Operazione contro la sete dell'agricoltura - QdS

Operazione contro la sete dell’agricoltura

Michele Giuliano

Operazione contro la sete dell’agricoltura

mercoledì 23 Maggio 2018

Dopo la terribile siccità di questa stagione ancora non c’è certezza sulle quote di acqua da destinare alle campagne. Il governo regionale autorizza prelievi da Enna a Catania, nel palermitano poche risorse 

PALERMO – Contro la natura, che è avara di pioggia per le nostre coltivazioni, interviene il governo regionale. Sono stati autorizzati prelievi dalle zone che, per loro fortuna, hanno avuto in questi mesi la possibilità di raccogliere buone scorte di acqua, per trasferirle a quelle che si trovano in seria difficoltà.
 
L’agricoltura è tra le priorità del governo Musumeci. Con questa operazione puntiamo a utilizzare, nella massima sicurezza, una parte delle risorse idriche, che altrimenti resterebbero inutilizzate, a beneficio di migliaia di agricoltori delle zone di Palagonia e Scordia che hanno sofferto e soffrono la crisi, con gravissimo nocumento per le proprie produzioni”. Parole proprio del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a proposito dell’avvio del travaso di una parte dell’acqua contenuta nella diga Nicoletti, in provincia di Enna, alla diga Don Sturzo-Ogliastro, nel catanese. L’operazione, che si inquadra nel contesto degli interventi per l’emergenza idrica, dovrebbe consentire a moltissimi agricoltori della Piana etnea di gestire al meglio la carenza di acqua nel periodo estivo, rispetto agli anni scorsi.
 
La macchina organizzativa, coordinata dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti, è stata avviata con l’impiego di personale del Consorzio di bonifica “Sicilia orientale” adibito al controllo e monitoraggio, per evitare furti e dispersioni idriche incontrollate. Attualmente, la diga Nicoletti contiene circa 12 milioni di metri cubi di acqua e ogni anno se ne utilizza circa un milione. In futuro, non è previsto alcun incremento di prelievo, trattandosi di un comprensorio irriguo ridotto.
 
Il travaso dei volumi idrici tra le due province, inoltre, non lede alcun diritto acquisito in quanto, adesso, le concessioni idriche fra laghi e adduttori sono intestate allo stesso soggetto, il Consorzio di bonifica “Sicilia Orientale”.
 
In questa logica, la Regione ha richiesto al ministero il finanziamento di interventi che ottimizzino la fruizione delle opere esistenti, il completamento di quelle incompiute e la connessione fra dighe che consentano grande elasticità di utilizzo delle risorse idriche, a tutto beneficio degli utenti.
 
Nell’elenco degli interventi proposti per il finanziamento vi è la costruzione di un acquedotto che unisca la diga Nicoletti con la traversa sul fiume Dittaino, già collegata con la diga Ogliastro. A regime, approfittando del fatto che l’alveo del fiume è abbastanza umido, la portata del travaso sarà di tre metri cubi al secondo. Al momento tutto procede regolarmente, e la dispersione lungo il percorso sembra essere inferiore rispetto a quella che avviene durante la normale distribuzione dell’acqua agli agricoltori. Lo stesso purtroppo non si può dire della zona a cavallo tra le provincie di Trapani e Palermo, dove il “comitato invaso Poma” si dice preoccupato per la mancanza di certezze sull’acqua che sarà messa a disposizione degli agricoltori della zona. Senza contare che buona parte di questa preziosa risorsa si perde per strada: l’assessorato all’Agricoltura ha accertato tempo fa che si perderebbero per strada almeno il 40 per cento delle risorse idriche erogate dalla diga. Già precedentemente, la scorta di acqua garantita dalla Regione per le campagne, di 7,5 milioni e mezzo di metri cubi per i tre mesi estivi, appariva veramente troppo esigua: secondo gli addetti ai lavori ce ne sarebbero voluti quasi il doppio per “mettere al sicuro tutte le produzioni”. Cosa succederà per la prossima stagione estiva, è ancora da sapere.

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