Si "sdoppia" l'albo regionale dei formatori - QdS

Si “sdoppia” l’albo regionale dei formatori

Michele Giuliano

Si “sdoppia” l’albo regionale dei formatori

mercoledì 23 Maggio 2018

Accanto all’elenco con i dipendenti storici ora si pensa ad un altro elenco con tutte le nuove assunzioni. Il governo regionale inserirà questa norma in finanziaria: si punta a garantire i vecchi lavoratori

PALERMO – Un doppio albo ma con priorità per i dipendenti storici. La formazione professionale in Sicilia, quella finanziata dalla Regione per intenderci, si appresta all’ennesima novità. Il governo ha infatti elaborato una norma, collegata alla Finanziaria, che contempla il doppio albo e anche pesantissime sanzioni per chi non rispetta le novità introdotte. In buona sostanza ci sarà il vecchio albo, quello attualmente in vigore, che non cambierà con tutte le assunzioni ante 2008 dei vari enti di formazione; accanto a questo ci sarà il nuovo albo con le nuove assunzioni, quelle dal 2009 in poi. La norma del governo regionale introduce poi l’obbligo agli enti che riprenderanno l’attività di pescare dal primo albo, quindi quello con le assunzioni storiche, e solo dopo guardare al nuovo albo. Chi scavalcherà il primo albo rischia di incappare in pesantissime sanzioni che possono arrivare al ritiro dell’accreditamento, quindi alla fine delle attività finanziate dalla Regione.
 

 
“Da diversi mesi – afferma il deputato regionale Vincenzo Figuccia – sostengo un’idea che ho proposto al governo regionale. Sono soddisfatto del fatto che, finalmente, attraverso un emendamento ad un articolo del collegato a firma diretta del Presidente della Regione Musumeci, si arrivi alla costituzione di un albo unico ad esaurimento di tutti i soggetti che sono stati impegnati nel settore della formazione. In questo modo tutti quegli operatori, circa 8 mila, licenziati dal governo precedente, potranno finalmente ritrovare regole certe, evitando che si assuma in assenza di criteri che tengano conto dei tanti anni di esperienza maturata. Inoltre, gli enti che non accedono all’utilizzo degli operatori che sono iscritti nell’albo, riceveranno una sanzione che consiste nella cancellazione dell’accreditamento. Giustizia così è stata fatta attraverso l’avvio di un percorso nuovo che, mette fine alla macelleria sociale e dal quale si riparte con regole e prospettive nuove per i lavoratori della formazione in Sicilia”.
 
“Per il triennio 2018-2020 gli organismi di formazione accreditati nello svolgimento dell’attività formativa finanziata anche parzialmente dalla Regione, – si legge nell’emendamento – in caso di nuove assunzioni danno priorità agli iscritti al vecchio elenco”. L’albo ‘vecchio’ era stato ipotizzato per ‘proteggere’ tutti coloro che hanno lavorato del settore a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2008, ma che ha visto nel tempo l’inserimento continuo di nuovi nominativi, a volte anche di persone che si trovano già in pensione o, al contrario, nel 2008 erano ancora così giovani da non essere neanche in età lavorativa. Presentato al suo nascere come strumento per la selezione del personale, allo scopo di tutelare i lavoratori che rispondevano a tutti i requisiti richiesti, e quindi sfoltire l’enorme massa di operatori che orbitano intorno al mondo dei corsi di formazione, ha via via nel tempo perso senso e finalità.
 
Lo ha detto anche il Tar, che ha accolto il ricorso di una serie di lavoratori esclusi proprio a causa della propria data di assunzione.
“L’iscrizione all’albo della formazione professionale – hanno detto i giudici – non può essere limitata a determinate categorie di soggetti, né subordinata a requisiti che nella legge non trovano riscontro. L’albo è stato istituito con una legge regionale, ed è la stessa che ne disciplina i presupposti per l’iscrizione”.

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