Ex Province, Ars approva il Ddl per rinvio elezioni - QdS

Ex Province, Ars approva il Ddl per rinvio elezioni

Raffaella Pessina

Ex Province, Ars approva il Ddl per rinvio elezioni

venerdì 13 Aprile 2018

Bagarre in Aula, 32 tesserini rilevati ma solo 29 i deputati presenti. Il Parlamento siciliano fa solo “l’indispensabile” 

PALERMO – Anche ieri la seduta dell’Assemblea regionale siciliana è durata pochi minuti. Come è noto a Palazzo dei Normanni è cominciata la sessione di Bilancio e le commissioni legislative sono al lavoro per le parti di loro competenza. Sala D’Ercole è quindi in attesa che i documenti finanziari arrivino in Aula per la loro discussione. La sessione di bilancio si chiuderà inevitabilmente alla fine di aprile con il termine dell’esercizio provvisorio. Non si potrà andare oltre.
 
Negli anni passati la mancanza di accordi tra i partiti sui documenti finanziari ha fatto si che il Parlamento ritardasse la loro approvazione al punto di affrontare interminabili sedute notturne a ridosso della fatidica scadenza. Ieri in Aula si è affrontata solo la votazione del rinvio delle votazioni dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane con la conseguente proroga del commissariamento.
 
È intervenuto polemico il vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri del Movimento Cinquestelle, lamentando che l’Aula sta trattando una legge che quasi sicuramente la Corte Costituzionale impugnerà, perché esiste solo in Sicilia, mentre in tutto il resto d’Italia vi sono condizioni diverse. “Avremmo voluto per una volta essere uguali a tutto il resto d’Italia – ha detto Cancelleri – invece siamo nella repubblica delle banane”.
 
Il presidente dell’Ars Miccichè ha riportato l’attenzione sul tema in discussione, evitando il rischio che si innescasse una polemica tra gli esponenti dei partiti presenti in Aula. Il provvedimento è stato votato ma la polemica è rimasta dietro l’angolo, pronta a saltare fuori al momento in cui qualche deputato ha rilevato che vi erano più voti dei tesserini presenti. La seduta è stata aggiornata a martedì prossimo, giorno in cui si terrà anche la conferenza dei capigruppo. In quella occasione si metteranno a punto le proposte di modifica del regolamento interno, all’ordine del giorno della prossima seduta.


Intanto la commissione beni culturali all’Ars ha dato parere negativo ad un emendamento del governo Musumeci alla finanziaria per ora all’esame delle commissioni legislative. che prevedeva sostanziosi taglia per cultura, welfare e antiracket, per una cifra pari a 80 milioni di euro in meno rispetto agli stanziamenti dell’ultima legge di stabilità. Risolutivo il no dei componenti del Movimento Cinquestelle, che parla di taglio inaccettabile e annuncia battaglia anche in commissione Bilancio dove “Sicuramente il governo tenterà il blitz nuovamente”.
 
“È vergognoso – commenta deputata Gianina Ciancio – come nel giro di 24 ore il governo abbia smentito se stesso e tradito le rassicurazioni date agli addetti ai lavori, stravolgendo l’indirizzo espresso in quinta commissione. Ci auguriamo che la commissione Bilancio rimedi a questo scempio, e che tutto ciò venga archiviato come una provocazione”. Ma la finanziaria ha subito uno stravolgimento nel suo primo passaggio in commissione Bilancio all’Ars. Numerosi articoli sono stati stralciati e confluiranno probabilmente, in un altro testo collegato alla Finanziaria che sarà però esaminato solo in un secondo momento. Cancellato, almeno per ora l’accorpamento di Ircac, Crias e Irfis. Tolti anche i commi dell’articolo 8 che avrebbero previsto il testo unico sulle società partecipate. Dell’articolo che prevedeva l’Agenzia per la casa rimane in piedi solo il comma che prevede l’istituzione del nuovo ente mentre saltano tutti quelli relativi al funzionamento. Via anche la soppressione dell’Esa (Ente sviluppo agricolo). Stralciata anche la norma che prevedeva la possibilità di nuove assunzioni all’Arpa. No per ora all’istituzione dell’Autorità di Bacino del Distretto idrografico della Sicilia.

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