Giustizia, errori che lasciano il segno - QdS

Giustizia, errori che lasciano il segno

Rossella Fallico

Giustizia, errori che lasciano il segno

mercoledì 06 Giugno 2018

Prima il clamore mediatico, poi le assoluzioni in sordina ma la riabilitazione per l’innocente è quasi impossibile. Ripristinare l’onorabilità e la reputazione si trasforma in un’odissea 

Storie di comuni cittadini, ma anche nomi eccellenti della politica e del mondo imprenditoriale italiano: le “sviste” della Giustizie colpiscono quotidianamente, in modo trasversale, tutti i ceti sociali, senza operare dei distinguo.
Il clamore può essere legato al nome altisonante del personaggio coinvolto o all’assurdità delle accuse mosse che poi si rivelano totalmente destituite di fondamento, il denominatore comune resta sempre lo stesso: vite sconvolte da vicende giudiziarie che si protraggono spesso per anni, e che, solo nella migliore delle ipotesi si concludono con assoluzioni, tra lungaggini processuali che rendono ancora più estenuante la sete di verità e gogna mediatica da cui è davvero difficile uscire per riguadagnare l’onorabilità e quel pezzo di vita che è stato “rubato”.
 
Regione, Monterosso assolta dall’accusa di peculato
PALERMO – Il Gup del Tribunale di Palermo ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’ex segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso, imputata di peculato nella vicenda “extrabudget” della Formazione professionale. Secondo l’accusa la Monterosso, che oggi è direttore della fondazione Federico II che gestisce il patrimonio culturale dell’Ars, insieme alla dirigente Anna Rosa Corsello, avrebbe negato agli enti di formazione contributi dovuti per legge, per un totale di 11 milioni e 934 mila euro, al fine di recuperare somme che precedentemente erano state erogate in eccesso rispetto a quanto la Regione avrebbe dovuto. La Procura aveva chiesto la condanna a 4 anni.
“È finita una prova umana – dicono gli avvocati della Monterosso- dolorosissima che ha segnato pesantemente anche le prospettive professionali e di vita della Monterosso”. Tuttavia nel procedimento contabile è stata condannata, con sentenza definitiva, a risarcire un milione e 279 mila euro alla Regione.
 
Contributi all’Inda (Sr): non ci fu truffa
SIRACUSA – Il Gup del Tribunale di Siracusa ha assolto, perché il fatto non sussiste, dieci tra ex amministratori regionali, dirigenti e funzionari dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, accusati di truffa, falso e concussione. L’inchiesta della procura di Siracusa del luglio 2015 era scattata dopo l’indagine della Guardia di Finanza in merito all’erogazione di contributi comunitari del Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale per gli anni 2009 e 2010. Secondo l’accusa la Fondazione avrebbe percepito, indebitamente, circa 2 milioni di euro. Inoltre era emerso un intreccio tra i dipendenti della Fondazione e i dirigenti della Regione Siciliana, i quali, sempre secondo la tesi dell’accusa, non avrebbero fatto osservare tutte le prescrizioni richieste dal bando di partecipazione al finanziamento e avrebbero così favorito la Fondazione di percepire, indebitamente, contributi comunitari.
 
La villa non era abusiva: assolto dopo 15 anni
TRAPANI – La Corte d’Appello di Palermo scagiona i coimputati di Enrico La Loggia e della moglie, imputati come loro di abusi edilizi realizzati in concorso di persone. La villa storica ricostruita dall’ex ministro non sarà abbattuta. Per La Loggia e per la moglie la sentenza stabilisce non più l’assoluzione, ma il non doversi procedere per ostacolo di precedente giudicato: i due, infatti, erano già stati processati, ed assolti anche in quel caso, con una sentenza definitiva già da dieci anni, relativa sempre alla villa.
La nuova contestazione si riferiva all’impresa e al completamento dei lavori, che sarebbero avvenuti senza alcuna concessione e in difformità dal progetto approvato dal Comune di Castellammare nel 1972. Il villino storico era stato ricostruito per il 99%, poiché era fatiscente e pericoloso: l’accusa si basava sulla presunta mancata corrispondenza nelle modalità di ricostruzione con il progetto approvato dal Comune.
 
Fondi del Comune di Enna alla Kore: non fu malversazione
ENNA – Assoluzione definitiva per i vertici della Kore: si chiude così il processo sul contributo comunale di un milione di euro all’organismo che promosse la nascita dell’Università. L’assoluzione riguarda il presidente dell’Università Cataldo Salerno, gli ex deputati Edoardo Leanza, Vladimiro Crisafulli, Carmelo Tumino ed Elio Galvagno e tre revisori dei conti. Il perno della questione era che il contributo che il Comune di Enna aveva erogato alla Fondazione Kore, era rimasto nel conto di questo ente e non transitato subito nelle casse dell’Università: ciò avrebbe dunque comportato una distrazione di denaro pubblico. Il contributo in questione fu approvato nel 2004 ma erogato solo nel 2012. Per il giudice non si può affermare che le somme furono distratte dalla loro finalità, per cui non è stata commessa alcuna malversazione. Per l’avvocato di Salerno “soddisfazione e assoluto e totale apprezzamento per la sentenza”.
 
Stent scaduti al Cannizzaro, “il fatto non sussiste”
CATANIA – Assolti dal Gup, perché il fatto non susstiste, due imprenditori, Alessandro Pilo e Salvatore Costanzo, coinvolti nell’inchiesta della Procura sull’uso di alcune mini protesi utilizzate negli interventi di angioplastica, chiamate stent, che sarebbero state impiantate tra il 2011 e il 2012, quando erano già scadute, all’unità operativa di Emodinamica della Cardiologia dell’Ospedale Cannizzaro.
I due imprenditori, coinvolti nell’inchiesta insieme a tre medici del reparto per i quali è in corso il procedimento a rito ordinario, furono accusati di frode nelle pubbliche forniture per aver consegnato tre mini protesi da impiantare con scadenza inferiore ai 2/3 di validità stabilita dal fabbricante: rispondevano quindi di mancato monitoraggio delle date di scadenza. “Sono felice, la verità emerge sempre” afferma Costanzo.
 
Tangenti al Comune di Siracusa: due assoluzioni
SIRACUSA – Due assoluzioni, un non luogo a procedere e tre rinvii a giudizio per la vicenda Stes che aveva investito il Comune di Siracusa per tangenti e appalti per la manutenzione.
L’inchiesta era scaturita quando un imprenditore, Francesco Abbruzzo, presidente della cooperativa Stes, aveva denunciato di essere stato costretto a versare tangenti, assumere personale per garantirsi il servizio di manutenzione delle strade dal 2003 al 2015.
Il gup del Tribunale di Siracusa ha assolto, perché il fatto non sussiste, un dirigente del Comune di Siracusa, Loredana Caligiore, e un funzionario, Rosario Pisana, accusati di abuso d’ufficio, che avevano scelto il rito abbreviato. Il gup ha disposto il non luogo a procedere per il dirigente Vincenzo Migliore, che rispondeva anche lui di abuso d’ufficio. Per la vicenda restano tre funzionari rinviati a giudizio con l’accusa di concussione: questi hanno invece scelto il rito ordinario.
 
Inchiesta Olivetti: 13 assoluzioni in Appello
Piena assoluzione per i 13 imputati del processo in appello per le morti procurate dall’esposizione all’amianto di 14 lavoratori della Olivetti, ad Ivrea. Secondo l’accusa i vertici a capo dell’azienda tra gli anni ’70 e ’90 non avevano agito pur sapendo dei rischi.
Secondo studi scientifici gli operari erano stati esposti all’asbesto anche prima.
Al centro del processo 14 casi di morte provocata dalle cosiddette “fibre killer” utilizzate nei processi produttivi.
Secondo l’accusa il talco contaminato da tremolite d’amianto sarebbe stato “sostituito con grave ritardo, soltanto cinque anni dopo”.
Per i giudici di secondo grado, invece, il “fatto non sussiste”.
 
Loggia P3: assoluzione per l’ex senatore Verdini
ROMA – Assolto l’ex senatore di Ala, Denis Verdini, dall’accusa di far parte della loggia P3. Nonostante l’assoluzione riguardo al coinvolgimento nell’associazione segreta, Verdini è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere e a pagare una multa di 600mila euro per finanziamento illecito.
Il Tribunale di Roma ha comunque stabilito che l’associazione segreta esisteva e violava la legge Anselmi sulle società segrete: il “faccendiere” Flavio Carboni, infatti, è stato condannato a sei anni e sei mesi, e l’imprenditore Arcangelo Martino, a quattro anni e nove mesi.
Erano ben 18 le persone finite a processo nel 2010, 8 in totale le condanne oggi: la maggior parte dei reati sono caduti in prescrizione. Per Verdini: “Uno squarcio di luce alla fine di un tunnel interminabile”.
 
Nessun abuso di ufficio: prosciolto Giuseppe Sala
MILANO – Assoluzione per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, accusato di abuso d’ufficio: il tribunale di Milano ha, infatti, stabilito che Sala, in veste di amministratore delegato di Expo, non ha commesso alcun illecito quando assegnò l’affidamento diretto al gruppo Mantovani dell’appalto per la fornitura di piante in occasione dell’esposizione universale milanese.
L’appalto era, poi, andato alla Mantovani Spa.
Il gup Giovanna Campanile ha dichiarato il non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste”.

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