Finanziaria, si continua a litigare sui tagli - QdS

Finanziaria, si continua a litigare sui tagli

Raffaella Pessina

Finanziaria, si continua a litigare sui tagli

sabato 21 Aprile 2018

Commissione Bilancio Ars approva norma su fondo da 25 mln per impianti sportivi. M5s difende fondi per le spiagge, Barbagallo quelli per i teatri 

PALERMO – In commissione Bilancio è stato approvato all’unanimità il percorso di stabilizzazione dei precari degli enti locali e regionali, contenuto in una norma della legge di stabilità.
 
Soddisfatta l’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, che si è detta convinta che il provvedimento troverà apprezzamento anche in Aula ed ha anche sottolineato il ruolo positivo delle opposizioni. Insoddisfatto, invece, Nello Dipasquale del Pd poiché non è stata approvata la riscrittura dell’articolo 11 che prevedeva di assegnare l’agevolazione alle giovani coppie “per l’acquisto di unità abitative già esistenti” ma anche per “la locazione e l’intervento di recupero edilizio della prima casa”, laddove invece in quello del governo si fa riferimento solo a “nuove costruzioni”.
 
“È vergognoso e inaccettabile – ha detto Dipasquale – che la maggioranza faccia prevalere l’arroganza e la mancanza di confronto democratico con l’opposizione non accogliendo proposte, come la riscrittura dell’articolo 11, che avrebbero potuto tutelare le giovani coppie e le fasce più deboli”.
 
Approvato anche un emendamento di Cateno De Luca e Gaetano Galvagno che prevede la creazione di un fondo di 25 milioni di euro per la riqualificazione degli impianti sportivi di proprietà degli enti locali tramite l’utilizzo dei finanziamenti statali ed europei del Fondo di Sviluppo e Coesione.
 
Il deputato regionale Pd Anthony Barbagallo chiede l’accoglimento del proprio emendamento che ripristina i finanziamenti ai teatri.”Non possiamo pensare allo sviluppo della regione senza un’adeguata politica culturale. Il taglio indiscriminato al capitolo dei teatri e delle fondazioni musicali è una follia che non può essere accettata”.
 
Malumori anche tra le file del M5s che reputa una “follia” il taglio dei fondi per la gesitone delle spiagge.
Il governatore Musumeci, intanto, è tornato ieri a parlare della spinosa questione degli impresentabili ed ha risposto anche ad esponenti politici della maggioranza che avevano accusato l’esecutivo di lentezza. “Nonostante le cornacchie, che continuano a svolazzare e conosciamo la loro sorte, stiamo lavorando con grande impegno”. Ha poi chiarito che tra le cornacchie non vi è il leader della Lega Salvini che ha definito invece, “un’aquila”.
 
Sugli impresentabili Musumeci è stato chiaro: “Solo chi non vuole sentire non sente. La politica deve arrivare prima della Procura della Repubblica: quando non lo fa è chiaro che perde credibilità”. “Massima fiducia alla magistratura – ha aggiunto – ma se la politica pensasse a fare selezione prima, io credo che molti problemi i partiti se li sarebbero risparmiat”. Polemica la risposta di Claudio Fava, della lista Cento passi: “Impeccabile e condivisibile la dichiarazione del presidente della Regione, Musumeci. Peccato che ciò che pretende dai partiti, il presidente Musumeci, leader della coalizione di cui fanno parte quasi tutti i deputati indagati, non lo abbia preteso anzitutto da se stesso”. Il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri ritorna sulla vicenda del personale dell’Ars.
 
“Qualcuno ha detto in questi giorni che voglio mandare a casa gli stabilizzati dell’Ars – ha aggiunto Cancelleri -. Non è assolutamente così. Ho solamente detto che per esercitare la mia funzione di parlamentare preferisco indubbiamente lavorare con gente di cui mi fido e a cui riconosco una competenza basata sul curriculum. Invece all’Ars c’è gente che 20 anni fa ha portato qualcun altro e che potrebbe essere ancora legata a quel qualcuno che l’ha portata”. Cancelleri annuncia che per ridurre la spesa del personale dei gruppi dell’Ars il Movimento Cinquestelle vuole proporre un tetto al numero dei dipendenti di ogni gruppo (pari a quello dei deputati di quello stesso gruppo, aumentato del 30%), proposta che farebbe risparmiare 3,5 milioni di euro” all’anno. Sui 70 deputati dell’Ars avremmo quindi un massimo di 91 dipendenti tra stabilizzati e D6”.

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