Mattarella a Palermo per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia - QdS

Mattarella a Palermo per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia

redazione

Mattarella a Palermo per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia

venerdì 11 Maggio 2018

Il capo dello Stato presenzia, nella sede della società siciliana per la Storia Patria, a Palermo, alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei Conti per la Regione siciliana

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella ha presenziato nella sede della società siciliana per la Storia Patria, a Palermo,  alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei Conti per la Regione siciliana.
 
Presente alla celebrazione il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema, secondo il quale trasparenza e semplificazione nell’azione amministrativa sono gli "antidoti" contro la corruzione.
 
Per Buscema la corruzione non è un fenomeno riconducibile alle amministrazioni del Sud "ma riguarda l’intero Paese".
 
"Ha radici che minano l’aspetto morale della gestione pubblica e la corte dei conti può costituire un baluardo", ha aggiunto, affermando "La Corte dei conti è nata qui, la Sicilia è stata la palestra di formazione, poi si è diffusa nel resto del Paese".
 
Erano presenti  il presidente della Regione Nello Musumeci, i sindaci di Palermo Leoluca Orlando e di Catania Enzo Bianco e il presidente della Società siciliana per la Storia Patria Giovanni Puglisi. In sala anche il segretario generale della Regione, l’avvocato Maria Mattarella.
 
Mancava il presidente dell’Assemblea Regionale siciliana Gianfranco Micciché, a quanto pare in polemica con la Corte dei Conti.
 
Nel suo intervento Musumeci ha sottolineato la necessità di risolvere "l’annosa e insoluta questione della mancanza di controllo preventivo sugli atti degli enti locali" e ridare autonomia alla figura del segretario generale dei Comuni.
 
Il Governatore ha ricordato che il controllo preventivo sugli atti degli enti locali "non è affidato a un soggetto terzo" ma "ai dirigenti interni" e ha evidenziato che "gli atti d’interpello dell’Aran e dell’Anac determinano inevitabilmente quello di cui la Sicilia non ha bisogno, la lentezza dei procedimenti".
 
Musumeci ha definito "blanda" la funzione del segretario comunale, "la cui nomina o revoca rimane affidata alla volontà del sindaco", provocando "la fragile e vulnerabile condizione" per il segretario "di essere il controllore di chi l’ha nominato".
 
"Spero – ha concluso Musumeci – che il legislatore riconsegni autonomia al segretario comunale"
 
Musumeci ha poi assicurato al presidente Graffeo "che il governo della Regione è disposto a finanziare un apposito studio sulla storia della Corte dei conti in Sicilia. Vedremo se affidarlo alle Università o se fare un bando".
 
Dopo l’intervento del presidente Angelo Buscema, Mattarella, ha lasciato l’edificio che ospita la società di Storia Patria "per impegni istituzionali".
 
Prima di andare via Mattarella ha scoperto, nel chiostro, una lapide della Storia Patria "a riconoscente memoria dei tanti siciliani che hanno creduto e combattuto per garantire all’ Italia unità, libertà e democrazia".
 
 

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