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Migranti: odissee nel Mediterraneo tra sbarchi e morti

redazione

Migranti: odissee nel Mediterraneo tra sbarchi e morti

martedì 12 Giugno 2018

La Diciotti della Guardia costiera giungerà domani a Catania con quasi mille persone. Quattro donne incinte portate in ospedali siciliani in elicottero. Stremate le persone a bordo dell'Aquarius, trasferite su navi della Guardia costiera italiana. Sbarchi e salvataggi nel Siracusano, morti in naufragio vicino alle coste libiche

E’ diretta verso Catania, dove arriverà domani (e non stasera come prima comunicato), la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo quasi mille migranti e due cadaveri recuperati in sette diversi interventi di soccorso.
 
Gli interventi sono stati coordinati dalla centrale operativa della Guardia Costiera e hanno riguardato migranti a bordo di cinque gommoni, di un’imbarcazione di piccole dimensioni e di un barcone. I migranti sono stati recuperati da quattro motovedette e dalla nave Diciotti della Guardia Costiera, da unità di Eunavformed – la missione europea di contrasto al traffico illegale di esseri umani – e da alcune navi commerciali.
 
Oggi quattro donne incinte che si trovavano sulla Diciotti, provate e disidratate, sono state trasferite con una motovedetta al poliambulatorio di Lampedusa e di lì, in elicottero sulla terraferma.Con loro anche un minorenne colpito da convulsioni e che è stato trasferito nell’hotspot di Lampedusa.
 
Le donne sono state trasferite in elisoccorso negli ospedali Ingrassia di Palermo, San Giovanni Di Dio di Agrigento e due al Civico, nel capoluogo siciliano.
 
Oggi nel Mediterraneo va registrata la morte di dodici persone in un naufragio a venti miglia dalle coste libiche. Quaranta persone sono state per fortuna salvate da una imbarcazione americana.
 
A Noto, nel Siracusano, un’imbarcazione ha lasciato sulla spiaggia 31 uomini, 8 donne e 14 bambini pachistani e afgani, ed è ripartita.
 
Poco lontano, al largo di Marzamemi (Siracusa), un pattugliatore della Guardia di Finanza ha tratto in salvo 55 migranti, di presunta nazionalità curda, tra cui dieci donne e 13 minori non accompagnati, che si sono trovavano su una piccola imbarcazione.
 
Intanto per migliorare la situazione a bordo dell’Aquarius, la nave "respinta" dai ministri dell’interno Salvini e dei trasporti Toninelli e che il premier spagnolo Sanchez ha dichiarato di voler accogliere a Valencia, è dovuta intervenire la Guardia costiera italiana parlando di "condizioni di massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo".
 
Ciò si otterrà spostando  "parte dei migranti" ora su Aquarius sulla nave Dattilo della Guardia Costiera e una nave della Marina Militare sulle quali saranno presenti medici dell’ordine di Malta e personale dell’Unicef per il supporto ai minori.
 
La nave di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere, riporta la Guardia costiera, si trova in acque internazionali tra la Sicilia e l’isola di Malta a quattro giorni di viaggio dal porto d’arrivo ed "è monitorata dalle motovedette della Guardia Costiera con personale sanitario a bordo, pronto a fornire assistenza in caso di necessità".
 
Stamattina inoltre sono stati trasferiti sulla nave viveri e generi di prima necessità.
 
 A livello politico ieri sono stati registrati il ringraziamento dell’Ue e persino del premier Conte a Madrid e l’esultanza del "premier di fatto" Matteo Salvini, secondo il quale "Alzare la voce paga". Ma Malta continua ad accusarlo di aver violato le regole del diritto internazionale.
 
Mentre il braccio di ferro continua, a bordo dell’Aquarius ci sono 629 persone in mare da giorni, esauste ed impaurite.
 
Ieri uno dei passeggeri, credendo che la nave li stesse riportando in Libia, ha tentato di gettarsi in mare.
 
Sos Mediterranee teme che le persone a bordo dell’Aquarius, in condizioni di salute non buone, rischino molto ad affrontare il viaggio fino in Spagna.
 
"E’ certo che hanno avuto poco o nessun accesso alle cure mediche durante la loro detenzione" in Libia, sottolinea il medico di Msf a bordo, David Beversluis, ricordando che per molti di loro presentano "ustioni provocate dalla miscela di benzina e acqua di mare. La situazione al momento è stabile ma gli inutili ritardi stanno mettendo a rischio le persone vulnerabili".
 
Vale a dire 88 donne, di cui sette incinte, e 123 minori, tra cui undici ragazzini.

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