In Sicilia la povertà educativa è una "condanna" per i minori - QdS

In Sicilia la povertà educativa è una “condanna” per i minori

redazione

In Sicilia la povertà educativa è una “condanna” per i minori

martedì 22 Maggio 2018

Save the children: oltre 7 ragazzi su 10 non leggono e più del 40 per cento non usa internet. L’Isola in fondo alla classifica per numero di giovani disagiati che superano le difficoltà

ROMA – L’Italia è un Paese vietato ai minori, dove quasi un milione e trecentomila bambini e ragazzi – il 12,5% del totale, più di uno su 10 – vivono in povertà assoluta. In questo contesto difficile per i giovani, la Sicilia si distingue in negativo, meglio solo della Campania, nella classifica stilata sulla base dell’indice di povertà educativa, contenuto nel nuovo rapporto "Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia", diffuso da Save the Children in occasione del lancio della campagna Illuminiamo il futuro per il contrasto alla povertà educativa.
 
L’Isola risulta inoltre la regione del Paese con le percentuali più alte di ragazzi che non leggono un libro, oltre 7 su 10 (quasi 73%); che non usano internet, più di 4 su 10 (circa 41%); di alunni senza mensa (81%) e di abbandono scolastico (23,5%).
 
Dal rapporto di Save the Children emerge che il nostro è un Paese dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali, sebbene siano moltissimi i luoghi abbandonati e inutilizzati che potrebbero invece essere restituiti ai bambini per favorire l’attivazione di percorsi di resilienza, grazie ai quali potrebbero di fatto raddoppiare la possibilità di migliorare le proprie competenze.
 
Un Paese dove i quindicenni che vivono in famiglie disagiate hanno quasi cinque volte in più la probabilità di non superare il livello minimo di competenze sia in matematica che in lettura rispetto ai loro coetanei che vivono in famiglie più benestanti (24% contro 5%). Tuttavia, tra questi minori, spicca una quota di "resilienti", ragazzi e ragazze che raggiungono ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie in gravi condizioni di disagio.
 
L’Italia, tra i Paesi europei, è quello dove i processi di resilienza sono meno sviluppati e tra le regioni italiane la Sicilia ha la percentuale più bassa (14%), dopo la Calabria (12%), di minori resilienti provenienti da famiglie svantaggiate, ovvero che riescono a superare ostacoli e difficoltà e a raggiungere le competenze minime sia in matematica sia in lettura, molto al di sotto della media nazionale del 26%.
 
In occasione del rilancio della campagna Illuminiamo il futuro – giunta al suo quinto anno e attiva dal 12 maggio – Save the Children lancia una petizione on line per chiedere che tutti gli spazi abbandonati, spesso lasciati nel completo degrado, vengano restituiti ai bambini e siano dedicati ad attività sportive, educative e culturali gratuite.
 
La mobilitazione, accompagnata sui social dall’hashtag #italiavietataiminori, è associata ai 10 luoghi vietati ai minori in Italia, individuati dall’Organizzazione con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti spazi sottratti ai minori nel nostro Paese.

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