Dissesto idrogeologico, in Sicilia concluso un intervento su due - QdS

Dissesto idrogeologico, in Sicilia concluso un intervento su due

Rosario Battiato

Dissesto idrogeologico, in Sicilia concluso un intervento su due

venerdì 06 Aprile 2018

L’Ispra ha pubblicato il monitoraggio dei cantieri finanziati e il loro stato di avanzamento tra 2009 e 2016. Nell’Isola avviati 442 lavori per 650 mln, realizzati 248, da avviare o fermi 44 

PALERMO – In Italia, tra il 2009 e il 2016, sette interventi su 10 finanziati per contrastare il dissesto sono stati conclusi, in Sicilia questa tendenza si abbassa a circa cinque su 10. Numeri elaborati dall’Ispra nell’ultimo annuario dei dati ambientali che confermano un ritardo ingiustificabile nell’apertura e nella conclusione dei cantieri sulla mitigazione del rischio idrogeologico in un territorio, come quello isolano, che è particolarmente esposto ai fenomeni legati alle frane e alle alluvioni.
 
La ricognizione dell’Ispra considera il numero totale, gli importi finanziati e lo stato d’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico su tutto il territorio nazionale, finanziati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e distribuiti in cinque tronconi principali: interventi, programmi e piani 1999-2008 ex dl 180/98; altre tipologie (om 3073/00); interventi accordi di programma mattm-regioni 2010-2011 e integrativi; interventi piano stralcio aree metropolitane (dpcm 15/09/2015) o piano nazionale 2015-2020; ddcle, interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici (2016).
 
“A livello nazionale gli interventi urgenti finanziati dal 1999 al 2016 per contrastare il ‘dissesto idrogeologico’ ammontano a complessivi 4.884, per un importo totale di oltre 5 miliardi e 338 milioni di euro”. La distribuzione regionale del numero di interventi finanziati e degli importi di finanziamento premia la Toscana, seguita dalla Lombardia (492) dalla Calabria (451), dal Piemonte (449) e dalla Sicilia (442).
 
Ma gli interventi da soli non bastano se non si concludono. Lo stato dell’arte degli interventi/progetti finanziati dal ministero con i vari piani e programmi dal 1999 a dicembre 2016 registra il 72,71% (3.551) degli interventi conclusi, il 17,24% (842) in esecuzione, mentre il 6,55% (320) è ancora in fase di progettazione e solo il 3,5% circa degli interventi (171) risulta ancora fermo, da avviare o con dati non comunicati.
 
Un dato nazionale che non trova conferme in Sicilia. Nell’Isola sono stati finanziati complessivamente 442 interventi, circa il 9% del totale italiano, per un importo pari a oltre mezzo miliardo di euro (650 milioni di euro, 5,85%). Il numero degli interventi conclusi è statisticamente inferiore al dato nazionale: in Italia sono stati 3.551, cioè il 72% del totale, mentre nell’Isola si fermano a 248, cioè circa il 56% del totale. L’importo speso per le opere concluse è, invece, abbastanza in linea col dato nazionale, infatti in Italia è al 43% (2,3 su 5,3 miliardi) e in Sicilia arriva a circa il 45% (303 milioni su 650).
 
A preoccupare sono i 44 interventi siciliani che non sono stati avviati o che non hanno ancora comunicato i dati, infatti si tratta di quasi un quarto di tutti quelli presenti sul suolo nazionale (171) e che lasciano per strada quasi cento milioni di euro. Altri 59 interventi (100 milioni) sono in fase di progettazione e 91 (149 milioni) sono in fase di esecuzione.
 
A sottolineare l’ordinaria arretratezza isolana nell’apertura dei cantieri ci pensano i risultati ottenuti nelle altre regioni. In Lombardia ben 441 interventi su 492 sono stati conclusi, in Piemonte 329 su 449, in Emilia-Romagna 269 su 319. Numeri che confermano l’impegno nella spesa dei fondi che nell’Isola ancora tarda ad arrivare.

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