Differenziata, una bufala. Interessi retrostanti - QdS

Differenziata, una bufala. Interessi retrostanti

Carlo Alberto Tregua

Differenziata, una bufala. Interessi retrostanti

sabato 26 Maggio 2018

Regione, bandire Energimpianti

Per l’inchiesta su Antonello Montante non ci siamo fatti un’opinione, attendendo l’essenziale di questa prima fase: l’ordinanza del Giudice dell’udienza preliminare che stabilirà se archiviare l’inchiesta o rinviare a giudizio gli imputati.
Propenderemmo per questa seconda alternativa data l’imponente mole di documentazione, le migliaia o decine di migliaia di pagine di verbali, l’impiego massiccio di Forze dell’ordine e l’impegno totalitario della Procura di Caltanissetta a cominciare dal suo capo, Amedeo Bertone.
Se tutto quello che è stato pubblicato ha un fondamento di verità, dobbiamo dedurre che a monte degli ultimi tre presidenti della Regione, Crocetta, Lombardo e Cuffaro, c’era una macchina formidabile che coinvolgeva i vertici delle istituzioni siciliane di ogni tipo con la finalità di corrompere e delinquere.
Se così fosse, Antonello Montante, che io ho visto per ragioni di lavoro due volte, risulterebbe un mister Hyde, perché il dottor Jekyll era conosciuto da tutti come un fiero soggetto antimafia.
 
Per la verità, la Procura di Caltanissetta ha annunciato che l’impianto indiziario non è tale da formulare una accusa per l’inesistente reato (in quanto non scritto nel Codice Penale) di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma tutto il resto c’è, e in abbondanza. Bisognerà accertare se l’associazione per delinquere ipotizzata dalla Procura fosse indirizzata a creare vantaggi economici, e in che misura, a tutti i propri componenti.
Di solito non c’è fumo senza arrosto. A occhio e croce, ci sembra improbabile che in tutta la vicenda ci sia solo fumo.
Da quanto precede possiamo dedurre le motivazioni che hanno indotto tre presidenti della Regione a non mettere mano all’unica e vera soluzione riguardante gli Rsu, cioè i Rifiuti solidi urbani. La soluzione sta nel significato della prima R, cioè non rifiuti ma Risorse. Ecco, le Risorse Solide Urbane dovevano e dovrebbero essere utilizzate come tali e non come sostanze inerti da collocare in immense distese di terreno, aventi come ulteriori cause negative il percolato sotto terra e l’inquinamento dell’aria.
 
In tutto il mondo civile le Risorse Solide Urbane vengono utilizzate per ricavarne le materie prime (legno, vetro, metallo, carta, plastica, ecc.), poi come materiale utile per produrre biogas, biocherosene, elettricità ed altre energie, e ancora per la materia prima adatta a fare i tappetini sottoasfalto per strade e autostrade.
Ripetiamo da dieci anni queste informazioni semplici e non ci spiegavamo come tre presidenti della Regione si turassero le orecchie per non sentire.
Dall’inchiesta Montante inizia a emergere la soluzione: è meglio riempire le discariche che produrre energia e altre componenti.
I sospetti si allargano a chi gestisce le discariche che si oppone alla costruzione degli impianti, i quali farebbero sparire le discariche stesse, come è avvenuto in Svizzera già nel 2000, ove esse sono diventate parchi naturali.
Stesso ragionamento vale per chi non vuole far costruire il Ponte sullo stretto. Non i Verdi, ma chi nel traghettamento ha trovato la propria miniera.
 
Abbiamo esposto con chiarezza la questione al neo presidente della Regione, Musumeci, trovando una tiepida risposta. Ora sentiamo che i rifiuti vanno spediti fuori Italia a ben 200 euro per tonnellata, mentre se fossero conferiti negli Energimpianti il costo di accesso non supererebbe 120 euro per tonnellata, cioè il 40% in meno.
Non comprendiamo ancora la ragione secondo la quale Nello Musumeci, persona intelligente che rispettiamo, si sia accodato ai suoi predecessori. Forse l’inchiesta su Montante potrà essere l’elemento che accenderà la luce della verità nella materia e farà imboccare decisamente al presidente della Regione la strada che porta a pubblicare i bandi per i sei Energimpianti, come per altro prevede il Dl 133/2014.
Vogliamo ulteriormente smantellare la grossa balla sulla raccolta differenziata degli Rsu e cioè che essa sia necessaria nel processo di utilizzazione degli stessi. Non è vero. Abbiamo pubblicato il processo industriale israeliano che prevede di operare direttamente sulla spazzatura indifferenziata.
Anche questa una montatura utile a chi ne abbia interesse. Va smontata subito!

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