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Palermo – Amat in bilico tra piani ambiziosi e numerose criticità da risolvere

Gaspare Ingargiola

Palermo – Amat in bilico tra piani ambiziosi e numerose criticità da risolvere

sabato 05 Maggio 2018

A giorni il nome del vincitore del concorso internazionale per la progettazione delle nuove linee. Conti in rosso anche a causa di ingenti crediti (circa 60 mln di €) da riscuotere 

PALERMO – Dopo la bocciatura del Piano industriale in sede di Commissione Bilancio, dalla finanziaria regionale sembra essere arrivata un’altra batosta per l’Amat, l’azienda del trasporto pubblico del capoluogo. E sullo sfondo c’è la prospettiva di dover gestire altre quattro linee tranviarie, con un ulteriore aggravio dei costi: il 27 aprile c’è stata la seduta pubblica conclusiva della Commissione giudicatrice che dovrà selezionare il vincitore del bando di concorso internazionale per la progettazione, il cui nome sarà reso noto nelle prossime settimane.
 
Il presente però parla di conti in rosso e crediti da riscuotere (una sessantina di milioni) da Comune e Regione. E la situazione potrebbe aggravarsi dopo la sforbiciata voluta da Sala d’Ercole. Secondo Asstra Sicilia, l’associazione delle aziende del Tpl del cui comitato direttivo fa parte anche il presidente dell’Amat Antonio Gristina, “il trasporto pubblico locale in Sicilia – ha affermato il presidente Claudio Iozzi – è a rischio a causa dei tagli imposti dalla finanziaria regionale. Attendiamo ancora di esaminare nel dettaglio le tabelle definitive, ma dalle notizie avute direttamente dai gruppi parlamentari risulta confermato un taglio medio del 19% nel triennio 2018-2020 nello stanziamento al trasporto pubblico locale, taglio che potrebbe essere perfino maggiore”.
 
“Non conosciamo – ha spiegato il segretario generale dell’Asstra Sicilia Giovanni Foti – l’impatto sullo stanziamento per tutte le aziende della norma ad hoc approvata per la sola città di Catania, in quanto l’associazione è stata informata soltanto a cose fatte, mentre ci sono altre aziende trattate peggio e che per fare valere i propri diritti sono state e saranno costrette a ricorrere ad azioni legali”. Per il 2018, secondo l’associazione, la riduzione dovrebbe attestarsi sui 4,5 milioni, ma è nel biennio 2019-2020 che calerà la mannaia con una perdita secca di 42 milioni l’anno.
 
In merito poi alla bocciatura del Piano industriale dell’Amat in Commissione Bilancio, il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli ha sottolineato che il documento finanziario “prevedeva l’entrata in esercizio di una Ztl 2 (l’estensione dell’attuale Ztl centrale fino a Notarbartolo, nda) per creare coperture economiche, che non sappiamo neanche se l’Amministrazione intende istituire. Una copertura quindi al momento inesistente”.
 
“Un piano assurdo – ha aggiunto Ferrandelli – che mostra ancora di più quanto non ci sia nessuna progettualità e soprattutto un disallineamento con la realtà. Nel piano è evidente che la situazione finanziaria al 31/12/2014 è fortemente compromessa da crediti avanzati per 66 milioni di euro. Alla quale si aggiunge la perdita strutturale, dichiarata in questi giorni, di 10 milioni di euro”.
Per l’ex candidato sindaco del centrodestra “bisogna bloccare la follia del tram. Non siamo in grado di sostenere economicamente la realizzazione di queste nuove linee e non possiamo obbligare i cittadini a ulteriori disagi, lavori e scavi che renderebbero la mobilità ancora più problematica”.
 
Con un bando di progettazione giunto ormai alle battute finali, e per di più con fondi vincolati al Patto per Palermo, però, è difficile ipotizzare una clamorosa retromarcia e reindirizzare i finanziamenti, come aveva proposto lo stesso Ferrandelli, per l’acquisto di nuovi autobus. La pensa così il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Dario Chinnici: “Le soluzioni demagogiche – ha detto – vengono sempre smentite dai fatti. L’attacco di Ferrandelli alle nuove linee tram stupisce soprattutto perché la sua proposta, cioè l’acquisto di autobus attraverso i fondi del Patto per Palermo, è irrealizzabile. Quei fondi sono già vincolati per l’ampliamento dell’attuale reta tranviaria. Sono somme che non posso essere utilizzate per altri capitoli di spesa. Vorrei ricordare a Ferrandelli che il Comune sta acquistando 122 nuovi autobus che vedremo presto in circolazione. Dunque piuttosto che proporre soluzione demagogiche Ferrandelli si faccia carico, insieme a me, di fare pressioni sulla Regione affinché sblocchi i 50 milioni di euro di credito che l’Amat ancora attende. I nuovi tram rappresentano la grande occasione per unire le periferie al centro città, puntando anche alla riqualificazione di intere strade”.
 
Quanto al parere negativo della Commissione sul Piano industriale, per l’esponente dem si è trattato di “una scorrettezza politica perché io ero assente per motivi di salute e mancavano altri due membri della Commissione. È una vittoria di Pirro, perché la discussione è rinviata al Consiglio comunale”.
 
Con la finanziaria è arrivata intanto un’altra doccia gelata per chi usa i mezzi pubblici: fumata nera per il biglietto unico integrato che avrebbe permesso di viaggiare con un solo tagliando a bordo di bus, tram e dei treni regionali che si muovono nel territorio metropolitano. È passato, infatti, un emendamento soppressivo presentato dal M5s (perché “non c’era la copertura economica”, ha spiegato il deputato pentastellato Nuccio Di Paola): la maggioranza è andata sotto per un solo voto.

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