, è stato per quattro legislature deputato regionale eletto con An e Forza Italia prima e con il Pdl poi. Nella primavera scorsa, infine, l’approdo alla Lega con la nomina a commissario straordinario del movimento Noi con Salvini per i Comuni della provincia di Palermo.
 
Ma Caputo ha anche un altro record: è il primo politico siciliano colpito dalla legge Severino. Nel giugno del 2013 era infatti decaduto da parlamentare regionale in seguito a una condanna definitiva a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio. Da sindaco di Monreale, infatti, avrebbe tentato di cancellare alcune multe che i vigili urbani avevano contestato all’allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori. Inutile il ricorso in tribunale con il quale Caputo aveva cercato di rimanere all’Assemblea regionale siciliana contestando l’illegittima retroattività della norma.
 
Giancarlo Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera, commentando l’arresto dei due esponenti del Carroccio in Sicilia con l’accusa di voto di scambio, ha detto "Sono deluso e amareggiato, la magistratura faccia il suo lavoro, ma sono errori di cui far tesoro per non ripeterli in futuro".
 
Secondo Giorgetti "se ci sono delle colpe si condanni pesantemente, ma non credo che in Sicilia siano gli unici sospettati per questo reato".
 
Alla domanda se la Lega abbia imbarcato al Sud troppi esponenti della vecchia politica locale, il capogruppo risponde "è possibile che in alcune zone sia stato commesso qualche errore, in un percorso di crescita in zone problematiche". "Ma – aggiunge – la Lega che compra voti in Sicilia mi sembra una ricostruzione fantasiosa".
 
In realtà la nomina di Caputo da parte del coordinatore della Sicilia Occidentale di Noi con Salvini, Alessandro Pagano, era stata duramente contestata dal suo predecessore, Francesco Vozza.
 
"Non condivido la scelta di Pagano né nel metodo né nel merito. Se è normale nominare commissario un condannato in via definitiva per abuso d’ufficio, decaduto dall’Ars, allora smetto di fare politica. Ho avviato delle consultazioni con i vertici della Lega Nord per capire se Salvini è al corrente di questa nomina. Per quanto mi riguarda c’è un problema politico grande quanto una casa".
 
Secca era stata la replica di Pagano: "Tutto il movimento si stringerà attorno a Caputo con grande impegno, al fine di portare avanti il nostro progetto insieme a Matteo Salvini in tutto il territorio siciliano".

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