Corruzione all'Ispettorato di Catania, arrestato Marco Forzese - QdS

Corruzione all’Ispettorato di Catania, arrestato Marco Forzese

redazione

Corruzione all’Ispettorato di Catania, arrestato Marco Forzese

giovedì 03 Maggio 2018

Nel corso dell'operazione Black job (Lavoro nero), con l'ex deputato regionale ai domiciliari anche l'ex consigliere comunale Nicotra e il direttore Amich. L'accusa: Forzese fece sparire un fascicolo contro un imprenditore in cambio di voti.  Per le altre persone raggiunte dai provvedimenti cautelari eseguiti dalla Guardia di Finanza su ordine del Gip disposta l'interdizione dalla professione. La Regione ha sostituito il direttore
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Marco Forzese, 55 anni, eletto nella scorsa legislatura nel Mpa e poi passato per Udc, Megafono e Centristi per la Sicilia, è l’ex deputato regionale posto agli arresti domiciliari nell’ambito di indagini della guardia di finanza per corruzione all’Ispettorato del lavoro di Catania nel corso dell’operazione denominata "Black job", lavoro nero.
 
Con lui altre otto persone sono state colpite da misure cautelari personali (quattro arresti domiciliari e cinque interdittive) per corruzione continuata, soppressione di atti, falsità materiale e ideologica di atti pubblici in relazione a condotte illecite verificatesi all’interno dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
 
Su richiesta della Procura etnea e su disposizione del Gip, è stato posto ai domiciliari anche Nino Nicotra, 59 anni, ex consigliere del Comune di Catania per Forza Italia.
 
Stesso provvedimento è stato adottato per il direttore dell’Ufficio territoriale del lavoro di Catania, Domenico Amich, 65 anni,  e per la responsabile dell’Ufficio legale Maria Rosa Trovato, 60 anni.
 
Per gli altri cinque indagati nella stessa inchiesta della Procura distrettuale etnea ha ottenuto la misura cautelare personale dell’interdizione dalla professione per il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Franco Luca, 62 anni,  Ignazio Maugeri, 31 anni, rappresentante legale dell’Enaip, Giovanni Patti, 48 anni, titolare di uno studio commercialista a Giarre, Orazio Emmanuele, 54 anni, rappresentante legale di alcuni stabilimenti balneari a Giarre e Salvatore Calderaro, 37 anni, gestore di una tabaccheria a Castel di Iudica.

Secondo l’accusa è stato scoperto un quadro corruttivo consolidato e alimentato da uno spregiudicato scambio di favori attraverso il quale gli indagati pubblici ufficiali, precedenti titolari di cariche istituzionali pubbliche e imprenditori, "non hanno esitato a sancire accordi sacrificando i rilevanti interessi collettivi in gioco".
 
"Forzese – sostengono gli investigatori – prese un fascicolo sanzionatorio dall’ispettorato e lo consegnò a un imprenditore che lo fece sparire per non pagare. Il fascicolo è stato trovato oggi a casa dell’imprenditore. Forzese in cambio ottenne voti per le regionali 2017".
 
L’assessore regionale Mariella Ippolito dopo l’operazione "Black Job" ha disposto l’invio immediato di un sostituto alla direzione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Catania.
 
"Forniremo – ha detto – ogni forma di collaborazione utile agli organi inquirenti  e adotteremo i provvedimenti conseguenziali".
A
Catania arriverà l’attuale direttore dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Palermo Venerando Lo Conti.
 
"La designazione di un sostituto – ha concluso l’assessore – consentirà la piena funzionalità del servizio nel rispetto della legalità".
 

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