Credito: in Sicilia crollano i finanziamenti bancari - QdS

Credito: in Sicilia crollano i finanziamenti bancari

redazione

Credito: in Sicilia crollano i finanziamenti bancari

martedì 29 Maggio 2018

In un anno tre miliardi in meno. Una scure che si abbatte sul sistema delle piccole e medie imprese, delle società non finanziarie e delle famiglie produttrici. Il dato nel rapporto dell'Osservatorio del credito regionale presentato dall'assessore Armao. Aumentano i depositi. Sportelli e banca digitale

Cordoni sempre più stretti per l’accesso al credito in Sicilia, con le banche operanti nell’isola che beneficiano di un aumento dei depositi ma che riducono i finanziamenti soprattutto alle imprese.
 
In un anno i cosiddetti "impieghi" – ossia, appunto, i finanziamenti bancari – sono "crollati" di quasi tre miliardi di euro, a fronte di un aumento dei depositi di circa 650 milioni di euro.
 
E’ quanto emerge dal bollettino del secondo semestre del 2017 diramato dall’Osservatorio regionale sul credito del dipartimento Finanze dell’assessorato all’Economia, presentato dall’assessore Gaetano Armao e dai dirigenti dipartimentali.
 
Il calo degli impieghi si abbatte sul sistema delle piccole e medie imprese, delle società non finanziarie e delle famiglie produttrici. Il plafond passa dai 27,5 mld del secondo semestre del 2016 a 24,5 mld del secondo semestre del 2017.
 
In miglioramento il dato sul rapporto sofferenze/impieghi, si passa dal 17,3 al 14,8%, anche se la percentuale rimane "particolarmente elevata – si legge nel bollettino dell’Osservatorio – rispetto al dato medio nazionale, pari al 9,5% con uno scarto di 5,3 punti". Il divario diminuisce per il rapporto sofferenze/impieghi relativo alle imprese: 24,7% in Sicilia contro il 23,7% della media nazionale. In totale, i depositi ammontano a 59 mld di euro a fronte di 61,2 mld di impieghi (58,4 mld e 64 mld nel 2016).
 
"Il rapporto evidenzia profili positivi e negativi – ha detto Armao – Se l’aumento dei depositi è un segnale importante, non è confortante invece che, a fronte di quel dato, diminuiscano gli impieghi, con una forbice che si allarga, ciò significa che il margine delle banche cresce. L’auspicio dunque è che il sistema bancario investa di più per la crescita delle imprese, la Regione sta facendo quanto di sua competenza finanziando i Consorzi fidi e dotando l’Irfis di maggiori risorse".

"Il ricorso alla banca digitale è ormai irreversibile e riguarda tutto il continente – ha aggiunto Armao – È anche vero che alcuni Comuni hanno bisogno dello sportello a livello locale. Per questo c’è un dialogo con il sistema bancario regionale perché alcuni territori non perdano tale presenza. Una razionalizzazione è sicuramente opportuna ma il modello non può essere quello di Francoforte o di Milano ma quello della Sicilia che ha tutto il diritto di ricevere un servizio bancario all’altezza per ogni cittadino europeo".
 
Le 31 banche con sede in Sicilia hanno in totale 473 sportelli, 967 sono quelli di proprietà di banche con sede fuori dall’isola.
 

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