Ars, Finanziaria: no al biglietto unico per il trasporto locale - QdS

Ars, Finanziaria: no al biglietto unico per il trasporto locale

Raffaella Pessina

Ars, Finanziaria: no al biglietto unico per il trasporto locale

venerdì 27 Aprile 2018

Entra nel vivo a Palazzo dei Normanni l’esame della manovra finanziaria. L’Aula ha bocciato l’articolo 6: altro ko per il Governo 

PALERMO – Dopo la disussione generale e gli interventi dei deputati in Aula sui documenti finanziari, ieri Sala D’Ercole ha aperto i battenti alle 9.30 e sono stati portati a casa i primi due risultati, alla presenza di pochissimi deputati della maggioranza, con la approvazione del bilancio interno dell’Ars e il bilancio di previsione della Regione Sicilia per il 2018. Sono passati al vaglio dell’assemblea tutti gli articoli, il voto finale arriverà dopo l’esame della manovra.
 
La manovra del bilancio interno Ars ammonta complessivamente a 139 milioni, per quanto riguarda la cifra che la Regione trasferisce al Parlamento regionale, con un taglio di 4 milioni rispetto allo scorso anno (143 mln). Nel bilancio di previsione per il 2018 compaiono altri 14 milioni 794 mila relativi ad avanzi di gestione del passato e investimenti pluriennali che portano il totale complessivo a 153 milioni 794.473 euro. L’Assemblea regionale siciliana avrebbe dovuto procedere ieri anche all’ampliamento dell’Ufficio di presidenza, ma le modifiche del regolamento interno sono state rinviate ad altro momento. Tangibile il timore di ritardare sulla tabella di marcia, visto che il 30 scade il termine per l’esercizio provvisorio. Dopo il via libera ai due bilanci, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha convocato la conferenza dei capigruppo per trovare un’intesa politica sull’enorme mole di emendamenti alla finanziaria (1200).
Secondo quanto stabilito dalla precedente riunione dei capigruppo, l’Ars eviterà le sedute notturne. Alla riapertura dell’Aula, si è passati all’esame degli articoli della finanziaria regionale, di 90 articoli.
 
Approvato l’articolo 1 sull’Ente acquedotti siciliani che resta in liquidazione in attesa della nomina di un commissario ad acta per la presa in consegna degli impianti che dovrà avvenire entro e non oltre il 30 ottobre 2018. Bocciato invece l’articolo 2, che prevedeva di incorporare l’istituto di Incremento Ippico per la Sicilia nell’Istituto sperimentale zootecnico. Ha votato contro il Pd.
 
L’Aula è stata quindi sospesa ed è ripresa nel pomeriggio. Approvato l’articolo 3 che prevede, in deroga al blocco delle assunzioni in vigore nell’amministrazione siciliana, che l’Agenzia regionale per l’Ambiente possa procedere ad avviare le selezioni per l’assunzione di nuovo personale. L’incremento della spesa per l’Arpa è previsto in 91 milioni circa per il 2018, 120 milioni per il 2019 e 200 milioni per il 2020. A sostenere la norma del governo il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che ha affermato: “la legge che blocca le assunzioni è di dieci anni fa, per l’Arpa va superata per via di tanti motivi, tra i quali il costo dell’ente: oggi stiamo spendendo di più con il blocco delle assunzioni che non sbloccandole. L’Ars deve andare avanti, se dovesse arrivare un’impugnativa ne discuteremo”. I voti favorevoli sono stati 52, nessun voto contrario. Si è astenuto parte del Pd. Contestata dal Pd la copertura finanziaria per i forestali. Via libera al contratto integrativo dei lavoratori che si ritroveranno in busta paga circa 80 euro in più, “ma la copertura finanziaria è di circa 40 milioni in meno rispetto al precedente bilancio – ha segnalato il dem Antonello Cracolici – non basterà nemmeno per le garanzie occupazionali”. Il Presidente dell’Ars Miccichè ha convocato quindi una nuova conferenza dei capigruppo per trovare una soluzione alla lentezza con cui procedevano i lavori in Aula. “Di questo passo la Finanziaria verrà approvata a giugno”, ha detto preoccupato Miccichè.
 
Alla ripresa dei lavori sono stati accantonati due articoli, il 4 e il 5, troppo carichi di emendamenti e si è affrontato l’articolo 6. “Biglietto unico per il trasporto locale”. Anche qui la maggioranza è andata sotto con la approvazione di un emendamento soppressivo di tutto l’articolo e presentato dal Movimento Cinquestelle. Nunzio Di Paola ha informato che "In commissione questo articolo aveva cifre diverse, e si diceva alle aziende che se avessero avuto delle perdite, le avrebbe coperte la Regione. Ad oggi però la copertura è di 450 mila euro, non sembra possano bastare, allora meglio non prevedere questa norma".
 
Mentre scriviamo la seduta sta affrontando l’articolo 5 “Disposizioni a tutela del personale delle società partecipate in liquidazione. Dotazione della società Irfid Finsicilia Spa”.
 
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