Internazionalizzazione imprese, la Sicilia c'è - QdS

Internazionalizzazione imprese, la Sicilia c’è

Michele Giuliano

Internazionalizzazione imprese, la Sicilia c’è

giovedì 03 Maggio 2018

Sono 517 le aziende che hanno presentato domanda di finanziamento rispondendo all’Avviso pubblico della Regione. Misura destinata alle Pmi: sul piatto 16 milioni di euro per potenziare il brand siciliano all’estero

PALERMO – Un grande successo per l’avviso pubblico che distribuirà fondi per 16 milioni di euro per acquistare servizi di supporto all’internazionalizzazione in favore delle piccole e medie imprese. Il mondo delle imprese ha risposto in massa: sono state presentate ben 517 istanze, un numero importante che mette in evidenza come gli imprenditori stiano comprendendo la necessità di muoversi verso una gestione del lavoro che sia meno tradizionale e più dinamica, in linea con un mondo del lavoro in perenne e frenetica trasformazione.
 
Con questo avviso, la Regione Siciliana vuole rafforzare l’apertura internazionale delle imprese siciliane mediante concessione di agevolazioni sotto forma di contributo in conto capitale, sulla base di una procedura valutativa a sportello.
 
Hanno avuto possibilità di presentare domanda le piccole e medie imprese, in forma singola o associata. Saranno finanziabili le operazioni di supporto specifico per l’accompagnamento delle imprese nel proprio percorso di internazionalizzazione e di sostegno per l’accesso ai mercati. I progetti di investimento possono consistere nella partecipazione a fiere commerciali, azioni relative a studi o servizi di consulenza necessari per il lancio di nuovi prodotti oppure per il lancio di prodotti già esistenti su un nuovo mercato in un altro Stato membro o paese terzo.
 
Le tipologie di operazioni da finanziare devono essere rientranti nel Piano regionale per l’Internazionalizzazione (Print) e correlato Piano di azione 2016-2018. Nello specifico, saranno ammesse a contributo i costi dei servizi di consulenza per l’internazionalizzazione prestati da consulenti esterni, non continuativi o periodici ed esulano dai costi di esercizio ordinari dell’impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale o la pubblicità, per un valore massimo di 40 mila euro per le imprese singole e di 80 mila euro per le forme associate.
 
Questi fondi potranno ancora essere spesi: nella ricerca di operatori/partners esteri e nell’assistenza per l’organizzazione di incontri commerciali; studi pre-fattibilità e di fattibilità per lo sviluppo delle reti commerciali, reti distributive specializzate e assistenza post-vendita all’estero. Ancora, potrà essere richiesta una consulenza inerente la contrattualistica internazionale, la costituzione societaria all’estero, la gestione delle controversie e recupero crediti con riferimento a mercati esteri, e-commerce, la registrazione e implementazione dei diritti industriali all’estero. Sarà possibile ancora, spendere i fondi per l’elaborazione di piani di marketing per l’internazionalizzazione, compresa l’ideazione e realizzazione di brand per la penetrazione nei mercati esteri.
 
Dal punto di vista legale, sarà possibile richiedere assistenza finalizzata alla sottoscrizione di accordi con operatori esteri, per la partecipazione a gare in paesi esteri, fino alla consulenza strategica e commerciale finalizzata al presidio dei nuovi mercati.
Nel caso di partecipazione a fiere internazionali, i fondi potranno coprire le spese per l’affitto e l’allestimento dell’area espositiva, i costi per la fornitura di beni materiali, come ad esempio gli arredi, che compongono lo stand. Sempre per le fiere, saranno finanziate le spese di gestione dello stand, con i relativi costi del personale impegnato e i costi relativi a traduttori e interpreti, le spese di trasporto e assicurazione dei materiali e dei prodotti e, in ultimo, viaggio, vitto e alloggio del personale aziendale in misura massima di due addetti in occasione degli eventi promozionali.

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