Strade ferrate, treni come diligenze - QdS

Strade ferrate, treni come diligenze

Rosario Battiato

Strade ferrate, treni come diligenze

venerdì 04 Maggio 2018

Istat: nell’Isola 1.166 chilometri su 1.369 a binario unico (42% non elettrificati), alta velocità inesistente. Bene il raddoppio della rotaia Bicocca-Catenanuova (38 km), 186 mln in due anni di lavori 

PALERMO – Passano gli anni e si susseguono i rapporti e le statistiche, eppure le strade ferrate siciliane continuano a restare, dal punto vista qualitativo e quantitativo, nelle retrovie del sistema nazionale.
 
Lo dicono i dati del decimo rapporto Noi Italia, con valori aggiornati al 2016, che vedono l’Isola piazzarsi al tredicesimo posto nazionale per densità della rete ferroviaria (27,2 km per 100mila abitanti), confermando, inoltre, un netto ritardo sul fronte tecnologico, con una percentuale di binario non elettrificato decisamente superiore rispetto alla media nazionale (41,9 contro 28,2%) mentre resta ancora ferma a zero la rete ad alta velocità. Un divario che potrebbe alleviarsi con la cosiddetta “cura del ferro” che prevede un investimento di 15 miliardi di euro in un decennio in Sicilia, che stima un aumento degli occupati di circa 1,5/2mila al mese tra diretto e indotto.
 
Andiamo in dettaglio e passiamo, quindi, ai numeri ufficiali in valore assoluto presenti sul sito di Rfi, aggiornati allo scorso dicembre. Le linee ferroviarie isolane in esercizio arrivano a 1.369 chilometri e di queste soltanto 203 chilometri sono a doppio binario (1.166 km a binario semplice). L’alimentazione si distribuisce tra elettrica e diesel: 791 km per la prima (203 a doppio binario, 588 semplice) e 578 per la seconda. Il confronto qualitativo/quantitativo è abbastanza impari se consideriamo che comunque la Sicilia è la regione più estesa d’Italia. La Lombardia, ad esempio, mantiene sul proprio territorio 1.736 km di linee ferroviarie in esercizio che sono equamente divise tra doppio e semplice binario (857 contro 879), con 1.453 km di linee elettrificate e solo 283 a diesel. Anche il Piemonte, seconda regione d’Italia per estensione, detiene 1.895 km e di questi ben 1.343 sono a binario elettrificato.
 
Una differenza di trattamento che si evidenzia ulteriormente nel capitolo che riguarda l’alta velocità o l’alta capacità, soprattutto se consideriamo che ormai dal 2009 è completamente aperta al pubblico la direttrice AV/AC Torino-Milano-Napoli con un prolungamento su Salerno. Altri tratti sono attivi tra Milano e Brescia e tra Padova e Mestre, facendo riferimento alla direttrice trasversale “cui afferiscono – si legge sul sito di Rfi – le linee ‘antenna’ Padova-Bologna e Verona-Bologna, potenziate per l’integrazione nella rete Alta Velocità/Alta Capacità italiana”. Previste, inoltre, nuove linee tra Brescia e Padova e tra Milano e Genova.
 
La mappa nazionale delle linee e direttrici AV/AC comprende anche l’Isola col noto progetto della direttrice Palermo-Catania-Messina che sarà realizzata tramite un programma che “prevede interventi di velocizzazione della linea, oggetto di tavoli tecnici con i soggetti istituzionali competenti sia per l’approvazione delle progettazioni, sia per l’individuazione delle necessarie risorse finanziarie” e, in particolare, “raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo, sistemazione del Nodo di Catania, raddoppio della tratta Bicocca-Motta-Catenanuova, raddoppio della tratta Catenanuova-Raddusa e raddoppio della tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto”.
 
Alcuni interventi infrastrutturali e tecnologici collegati alla realizzazione dell’itinerario sono già stati avviati, in particolare si fa riferimento al “raddoppio della tratta Catania Ognina-Catania Centrale (Nodo di Catania)”, al “raddoppio della tratta Fiumetorto-Castelbuono (inaugurato il 16/10/17 il tratto di 10 km tra Campofelice di Roccella e Ogliastrillo)”, al Nodo di Palermo e ai “potenziamenti tecnologici di velocizzazione sulle direttrici Messina-Siracusa, Palermo-Messina e Palermo-Catania”. Progetti necessari anche nell’ottica dello Scandinavo-Mediterraneo, uno dei corridoio della rete di trasporto europea che collegherà nord e sud d’Europa.
 
Lo scorso febbraio è stato firmato il contratto per il raddoppio di binario tra Bicocca e Catenanuova, 38 chilometri per circa 186 milioni di euro. L’attivazione del primo binario è prevista per il 2020, bisognerà attendere altri due anni per la conclusione di tutti i lavori. L’opera rientra tra quelle programmate con lo Sblocca Italia.
 

 
Un Ponte per le ferrovie sognando il Frecciarossa
 
PALERMO – Dal sito ufficiale di Trenitalia è stato possibile analizzare l’attuale diffusione dei treni ad alta velocità sul territorio nazionale, le cosiddette frecce di Trenitalia: ci sono 187 collegamenti giornalieri garantiti dai frecciarossa (punte massime di 300 km/h) che si distribuiscono tra le principali città del settentrione (111 in servizio tra Roma e Milano, 46 tra Milano e Venezia, 26 tra Roma e Venezia) e che si spingono fino al sud, giungendo a Napoli, Salerno, Foggia, Bari e Potenza. Ci sono altri 48 collegamenti giornalieri delle frecciargento (punte massime da 250 km/h) che toccano anche la Calabria. E quindi i 42 frecciabianca al giorno (punte di circa 200 km/h) che arrivano fino a Reggio Calabria.
Il loro sbarco in Sicilia potrebbe passare anche dai sempre potenziali progetti relativi al Ponte sullo Stretto. Nei giorni scorsi, nel corso delle trattative tra M5S e Partito Democratico per la formazione del nuovo governo, è stato Davide Faraone, senatore democratico in viaggio dall’Isola verso la Calabria, a lanciare un messaggio preciso sul suo profilo twitter: “In fila da mezz’ora per salire sul traghetto Messina-Reggio e altra 1/2h per arrivare a destinazione. Un’ora per 3 km. Nel contratto alla tedesca lo facciamo il collegamento stabile sullo Stretto? E le opere previste per il Sud dai governi Pd?”. E in quest’ottica, proprio in riferimento allo sviluppo della rete ferroviaria, ha aggiunto: “Per far arrivare il frecciarossa in Sicilia serve il collegamento stabile sullo Stretto”.
 

 
Lombardia e Piemonte regioni modello da seguire
 
PALERMO – In attesa che gli investimenti promessi ispessiscano i numeri ferroviari dell’Isola, non ci sono buone notizie.
In Sicilia il 41,9% del binario non è elettrificato, una porzione che non solo è decisamente superiore a quella nazionale (28,2%) ma che risulta esagerata rispetto, ad esempio, al risultato della Lombardia (16,3%) e del Piemonte (29,1%) e anche in riferimento a quanto si è registrato in Puglia (28%) e Campania (21,9%).
Una situazione che è fotografata dall’Istat all’interno del rapporto Noi Italia. “La rete ferroviaria presenta pari densità nel Centro-Nord e Mezzogiorno; tuttavia quest’ultimo ha una quota a binario non elettrificato quasi del 42%” mentre “la rete ad alta velocità rappresenta il 23,6% della rete complessiva in Emilia-Romagna e supera il 10% nel Lazio e in Campania”.
Ma c’è anche la Toscana nell’elenco delle regioni più veloci, che ha fatto registrare l’1,7% della rete ad alta velocità, così come la Lombardia (4,7%) e il Piemonte (8,5%). In tutta Italia il binario ad alta velocità coinvolge il 5,5% della rete. La porzione di binario elettrificato siciliano vale il 58% della rete (circa il 70% in Italia) e di questa porzione il 44,1% è a binario semplice, solo il 14% a binario doppio.
Anche l’indicatore che misura i chilometri di rete totale per 100mila abitanti vede la Sicilia in lieve ritardo: si ferma a quota 27,3, poco più in basso della media italiana pari a 27,6.

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