Sicilia: tanti progetti, zero cantieri - QdS

Sicilia: tanti progetti, zero cantieri

Rosario Battiato

Sicilia: tanti progetti, zero cantieri

sabato 26 Maggio 2018

Def 2018 del Mit: 1,5 mld per l’Ag-Cl, 449 mln per l’A19, 815 mln per la Rg-Ct, 120 mln per i porti di Messina e Ragusa. All’Isola il record d’incompiute (159) e un lungo elenco di promesse per lo sviluppo non mantenute 

PALERMO – La Sicilia del futuro dovrà tendere lo sguardo all’indietro, verso un passato non esattamente decoroso. I programmi infrastrutturali con vista fino al 2030 delineano un’Isola delle meraviglie tra alta capacità ferroviaria, potenziamento di strade, metropolitane e collegamenti con gli scali aeroportuali. C’è anche spazio per il consueto enigma che riguarda il collegamento sullo Stretto, ancora in dubbio tra opzione stradale, ferroviaria o marittima. Su tutto incombe, tuttavia, un monito ben preciso: è scritto nelle innumerevoli incompiute di Sicilia, nelle strade e nelle autostrade mai completate, nelle opere delle depurazione dimenticate, nelle strutture sportive e sociali abbandonate. E se le opere a volte si avviano e poi si fermano, c’è anche l’altro pericolo: i cantieri che non partono proprio.
 
Per fare il punto della situazione sulla Sicilia che verrà, abbiamo preso in esame l’Allegato al Def 2018 del Ministero delle Infrastrutture e trasporti “Connettere l’Italia: lo stato di attuazione dei programmi per le infrastrutture di trasporto e la logistica” che realizza un resoconto delle strategie, delle opere e degli investimenti messi in campo in questi anni, guardando ad una pianificazione al 2030.
 
Cominciamo dalle ferrovie, con la Sicilia che dovrebbe essere una delle Regioni al centro della cura del ferro. Tra gli interventi prioritari: sulla direttrice Messina-Catania-Palermo, nell’ambito della direttrice Napoli-Palermo, ci sono circa 5 miliardi già disponibili (ne mancano poco più di 900 per completare il fabbisogno) tra raddoppio della Me-Ct, velocizzazione della Ct-Sr e Avr (alta velocità di rete) Pa-Ct per le fasi prioritarie 1 e 2. Da sottoporre a progetto di fattibilità l’attraversamento dello Stretto che non ha ancora visto il delinearsi di una progettualità orientata verso un collegamento stabile o non stabile: le opzioni da considerarsi faranno riferimento alternativamente alla modalità stradale, ferroviaria o marittima.
 
Nel settore delle strade e autostrade si confermano i 217 milioni di euro per la realizzazione della terza corsia e adeguamento delle barriere di sicurezza per la tangenziale di Catania e tra i programmi prioritari ci sono anche i lavori di riqualificazione e manutenzione della A19 Palermo-Catania (a disposizione 449,80 milioni di euro, ne mancano ancora 341) mentre tutte le risorse necessarie sono disponibili per il potenziamento dell’Agrigento-Caltanissetta SS640 (1,5 miliardi di euro) e per la tanto agognata autostrada Ragusa-Catania (815,37 milioni di euro in project financing).
 
Confermate anche delle azioni ad hoc per le aree metropolitane. Nella città metropolitana del capoluogo ci sono interventi invarianti in relazione al potenziamento e valorizzazione delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie esistenti, tra cui i lavori legati al Nodo di Palermo, che assieme valgono circa 1,4 miliardi di finanziamenti statali definiti, più altri 88 milioni (ne servirebbero ancora 70 milioni) per il prolungamento della linea 1 tranviaria e altri 54 (ne mancano 55) per il prolungamento della linea 3.
 
La città metropolitana di Catania ha a disposizione circa 70 milioni di euro per il rinnovo e miglioramento del parco veicolare (ferrovia circumetnea per fornitura di materiale rotabile e per tratte in esercizio), altri 158 milioni (totale previsto da 514 milioni di euro) per la tratta metropolitana che prevede l’estensione della linea da Monte Po’ a Paternò e altri 400 milioni per la tratta da Stesicoro ad Aeroporto. Altri 190 milioni per il completamento dei lavori in corso tratta Nesima-Monte Po’ e per la tratta Stesicoro-Palestro.
 
Sogni o realtà? Memore delle difficoltà nella progettazione e nell’avvio dei cantieri, il governo passato ha voluto finanziare il fondo per la progettazione delle infrastrutture prioritarie e delle opere pubbliche per gli enti locali, 110 milioni di euro per il 2018-2019-2020.
Avviare i cantieri, comunque, non è sufficiente. Le opere vanno concluse. In Sicilia non esisterà mai una mappatura sufficientemente esaustiva per calcolare l’immane spreco delle incompiute. Un quadro recentemente aggiornato dalla Regione fa riferimento a 159 infrastrutture (edilizia popolare, strade, depurazione, invasi, scuole, strutture sportive, parchi urbani) costate più di mezzo miliardo e ancora in attesa di quasi 300 milioni per essere completate.
 

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