Tempo di vacanze, genitori stressati - QdS

Tempo di vacanze, genitori stressati

Michele Giuliano

Tempo di vacanze, genitori stressati

martedì 26 Giugno 2018

Indagine di Groupon: 3 famiglie su 4 preoccupate su come impegnare i propri figli in estate. Il 43% ha finto di essere ammalato al lavoro per trascorrere più tempo con i bambini 

PALERMO – Maledetti social. E sono ancora una volta i genitori a lamentarsene. Questa volta non perchè pericolosi perchè potrebbero spingere il figlio a qualche brutto incontro, ma perchè creano condizioni immaginarie per vacanze impossibili. Proprio così, non è una fake news.


Lo rivela una ricerca internazionale condotta da Groupon secondo la quale tra i fattori principali che scatenano l’ansia dei genitori ci sono i tanto amati/odiati social media: il 28% delle mamme e papà italiani dichiara di sentirsi sotto pressione ad ogni post sui social che raffigura l’estate perfetta. Sono quasi 3/4 i genitori italiani (73%) preoccupati che le vacanze estive dei propri figli non siano all’altezza delle loro aspettative e, in funzione di questo, circa un terzo di essi ha iniziato a preoccuparsi delle vacanze estive dei propri figli con almeno 3 mesi di anticipo.
 
La competizione è tanta e decisamente alta. Tralasciando le vacanze dei figli dei Vip (difficile battere la famiglia Icardi che cambia meta ogni 15 giorni), il vero problema è la concorrenza che viene dai compagni di scuola. È sufficiente che una mamma sappia usare Instagram meglio di un’altra per far sembrare la festa dell’oratorio il party dell’anno o il campo scout nel miglior safari in Africa. A sentire la pressione dei social pare sia ben il 32% dei genitori che si sente un po’ sconfitto soprattutto quando i loro figli raccontano le attività che hanno visto fare dagli amichetti sui social. Il moto di orgoglio che ne consegue spinge il 31% dei genitori a caricare solo le foto migliori e non quelle che sono l’effettivo ritratto della vita quotidiana. Alle pressioni causate dai social media, si aggiungono poi i sensi di colpa dovuti dal poco tempo che i genitori hanno a disposizione per stare con i propri figli (49%), quelli causati dal tempo che i bambini passano al chiuso (30%), e quelli causati dalla mancanza di attività da fargli fare (25%). Infatti, se la scuola chiude, uffici, fabbriche, negozi ecc. restano aperti fino alle ferie di agosto. Che fare allora?
 
Il 43% dei genitori italiani ha ammesso di aver fatto finta di essere ammalato al lavoro per avere più tempo da trascorrere con i bambini. D’altra parte, secondo il 37% delle mamme, il trattamento riservato da parte delle rispettive aziende non è diverso da quello delle altre colleghe senza figli.
 
Il 25% dichiara che all’interno della propria azienda non viene prestata particolare attenzione alle mamme lavoratrici, e il 19% dice di non avere particolari agevolazioni se non da parte delle colleghe che cercano sempre di aiutarle. Nel tentativo di alleviare questi sensi di colpa, 7 genitori su 10 affermano di sopperire alle loro mancanze con regali per i figli. In particolare, le mamme sono più spendaccione rispetto ai papà quando si tratta di sensi di colpa da attenuare.
 
In media, i genitori italiani spendono circa 187 euro a settimana per ogni bambino, rispetto ai “colleghi” inglesi e francesi che spendono circa 212 euro, tedeschi circa 220 euro, spagnoli circa 150 euro. Principalmente, queste spese sono destinate a cene a base di pizza e hamburger (33%), sempre amati dai bambini, gite giornaliere a parchi tematici o cinema (32%), dolci e gelati (24%) e nuove tecnologie come ipad o videogiochi (19%).
 
Ma al termine dell’estate, i bambini cosa ricorderanno di più? Di sicuro i momenti divertenti, spontanei e senza pensieri che vivranno insieme alla propria famiglia. Non è necessario spendere una cifra esorbitante per vivere un’estate indimenticabile e soprattutto di sicuro non è necessario stressarsi per rendere felici i propri bambini.

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