Governo: Di Maio e la paura della base del M5s - QdS

Governo: Di Maio e la paura della base del M5s

redazione

Governo: Di Maio e la paura della base del M5s

sabato 12 Maggio 2018

Casaleggio ha annunciato che il "contratto" tra pentastellati e Lega sarà votato sulla piattaforma Rousseau. E sul web i militanti rimpiangono quando il "capo politico" definiva "ubriaco" chi pensava a un'alleanza con Salvini

Il progetto di un governo M5s-Lega era stato svelato già nel gennaio del 2017 da un articolo di un giornalista di Repubblica, Tommaso Ciriaco, che lo aveva corredato di virgolettati di Max Bugani, esponente vicino a Davide Casaleggio come prima a suo padre Gianroberto.
 
Allora, la reazione di Luigi Di Maio, era stata durissima e, dopo aver scritto su Facebook "Salvini, Meloni, mangiate tranquilli. Il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze con quelli che da decenni sono complici della distruzione del Paese", aveva rilasciato una dichiarazione all’Ansa: "Non so se qualcuno la mattina beve e inizia a scrivere queste cose: noi non facciamo alleanze né con Salvini né con Meloni".
 
Quale sia la realtà dei fatti è oggi sotto gli occhi di tutti e sulla rete molti grillini dall’incrollabile fede rimpiangono quei tempi "duri e puri" e cominciano a nutrire dubbi sulla coerenza del "capo politico".
 
A proposito della Meloni, poi, c’è da registrare un nuovo siparietto: proprio ieri l’esponente di Fratelli d’Italia ha incontrato Luigi Di Maio, il quale le avrebbe proposto un posto nell’esecutivo in cambio di un appoggio al nuovo governo.
 
La Meloni ha raccontato l’episodio sottolineando di aver rifiutato la proposta.
 
Ma dal M5s hanno negato tutto. Per adesso, perlomeno.
 
La sensazione è quella che i vertici pentastellati comincino ad avere paura della base.
 
La mossa tranquillizzante di Casaleggio è consistita nell’aver ribadito che il contratto di governo sarà votato dal "popolo" pentastellato sulla piattaforma Rousseau, ma sulla rete sono già cominciati i mugugni di chi non ritiene abbastanza trasparente il sistema di votazione.
 
Insomma, tutte le contraddizioni dei grillini al governo con gli alleati storici di Berlusconi – che con lui hanno governato l’Italia nel 1994, dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011 – stanno esplodendo proprio mentre Di Maio e Salvini discutono se e come inserire nel contratto alcuni temi: conflitto d’interessi, Alitalia, Ilva, patrimoniale.
 
Sì, perché resta da chiarire poi non solo come faranno a convivere flat-tax e reddito di cittadinanza, ma soprattutto con quali soldi verranno finanziati.
 
E si teme un prelievo forzoso.

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