Cinque i provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Gip di Ragusa su richiesta della Procura nell'ambito dell'operazione "Ariete". Presi in esame venti assalti a gioiellerie e negozi. Cinque furti compiuti in una sola notte. Alcuni componenti dell'organizzazione evadevano da domiciliari per rubare
La polizia di Ragusa ha sgominato una banda specializzata in rapine e furti con "spaccate".
Sono venti gli assalti contestati agli indagati, con cinque furti commessi in una sola notte tra tentati e consumati.
La tecnica, è emerso da indagini della squadra mobile di Ragusa e del commissariato di Vittoria, era sempre la stessa: i componenti la banda rubavano auto vecchie e robuste con sistemi di sicurezza obsoleti e le usavano come arieti per sfondare infissi in vetro o saracinesche.
Alcuni degli indagati erano agli arresti domiciliari, ma di notte uscivano di casa per commettere i reati.
Sono cinque le persone destinatarie di un provvedimento cautelare emesso dal Gip su richiesta del procuratore Fabio D’Anna e del sostituto Santo Fornasier.
Si tratta di Rosario Antoci, Salvatore Fidone, Salvatore Giordanella, Gabriele Meli e Giovanni Giliberto.
A fornire i primi indizi utili alle indagini sono state le telecamere di videosorveglianza dei negozi.
Gli investigatori hanno identificato alcuni degli autori e hanno messo sotto controllo i loro telefoni scoprendo che nella banda ciascuno aveva un ruolo preciso: c’era chi si occupava dei sopralluoghi per individuare gli obiettivi – gioiellerie, farmacie, profumerie, parrucchieri, piccoli supermercati e persino panifici – gli addetti ai furti delle automobili e chi coordinava le operazioni. La banda aveva già pianificato una decina di nuovi colpi.
Le "spaccate", secondo quanto accertato, hanno riguardato tutto il territorio ibleo, da Vittoria a Pozzallo passando per Comiso e Chiaramonte Gulfi. Ma la banda è sospettata di aver agito anche nelle province di Catania e Siracusa.
I due magistrati, assieme al questore Salvo La Rosa, e a investigatori della squadra mobile di Ragusa e del commissariato terranno in mattinata una conferenza stampa in Questura.
Giovedì scorso a Pozzallo commercianti, sindacati e società civile avevano manifestato contro il proliferare delle "spaccate".