La Giunta approva Ddl su rifiuti e pesca - QdS

La Giunta approva Ddl su rifiuti e pesca

Raffaella Pessina

La Giunta approva Ddl su rifiuti e pesca

venerdì 22 Giugno 2018

Previste 9 Ato ma prosegue status quo: sì a discariche no a energimpianti. Giampiero Trizzino (M5s): “Il governo brancola nel buio” 

PALERMO – Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha deciso di rispondere a modo suo alle polemiche sollevate dall’opposizione che protesta contro l’immobilismo di Palazzo dei Normanni che non riesce ad uscire dalla sessione di bilancio approvando il collegato alla finanziaria.
 
E lo fa, facendo lavorare la Giunta di Governo che questa settimana ha approvato tre disegni di legge. Nel corso dell’ultima riunione di Giunta, è stato approvato un ddl che prevede la “Riforma degli ambiti territoriali ottimali e nuove disposizioni per la gestione integrata dei rifiuti, su proposta dell’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon. “C’è un deficit impiantistico dovuto alla visione discarico-centrica sbilanciata anche a favore del privato – ha detto PIerobon – L’unica scelta, in questo momento, è spingere tantissimo sulla raccolta differenziata e sui relativi meccanismi gestionali”. Pierobon si è meravigliato della quantità di rifiuti indifferenziati presenti in Sicilia. “Il ddl prevede 9 Ato per le nove province – ha detto – tramite un procedimento transitorio graduale e controllato, salvaguardando i livelli occupazionali. Prossimamente – sottolinea l’assessore – porteremo anche il piano di governance sul sistema idrico. Poi ci sarà quello sull’eco tassa”. “Abbiamo anche pronte delle convenzioni per intercettare i rifiuti a monte: una con le diocesi e con altri enti religiosi, per conferire i rifiuti in maniera selettiva e con la relativa premialità. Abbiamo anche in programma altre convenzioni del genere: con le grandi distribuzioni, supermercati e altro, e con la Coldiretti. Stiamo pure lavorando a una convenzione con l’Agenzia delle Dogane, per rendere ancora più trasparenti i flussi di rifiuti che arrivano e partono, in modo che ci sia più controllo e monitoraggio. Stiamo anche lavorando a rivisitare l’accordo Regione-ministero dell’Ambiente, fermo al 2008, per rivitalizzare le somme sull’incentivazione della raccolta differenziata”.
 
“Oggi siamo sopra il 27 per cento di differenziata in Sicilia. Il problema sono le grandi città. Lì dovremo lavorare, in maniera selettiva, con le amministrazioni comunali”. Pierobon ha ravvisato la necessità di trovare soluzioni diversificate a seconda delle realtà locali. “Penserei anche a sistemi tecnologici h24. Se andate a guardare in Alto Adige, dove ancora lavoro, trovate che questo sistema funziona. Si raggiungono livelli di differenziata di oltre il 75 per cento e il cittadino ha una riduzione della Tari”. Pierobon ha detto di voler puntare sugli impianti di compostaggio, e non tanto sui valorizzatori. “Per adesso, i temovalorizzatori sono una parola tabù e si vedrà in seguito, alla fine del processo. Per prima cosa – sottolinea Pierobon – basta con questa vergogna dei cumuli di rifiuti per strada. Mi stupisco di come non ci sia indignazione vera. è ora di finirla. Non abbiamo neanche i requisiti minimi sanitari. Non solo nei rifiuti, ma anche nella depurazione. È una cosa intollerabile per tutti”.
 
Via libera anche al ddl sulla pesca mediterranea su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera e a quello sulle ‘Disposizioni in materia di diritto allo studio’ presentato dall’assessore all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla. I documenti adesso verranno inviati agli uffici dell’Ars e sarà il Parlamento che dovrà lavorare alacremente per approvare in fretta i disegni di legge messi a punto dalla Giunta. Resta, tra le riforme da attuare, quella della lentezza della macchina burocratica siciliana, che viene evidenziata da una denuncia del Movimento Cinquestelle.
 
La deputata regionale Stefania Campo infatti ha presentato una interrogazione al presidente della regione ad all’assessore regionale all’economia Gaetano Armao, chiedendo risposte sulla vicenda di Giovanni Ciurciù, l’anziano mecenate di Pozzallo che dopo aver destinato diversi milioni di euro per realizzare una struttura per disabili in una ex colonia in stato di abbandono di proprietà del demanio regionale, ha visto impantanarsi il progetto a causa di una mancata firma dell’assessorato all’economia. Il servizio gestione del demanio che è all’interno del dipartimento finanze dell’assessorato all’economia ha infatti stoppato l’affidamento della ex colonia alla fondazione di Ciurciù perché a detta degli uffici non è completa la mappatura dei beni demaniali siciliani”.

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