Petrolchimico: Esso Augusta, polemiche e difesa del territorio - QdS

Petrolchimico: Esso Augusta, polemiche e difesa del territorio

redazione

Petrolchimico: Esso Augusta, polemiche e difesa del territorio

venerdì 11 Maggio 2018

La Camusso, "Neanche il Ministero sapeva della cessione a Sonatrach". La Cisl, "Intervenga il Mise". Il presidente di Confindustria Siracusa, Bivona, "Premature le valutazioni, la nostra area industriale resta strategica"

C’è un decadimento delle relazioni industriali: non possono avvenire passaggi di questo tipo senza che i sindacati, la politica e la Regione vengano informati e ci risulta che nemmeno il ministero dello Sviluppo economico ne sapesse nulla".
 
Lo ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso a Palermo, parlando della cessione della raffineria Esso di Augusta agli algerini della Sonatrach.
 

 
"Questo indica che c’è un problema – ha aggiunto – su come viene valutato il nostro Paese e induce a non conoscere e non capire quale operazione industriale si sta facendo e ci conduce a un nodo che riguarda la Sicilia: assenza di una politica industriale, di direttive e impegni presi che nel tempo poi rimangono nel nulla".
 
"Mi pare – ha concluso – che questo sia il grande tema del nostro Paese".
 
Sulla stessa linea il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini e la segretaria generale della Femca, Nora Garofalo, secondo i quali "L’annuncio inaspettato da parte della Esso Italiana di voler vendere la raffineria di Augusta agli algerini della Sonatrach ha scosso ancora una volta il settore energetico italiano" ed è "urgente" un incontro al Mise.
 
Il Ministero dovrà fare "chiarezza sulle ragioni profonde dell’operazione per correggere le eventuali debolezze delle politiche industriali del settore"
 
Dal canto suo il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, ha espresso "Pieno rispetto per la decisione di una multinazionale che ha fatto la storia dell’industria nel Siracusano" di cedere alla compagnia petrolifera di Stato algerina Sonatrach la raffineria di Augusta.
 
"Penso – ha detto Bivona – sia prematuro esprimere valutazioni sull’accordo, il cui closing si perfezionerà entro la fine dell’anno 2018. La nostra area industriale, in particolare la raffinazione, resta strategica per gli interessi economici internazionali grazie alla presenza di impianti tecnologicamente avanzati, che è la condizione principale che porta importanti compagnie internazionali a scommettere su un investimento".
 
Secondo Bivona, infatti, ciò che fa la differenza è il territorio.
 
"L’investimento – ha detto il rappresentante di Confindustria – diventa appetibile se esistono le condizioni di contesto, se il territorio è socialmente coeso per consentire alle aziende di svolgere la propria attività in maniera sostenibile. Solo così potremo tornare ad essere pienamente attrattivi e sfruttare la posizione strategica che abbiamo nel Mediterraneo".

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