Sanità: un altro infermiere aggredito a Palermo - QdS

Sanità: un altro infermiere aggredito a Palermo

redazione

Sanità: un altro infermiere aggredito a Palermo

giovedì 03 Maggio 2018

Colpito la notte scorsa con pugni in testa da tre persone nel Pronto soccorso dell'ospedale Cervello l'addetto ad assegnare i codici di priorità d'emergenza, il cosiddetto triage. Cresce la paura. Il sindacato, "Denuncia d'ufficio dai direttori generali e arresto in flagranza di reato"

Un infermiere del triage al pronto soccorso dell’ospedale Cervello a Palermo è stato aggredito la scorsa notte da tre persone che lo hanno colpito con alcuni pugni in testa.
 
Il dipendente dell’ospedale è addetto ad assegnare i codici di priorità dei pazienti che si presentano nell’area di emergenza.
 
Dopo una discussione animata i tre hanno circondato l’infermiere e lo hanno colpito ripetutamente.
 
La vittima è stata medicata, ma ha annunciato che non denuncerà i suoi aggressori.
 
"Il personale delle aree d’emergenza e degli ospedali siciliani – ha commentato il segretario generale della Fials sanità Enzo Munafò – ormai è terrorizzato. Gli episodi di aggressione si susseguono con un ritmo assurdo e inaccettabile".
 
"Si tratta, in taluni casi – ha aggiunto il sindacalista – di vere e proprie spedizioni punitive messe in atto da energumeni come quella di ieri sera e in queste condizioni non basta neanche la presenza di una guardia giurata".
 
Secondo Munafòa occorre un cambio di passo nella lotta alla violenza contro i camici bianchi.
 
"A denunciare – ha detto – non devono essere chiamate le vittime delle aggressioni che sempre più spesso hanno paura di ulteriori ritorsioni, ma devono essere i direttori generali delle aziende nella loro qualità di responsabili della sicurezza del personale. La denuncia deve scattare quasi come un atto d’ufficio".
 
"Serve – ha concluso – una modifica della normativa in modo che le forze dell’ordine procedano all’arresto in flagranza di reato. Solo se i violenti si vedranno ammanettare sul posto davanti a tutti si potrà mettere un argine a questa barbarie".
 

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