L’Ispra ha pubblicato il monitoraggio dei cantieri finanziati e il loro stato di avanzamento tra 2009 e 2016. Nell’Isola avviati 442 lavori per 650 mln, realizzati 248, da avviare o fermi 44
PALERMO – In Italia, tra il 2009 e il 2016, sette interventi su 10 finanziati per contrastare il dissesto sono stati conclusi, in Sicilia questa tendenza si abbassa a circa cinque su 10. Numeri elaborati dall’Ispra nell’ultimo annuario dei dati ambientali che confermano un ritardo ingiustificabile nell’apertura e nella conclusione dei cantieri sulla mitigazione del rischio idrogeologico in un territorio, come quello isolano, che è particolarmente esposto ai fenomeni legati alle frane e alle alluvioni.
La ricognizione dell’Ispra considera il numero totale, gli importi finanziati e lo stato d’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico su tutto il territorio nazionale, finanziati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e distribuiti in cinque tronconi principali: interventi, programmi e piani 1999-2008 ex dl 180/98; altre tipologie (om 3073/00); interventi accordi di programma mattm-regioni 2010-2011 e integrativi; interventi piano stralcio aree metropolitane (dpcm 15/09/2015) o piano nazionale 2015-2020; ddcle, interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici (2016).
“A livello nazionale gli interventi urgenti finanziati dal 1999 al 2016 per contrastare il ‘dissesto idrogeologico’ ammontano a complessivi 4.884, per un importo totale di oltre 5 miliardi e 338 milioni di euro”. La distribuzione regionale del numero di interventi finanziati e degli importi di finanziamento premia la Toscana, seguita dalla Lombardia (492) dalla Calabria (451), dal Piemonte (449) e dalla Sicilia (442).
Ma gli interventi da soli non bastano se non si concludono. Lo stato dell’arte degli interventi/progetti finanziati dal ministero con i vari piani e programmi dal 1999 a dicembre 2016 registra il 72,71% (3.551) degli interventi conclusi, il 17,24% (842) in esecuzione, mentre il 6,55% (320) è ancora in fase di progettazione e solo il 3,5% circa degli interventi (171) risulta ancora fermo, da avviare o con dati non comunicati.
Un dato nazionale che non trova conferme in Sicilia. Nell’Isola sono stati finanziati complessivamente 442 interventi, circa il 9% del totale italiano, per un importo pari a oltre mezzo miliardo di euro (650 milioni di euro, 5,85%). Il numero degli interventi conclusi è statisticamente inferiore al dato nazionale: in Italia sono stati 3.551, cioè il 72% del totale, mentre nell’Isola si fermano a 248, cioè circa il 56% del totale. L’importo speso per le opere concluse è, invece, abbastanza in linea col dato nazionale, infatti in Italia è al 43% (2,3 su 5,3 miliardi) e in Sicilia arriva a circa il 45% (303 milioni su 650).
A preoccupare sono i 44 interventi siciliani che non sono stati avviati o che non hanno ancora comunicato i dati, infatti si tratta di quasi un quarto di tutti quelli presenti sul suolo nazionale (171) e che lasciano per strada quasi cento milioni di euro. Altri 59 interventi (100 milioni) sono in fase di progettazione e 91 (149 milioni) sono in fase di esecuzione.
A sottolineare l’ordinaria arretratezza isolana nell’apertura dei cantieri ci pensano i risultati ottenuti nelle altre regioni. In Lombardia ben 441 interventi su 492 sono stati conclusi, in Piemonte 329 su 449, in Emilia-Romagna 269 su 319. Numeri che confermano l’impegno nella spesa dei fondi che nell’Isola ancora tarda ad arrivare.